AVERSA. Roba da pazzi: il cognato di Francesco Sagliocco assunto all’Asl Napoli 3 con la cognata nella commissione giudicatrice
8 Settembre 2025 - 13:57

Se non ci credete, controllate i documenti che pubblichiamo in calce. Su queste cose dovrebbe intervenire la magistratura. Vi spieghiamo alla fine dell’articolo per quale motivo situazioni folli, spregiudicate al di là della logica, vengono realizzate senza colpo ferire
AVERSA (G.G.) – In passato avevamo scritto della famiglia Spezzaferri riferendoci alle attività di uno dei tre fratelli, quello che di professione fa il costruttore. A volte ne avevamo scritto anche bene, in qualche circostanza ne avevamo scritto male, soprattutto quando il suo nome comparve in un’ordinanza, chiesta ed ottenuta dalla DDA di Napoli, in cui veniva indicato da collaboratori di giustizia, che i magistrati anticamorra ritenevano credibili al punto da aver imperniato la citata ordinanza proprio sulle loro propalazioni, come un imprenditore vicino alla galassia del superboss del clan dei Casalesi Michele Zagaria.
Vicino al punto che Spezzaferri sarebbe stato, sempre secondo questi collaboratori di giustizia – primo tra tutti Massimiliano Caterino detto o’ Mastrone – autorizzato a incontrare Michele Zagaria mentre questi era in latitanza, con i meccanismi tipici di quel tipo di incontri: viaggio nel portabagagli, bendaggio rigido degli occhi, eccetera.
Lino Spezzaferri, di professione avvocato, è il fratello di Giovanni.
Si è occupato molto di procedure fallimentari, un ramo della scienza giuridica civile molto rigoglioso nella città normanna, forse anche per il lavoro e per l’impegno che da magistrato vi ha profuso Nicola Graziano.
Poi c’è un terzo fratello, che di nome fa Maurizio ed è un bravo, autorevole magistrato del Tribunale Civile di Aversa.
Fatti come quello raccontato oggi mettono in imbarazzo il magistrato, in rispetto del quale noi abbiamo letto i documenti di questa vicenda, frutto di un ottimo lavoro di inchiesta della pagina social Aversa Selvaggia, perché in un primo tempo, leggendo il post, non ci avevamo creduto.
La questione, infatti, scorre nell’alveo della stupidità. Si sa che Luciano Sagliocco è letteralmente scatenato da qualche anno nel distribuire posti di lavoro ai figli, alle mogli dei figli e, a questo punto, anche ai cognati.
Non sappiamo assolutamente se questa capacità di incidere nelle scelte clientelari e familistiche delle varie ASL della Campania sia connessa anche all’antico rapporto che la famiglia Sagliocco ha avuto, e a questo punto ha ancora, con Antonio D’Amore, detto Bimbò.
Non lo sappiamo, ma non lo possiamo escludere categoricamente, perché chi sta scrivendo questo articolo Antonio D’Amore lo ha conosciuto direttamente proprio nella segreteria della buonanima di Peppino Sagliocco, in via Fenzi.
Era una sera d’autunno, e il buon Peppino ci disse che D’Amore era uno capace e che avrebbe fatto carriera. La morte prematura di Sagliocco non gli ha permesso di trarre soddisfazione da quel vaticinio indovinatissimo. D’Amore è diventato un fedelissimo del governatore Vincenzo De Luca.
E si sa che per essere fedelissimi di De Luca, prima di tutto non bisogna essere delle cime, soggetti troppo pensanti e preparati. Un’infarinatura sì, quella ci vuole, del diritto amministrativo e della legislazione sanitaria.
Il discrimine fondamentale è costituito però dall’obbedienza. Cieca e incondizionata.
Siccome Luciano Sagliocco riesce a sistemare tutti questi congiunti nelle varie ASL, e siccome ultimamente il feeling con Zannini si è un po’ rarefatto, ci deve essere qualche altro gancio fondamentale che gli consente quello che clamorosamente è riuscito a fare nell’ASL Napoli 3, secondo Aversa Selvaggia.
Non avremmo mai scritto questo articolo, perché quando è troppo è troppo, e l’incredulità diviene anche dubbio, perplessità, se non avessimo letto i documenti che pubblichiamo in calce.
Ci pensi un poco sopra e dici: ma se il cognato dell’assessore ai Lavori Pubblici Francesco Sagliocco, figlio di Luciano e marito di Assunta Spezzaferri, detta Sissi, figlia di Lino Spezzaferri, partecipa a un concorso all’ASL Napoli 3 – quella che racchiude i grandi centri urbani dell’area sud della metropoli partenopea, da Torre del Greco a Torre Annunziata, da Castellammare a Pompei, sviluppando poi il percorso nell’intera costiera sorrentina – per l’assunzione di 14 nuovi collaboratori amministrativi, e della commissione giudicatrice fa parte la cognata Sissi, sorella di Angela “Engy” Spezzaferri, fidanzata di Francesco De Marco detto Ciccio (il cognato da aiutare), da qualche giorno funzionario a tutti gli effetti, allora c’è qualcosa nella testa che comincia a dare qualche segno di usura.
Sissi Spezzaferri, moglie di Sagliocco, di quella commissione è stata segretaria, così come dimostrato dal documento in calce.

E non venite a dire che un segretario di commissione non ha poteri decisionali o ne possiede meno dei commissari, perché un segretario è parte integrante e sostanziale di quell’organo giudicante.
