CASERTA La nostra intervista al sindaco di Praia a Mare sulla sua ordinanza che regola la “movida” dei minori. Un possibile modello per Caserta…

23 Settembre 2025 - 19:28

CASERTA (pm) – Finita l’estate, con il rientro in città dalle zone di vacanza riprenderà a tutta forza la malamovida  casertana. Non ci si può sbagliare, dato che le istituzioni pubbliche sembrano aver deciso di far finta che il problema non esista. Lo vivono alla giornata, sperando che non accada il peggio. E se accadesse, qualche parola di circostanza, un tavolo tecnico e tutto si aggiusta. Intanto si sono manifestate le prime avvisaglie. Nell’ultimo fine settimana alcuni residenti sono scesi addirittura in strada per affrontare personalmente i molestatori. Domenica sera, stando a quanto da lui stesso denunciato, un ex consigliere comunale residente nel centro storico veniva aggredito dal gestore di un locale, a cui contestava che tavolini e sedie collocate in strada gli impedivano di rincasare con la macchina.

Come sanno i lettori che seguono questo grave tema della città, il quale coinvolge in buona parte ragazzi giovanissimi, nelle scorse settimane ci siamo occupati dell’iniziativa del sindaco di Casal di Principe, che quest’estate, a seguito di episodi di intemperanza giovanile avvenuti nelle strade comunali, ha adottato un’ordinanza – subito ribattezzata enfaticamente come ordinanza coprifuoco dagli organi di informazione e dalla blogosfera – che vieta ai minori di 14 anni di stare per strada  dopo la mezzanotte se non accompagnati da un adulto. Nel dare notizia del provvedimento, certamente innovativo per i nostri territori,  e nel commentarne il contenuto lo mettevamo a confronto con l’ordinanza similare introdotta circa un mese prima dal sindaco di Praia a Mare in provincia di Cosenza. E ciò abbiamo fatto poiché, mentre quella casalese è più che altro un tentativo di moral suasion  –  non poco velleitario, pensando a quanto smaliziati e disincantati siano i giovani delle nostre parti – non prevedendo alcun tipo di sanzione, l’ordinanza del sindaco praiese è assistita più realisticamente  da un apparato punitivo che va dalle multe per minori ed adulti inadempienti, alle segnalazioni alle autorità minorili ed ai servizi sociali.

Si è trattato, a nostro modo di vedere, quasi di un esperimento sociale e finanche coraggioso, posto che, per  quella risacca dell’ipercorrettismo che ancora lambisce i nostri lidi politici, ogni volta che si parla di controllo, regolazione, disciplina sociale (specificamente il termine disciplina è talmente rifuggito perché nessuno vuole sentirsi sottoposto ad una disciplina, che è di fatto scomparso dal dizionario istituzionale; forse neanche più l’esercito italiano ed i  militari lo usano più) se ne esce il pierino di turno che lancia l’allarme autoritarismo nel paese. E magari proprio mentre una banda di maranza gli sta vandalizzando la macchina sotto casa.

Su queste premesse abbiamo creduto utile intervistare sulla sua iniziativa il sindaco della rinomata località marina calabrese che, con una popolazione di circa 6.300 residenti, nei mesi estivi raggiunge anche le 20mila presenze.  

Prima di passare all’intervista, CasertaCe.net intende ringraziare il sindaco Antonino De Lorenzo, in carica dal giugno 2022, per la sua disponibilità.

CasertaCe.net –  Sindaco De Lorenzo, la sua ordinanza, la numero 78, ha  quasi  due mesi di applicazione, com’è stata accolta e qual è il bilancio che lei ne può fare in sostanza?

