CIRIELLI L’INTOCCABILE. Un fratello potente magistrato vice capo degli ispettori di Nordio, un altro fratello pezzo grosso dei Servizi segreti. Ecco perché le Meloni pendono dalle sue labbra

20 Settembre 2025 - 17:10

Non c’è alcuna razionalità in quello che sta succedendo nel centrodestra per la scelta del candidato governatore. E allora le ragioni non possono che abitare altrove

CASERTA (G.G.) – Di solito non lasciamo nulla di intentato.

Questa storia della scelta del candidato presidente della Regione Campania per il centrodestra è troppo strana per essere situata dentro ai confini di una fase politica, seppur problematica, seppur conflittuale.

Della serie, ne abbiamo viste tante di situazioni in cui una coalizione, un partito, hanno buttato via possibilità concrete di vincere le elezioni, sacrificando l’obiettivo alla causa dei conflitti interni, spesso attivati per stabilire o ristabilire i rapporti di forza, ma in questo caso no.

La vicenda rappresenta una situazione nuova, che andrà rubricata come tale.

Nell’articolo di ieri, CLICCA QUI, abbiamo scritto che la mancata scelta dello sfidante di Roberto Fico va collegata a un qualcosa che ci deve essere stato e c’è ancora a tutela del grande peso specifico che Edmondo Cirielli ha, nel partito di Fratelli d’Italia in generale, ma soprattutto in Campania, dove lui – ormai è chiaro – possiede la licenza di sacrificare la causa elettorale del partito della Meloni ai propri interessi personali, alle proprie necessità e all’allontanamento di ogni insidia in grado di scalfire la sua leadership incontrastata e incontrastabile.

Spulciando nelle biografie di famiglia, abbiamo scoperto che Cirielli, probabilmente solo ora che è diventato viceministro degli Esteri quasi del tutto invisibile, ha pareggiato i percorsi professionali e il prestigio dei due fratelli Giancarlo e Francesco Cirielli.

Il primo ha svolto un’autorevole carriera all’interno della Procura della Repubblica di Roma che, ricordiamo, è e per certi versi resta la roccaforte elettorale di Giorgia Meloni e di Arianna Meloni, sua sorella, ex compagna di vita – oggi solo partner politica – di Lollobrigida, uno che a Roma si è candidato tantissime volte.

Occhio: quando Giorgia Meloni ha stravinto le elezioni del 2022, non solo ha nominato Cirielli viceministro, non solo questi ha posizionato l’allora fidanzata – oggi moglie – Maria Rosaria Campitiello, una buona ginecologa, per carità niente di più e niente di meno, Capo del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, e successivamente ha fatto nominare a sottosegretario il suo maggiordomo politico Antonio Iannone, ma Giancarlo Cirielli è diventato il numero 2, vicecapo degli ispettori del Ministero della Giustizia, che rispondono direttamente al ministro Carlo Nordio e si occupano di controllare Procure e Tribunali.

Ricorrendo ad un altro modo di dire, non sappiamo che ci spieghiamo.

E veniamo al terzo fratello nocerino, Francesco Cirielli. Perché i Cirielli sono di Nocera Inferiore e non di Salerno come qualcuno pensa. Questi è un carabiniere che ha fatto molta più carriera di Edmondo, che generale di brigata lo è diventato in pensione o comunque quando non indossava più la divisa.

Francesco Cirielli, cavaliere della Repubblica nel 2002, commendatore nel 2014, è stato il capo della sicurezza dell’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte, politicamente in antitesi alle posizioni di Cirielli. Ma soprattutto il generale è un pezzo grosso, grossissimo, dell’AISI – Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna, insomma i servizi segreti.

Se a questo aggiungiamo che da certe candidature delle ultime elezioni politiche, a partire da quella della moglie del facoltosissimo imprenditore della sanità Lombardi, salernitano ma legato anche a Caserta, dove è stato presidente della Casertana Calcio in un anno in cui tentò seriamente la scalata in Serie B, si capisce per quale motivo Giosi Romano ha perso solo tempo quando ha sperato di essere candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, ritenendo che fosse essenziale o almeno sufficiente rappresentarsi come l’opzione più competitiva per cercare di battere il centrosinistra.

Ci sono ragioni più importanti, che hanno a che vedere con la struttura organizzativa, con quel che serve a un partito per vivere materialmente, ragioni prevalenti rispetto a una vittoria elettorale in Campania.

Vedremo nei prossimi giorni se riusciremo a raccogliere altre notizie.