APPALTI ALLA PROVINCIA. Anche con Colombiano domina sempre l’agro Aversano. Ecco l’imprenditore che ha beccato lavori da oltre 200 MILA EURO

12 Settembre 2025 - 18:19

Gli ultimi anni sono stati un vero esempio di monopolio de facto. Magliocca, De Rosa e Colombiano continuano a guidare un ente che, a nostro avviso, non ha mai cambiato minimamente modus operandi, nonostante le ombre inquietanti sulle società aggiudicatarie emerse in questi mesi, ma anche in questi anni

CASERTA – “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi“. E’ quello che Giuseppe Tomasi di Lampedusa fa dire a a Tancredi, nipote di don Fabrizio Corbera, all’interno del romanzo Il Gattopardo.

Ed è un po’ quello che abbiamo visto in una delle prime gare aggiudicate dall’amministrazione provinciale di Caserta targata Anacleto Colombiano che, nelle prime settimane da presidente, ha passato molto tempo a provare a cancellare qualsiasi cosa fatta dal suo predecessore, non Giorgio Magliocca, anche lui scelto da Giovanni Zannini, così come il sindaco di San Marcellino, ma Marcello De Rosa, certo non il nostro amministratore preferito – per usare un eufemismo – e che ha avuto “l’ardire” di candidarsi alle elezioni regionali, diventando avversario proprio di Zannini, ricevendo una specie di damnatio memoriae in salsa agro aversano.

Colombiano ha revocato diverse gare d’appalto, ha cambiato i ruoli dei dirigenti ed è arrivato addirittura a sospendere un concorso per 11 sorveglianti stradali, senza una reale motivazione logica se non quella chiara ed evidente di non far felice un uomo vicino a De Rosa, Carlo Di Sarno, il fratello dell’attuale vicesindaco di Casapesenna, Maria Di Sarno. Una vicenda assurda sulla quale torneremo.

Veniamo invece agli appalti che, inevitabilmente, dobbiamo connettere alla frase estratta dal romanzo pubblicato alla fine degli anni Cinquanta. La Provincia di Caserta ha aggiudicato i lavori di manutenzione straordinaria lungo le strade provinciali 36 e 91. La gara, del valore complessivo di 215.000 euro, è stata vinta dall’ANPA S.r.l., ex srl semplificata, con un ribasso del 38,7688%.

Al secondo posto si è classificata la Baccari Costruzioni s.r.l.s. di Nocera Inferiore (SA) con un ribasso del 38,7356%. Quattro offerte sono state accantonate per il taglio delle ali (le due più alte e le due più basse), mentre le restanti 12 sono state mediate per determinare la soglia di anomalia.

Si tratta dell’impresa intestata ad un giovane imprenditore, che ha sede ad Aversa, via Corcioni. Il titolare è Paolo Antonio De Caro, ingegnere poco più che 30enne, amico di lunga data di un altro giovane professionista di cui abbiamo scritto su CasertaCe: quel Moreno Quintino, ingegnere del comune di San Cipriano d’Aversa e attivo anche per il consorzio Agrorinasce, che gestisce beni confiscati alla camorra, ma anche nipote del braccio destro di Michele Zagaria, ovvero Salvatore Nobis “Scintilla”.

De Carlo, sul quale non abbiamo assolutamente alcun tipo di segnale di rapporti familiari e personali tribolanti, chiariamolo subito, dovrebbe essere di Carinaro, se non andiamo errati, ma si è connesso ad una famiglia di Casal di Principe, avendo sposato una ragazza nata e cresciuta in questa città.

Ancora una volta, quindi, si dimostra l’enorme potere economico che nell’agro Aversano le ditte hanno, capaci di dominare a livello praticamente monopolistico buona parte delle aggiudicazioni, degli appalti dell’amministrazione provinciale di Caserta, con qualche intrusione non rara di ditte in odore di camorra o peggio ancora, ma in tutta Terra di Lavoro.

Un dominio tale che si esprime anche attraverso l’aggiudicazione alla ditta di questo giovane imprenditore, costituita circa 5 anni fa e che da micro impresa, in questi anni, è diventata una srl con capitale da 10 mila euro.

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