Un segretario o una segretaria di commissione presenzia alle prove d’esame ed è veramente sconcertante che possa accadere che una componente di questo organismo stia lì mentre a concorrere c’è suo cognato.
La questione, come al solito, va affrontata da un duplice angolo visuale.
Sul piano dell’opportunità, sul piano della credibilità, della reputazione di un’ASL, siamo di fronte a una degenerazione e non abbiamo motivo di limitarci con le parole: un vero e proprio puttanaio, nel senso metaforico del termine.
Sul piano strettamente giuridico andremo a studiare, ma anche in questo caso ci sembra difficile l’esistenza di una possibilità che un commissario di concorso pubblico possa essere, per l’appunto, parte integrante e sostanziale di un organismo che dovrà decidere tra 20, 50, 100, 2002 concorrenti chi sono i 14 che risolvono molta parte della propria esistenza, magari creando le condizioni per arrivare – in questo caso ci permettiamo una durezza lessicale – a (in)giuste nozze con Angelica Spezzaferri, figlia di Lino, fratello di Giovanni e anche del giudice Maurizio Spezzaferri, che di fronte a cose del genere dovrebbe intervenire, in quanto lui opera ad Aversa come magistrato e non può essere collegato, anche solo per un discrimine onomastico, a gente che fa queste cose.
La notizia è questa e, secondo noi, ci sarebbero le condizioni affinché la Procura di Torre Annunziata, competente per quel territorio, intervenisse per capire se questo concorso si sia svolto in maniera regolare, legale, o se invece – come sosteniamo noi – in maniera irregolare e forse addirittura illegale.
Poi c’è la questione dei figli appartenenti all’altra parte della famiglia Spezzaferri.
Perché si è verificato un fenomeno genetico di attrazione irresistibile fra i cromosomi dei Sagliocco e quelli degli Spezzaferri.
Francesco, ossia l’assessore, e il fratello Giuliano, laureato in farmacia, non hanno resistito alla beltà e al carisma delle ragazze di casa Spezzaferri.
Il primo ha sposato la sunnominata Sissi, che ha un diminutivo molto impegnativo e che francamente ci diverte un po’, perché va a compensare l’aura magica, epica, della Sissi imperatrice.
Non perché Assunta Spezzaferri non possa valere, per qualche sua qualità, la principessa italiana che sposò Francesco Giuseppe, ma perché questo Francesco francamente l’imperatore non lo avrebbe neppure interpretato in una recita scolastica.
Il secondo è sposato con Simona Spezzaferri, figlia di Giovanni, e se non andiamo errati anch’essa sistemata nel settore della sanità, assunta nel famoso concorsone dell’ASL, da noi definito refugium peccatorum, l’operazione politico-clientelare più grande, insieme alla porcata maxima dei concorsi dell’amministrazione provinciale, mai avvenuta a Caserta e provincia negli ultimi 100 anni.
Giuliano si sveglia ogni mattina con i numeri della graduatoria dell’ASL di Salerno in testa. È lì che dovrebbe entrare a scorrimento. Nell’attesa non muore certo di fame grazie agli incarichi a termine ricevuti dall’ASL Napoli 2, quando – non a caso – questa era guidata dal direttore generale Antonio D’Amore, e dall’Università Vanvitelli.
Leggendo il post di Aversa Selvaggia e questo articolo saranno in tanti ad esclamare stucchevolmente: “Ma è mai possibile? Ma non hanno paura nel fare certe cose così rozze, evidenti, addirittura inserire nella commissione giudicatrice del concorso vinto da Ciccio De Marco sua cognata?”
No, non hanno paura per due motivi:
Il sistema degli imbrogli all’interno della pubblica amministrazione campana e nelle ASL/aziende ospedaliere della Campania è capillarmente diffuso.
Il 90% dei dipendenti è pronto a parteciparvi e collaborare. Sosteniamo ciò perché altrimenti un politico (si fa per dire) come Giovanni Zannini non potrebbe aspirare a raggiungere 40mila voti di preferenza personali alle prossime elezioni regionali.
Il 10% rimanente, cioè gli onesti a ogni costo, stanno in silenzio e, ovviamente, non essendo disponibili a partecipare ad imbrogli, vengono relegati a ruoli secondari, bagatellari.
Secondo motivo: la magistratura inquirente e gli effettivi addetti alla polizia giudiziaria dovrebbero avere un organico dieci volte superiore a quello odierno, con il 70% delle sezioni delle procure dedicate alla lotta ai reati contro la pubblica amministrazione.
E anche in questo caso bisognerebbe stare attenti, perché – come è successo ultimamente in provincia di Caserta – ci sono stati magistrati che hanno flirtato con la politica del malaffare.
Siccome queste condizioni – la prima strutturale, la seconda legata alla carenza degli organici – stanno lì, forti, solide, granitiche, e con scarsissima possibilità di un cambiamento dello status quo, finiscono per alimentarsi vicendevolmente.
Risultato: Assunta “Sissi” Spezzaferri fa parte della commissione giudicatrice del concorso per l’assunzione di 14 collaboratori amministrativi dell’ASL Napoli 3, a cui partecipa anche il cognato, che naturalmente diviene uno dei vincitori.
Ora, voi aversani avete mai parlato per dieci minuti con Luciano Sagliocco e il figlio Francesco?
Sappiate che quel tipo di cultura, quel respiro morale, quel tipo di educazione, domina le vostre vite e le determina molto più di quanto voi non riusciate nemmeno a immaginare.

