Arrestato un falso ispettore del comune, 44enne. Ma quante stupidaggini sugli anziani, vittime ammalate di Alzheimer
15 Settembre 2025 - 18:39

Ci siamo goduti un po’ la rete, nell’ultima mezz’ora, dopo aver strabuzzato gli occhi di fronte ad una notizia a dir poco lunare. Ciò non significa che non ci sia stato un arresto ad Aversa, ma quando si tratta di notizie delicate su persone indifese, occorrerebbe un po’ di garbo sulla trasmissione dei dati… Vabbè è inutile che ne parliamo, tanto è lo stesso, nella manifestazione giornalistica dei medesimi
AVERSA (g.g.) – Quando i carabinieri forniscono un’informazione con i loro uffici stampa, nel 99% dei casi l’operazione viene organizzata in maniera eccellente. Anzi, quei comunicati stampa valgono, molto spesso, più di un articolo avendo gli addetti maturato una conoscenza pregevole delle tecniche di scrittura, con tanto di titoli che il più delle volte non abbiamo neanche la necessità di modificare.
Qualche volta, invece, nella comunicazione delle informazioni ai giornali, certi fatti non tornano. Prendete ad esempio la notizia dell’arresto, avvenuto in questi giorni e comunicato oggi, di un 44enne italiano, accusato di aver truffato o tentato di truffare delle anziane e degli anziani afflitti dalla malattia di Alzheimer.
Il racconto si sviluppa attraverso una trama che francamente non convince: il truffatore bussa alla porta, afferma di essere un non precisato ispettore del Comune normanno delegato alle tasse comunali, soprattutto la tari, e si farebbe pagare una cifra dopo aver misurato i diversi vani dell’appartamento.
Con questa tecnica, il falso ispettore avrebbe incassato la cifra di 3300 euro, oltre i soliti oggetti preziosi che rientrano nelle refurtive che vengono ritualmente citate in ogni comunicato di questo genere.
Allora, mica dobbiamo scrivere un articolo come se stessimo sviluppando una rubrica medica nel campo della neurologia? Mica dobbiamo spiegare in che cosa consiste e quali siano gli effetti della malattia di Alzheimer. Diamo anche per buona che su cinque case visitate dal presunto truffatore, una possa essere abitata da un anziano o un’anziana che hanno avuto la sfortuna di ammalarsi di Alzheimer, ma hanno avuto ancor di più la sfortuna di avere per congiunti degli autentici animali, i quali non potendoli assistere e non potendo usufruire della pensione del malato, essendo chiaramente degli idioti dato che chi ha l’Alzheimer ha diritto sia a quella del 100% di invalidità, sia a quella di accompagnamento, lascino da soli questi poveri cristi, non ponendosi neppure il problema di informare i servizi sociali del Comune che sono obbligati ad assistere queste persone.
Ma ripetiamo, diciamo che il truffatore è stato fortunato da entrare in casa di gente che non ricorda chi sia, non ricorda quando è nata, non ricorda nulla della propria vita, non ricorda che mestiere ha fatto, non ricorda chi siano i propri figli, non ricorda perché abita nel posto in cui abita, e venga tranquillamente accompagnato nelle loro stanze a misurare l’ampiezza delle stesse.
Cosa facciamo, continuiamo? Stavolta i carabinieri hanno toppato, perché uno la notizia o la riferisce bene o diventa assolutamente inverosimile per qualsiasi soggetto che vive ad uno stadio antropologico, appena affrancatosi dallo stato brado.
Allora diciamo che c’è un truffatore, che è entrato nelle case degli anziani, non ammalti di Alzheimer, oppure ammalati da Alzheimer ma assistite da persone tanto ingenue da farsi prendere in giro dal 44enne. Insomma, diamola bene la notizia perché qui a Caserta già ormai la rete è percorsa da puttanate assurde che una volta avevamo la pazienza di seguire, facendoci percorrere dal divertimento di tenere una rubrica intitolata: “Notizie (o gossip) immaginifici, ossia piacevoli balle dal web”.
Ma cerchiamo, almeno quando avviene la comunicazione tra istituzioni delle forze dell’ordine e giornali, di darci un po’ una regolata.