Sindaco De Lorenzo –  “L’ordinanza è stata accolta benissimo. In termini percentuali diciamo che il 99% hanno detto che era una cosa positiva, l’1% ha detto che è fascista. L’1% non  l’ha presa bene, probabilmente.  Per il resto, da un punto di vista dell’opinione pubblica, l’accoglienza è stata favorevole. Soprattutto questo c’ha fatto poi pensare – perché io non pensavo che questa ordinanza potesse suscitare interesse a livello nazionale, ma anche a livello internazionale, soprattutto nelle televisioni spagnole che se ne sono occupate. Questo ci fa capire una cosa. Che c’è un tema – e sicuramente non è quella del sindaco di Praia a Mare la soluzione – però sicuramente il sindaco di Praia a Mare ha posto l’accento su un tema rilevante che abbraccia una serie di cose. Però un sindaco non è un educatore, un sindaco cerca di utilizzare gli strumenti che può avere per cercare di normalizzare alcune situazioni. Io ho pensato bene di fare questa ordinanza, anche perché è vero che è  un’ordinanza, ma che, se uno ci pensa, va a regolare una cosa che dovrebbe essere estremamente ovvia, perché un ragazzo di 14 anni, che è di fatto un bambino e dopo mezzanotte dovrebbe stare a casa o quantomeno stare con i genitori. Quello che abbiamo fatto noi non è un coprifuoco, le persone e i ragazzini possono stare in giro –  anzi i bambini, definiamoli per quello che sono , perché sotto i 14 anni sono bambini – possono stare in giro o con i genitori oppure ci deve essere un adulto delegato. Quindi ritengo che sia una cosa molto molto normale. Anche per questo i miei cittadini hanno accolto molto bene l’ordinanza ed anche a livello nazionale è stata ugualmente apprezzata e ci sono degli esempi in Europa molto simili a questa ordinanza.  Il bilancio è, secondo me, positivo perché comunque si è acceso un faro su questa cosa e c’è da dire che i controlli posti in essere sono stati prescrittivi e non punitivi. Mentre prima un operatore di polizia locale non poteva fermare un ragazzino di 12 anni alle 2 della mattina, da quel momento l’ha potuto fermare, gli ha potuto chiedere cosa faceva, gli ha potuto chiedere dove erano i genitori e gli ha potuto far notare sia a lui che ai genitori che probabilmente era il caso di mettersi in sicurezza. E’ quello che ho voluto creare sono state le condizioni di sicurezza proprio per i ragazzini, perché non è sicuro che un ragazzino di 12 anni vada in giro fino alle 4 della mattina da solo. E’ stato questo il ragionamento. Ho utilizzato uno strumento straordinario che è quello dell’ordinanza per trattare un tema che dovrebbe essere estremamente ordinario, questo è il succo della questione”.

CasertaCe.net –  Scusi sindaco, concretamente sono state elevate delle contravvenzioni vere e proprie? Se sì, grosso modo può quantificarle? Sono state molte o poche?

Sindaco De Lorenzo –  No, non sono state molte, ma sono state pagate. Sì, ma il nostro obiettivo non era quello di fare cassa. Volevamo innanzitutto capire dove erano i genitori quando i ragazzi erano in giro. Qualcuno era in discoteca, qualcuno a casa di amici, qualcuno dormiva, qualcuno diceva ai ragazzini di stare in giro perché “non abbiamo sufficienti posti letto”.

CasertaCe.net –  Addirittura, avete registrato tali casi limite?

Sindaco De Lorenzo –  Sì, quindi lo spaccato che è uscito da questa esperienza è abbastanza variegato, però ci sono degli elementi molto utili.  Sono stato in prefettura per discutere delle risultanze di tutta questa attività che abbiamo svolto e abbiamo posto le basi per l’anno prossimo. La prefettura, il prefetto di Cosenza, è preoccupato e mi ha chiesto di non rinnovare questo tipo di ordinanza, che comunque si esaurirà naturalmente il 30 settembre. Però considerato che siamo un paese turistico, io già da stasera  la potrei revocare, perché non ha più senso di esistere. La gente non ha più quei flussi estivi. Però naturalmente io ho chiesto degli interventi della prefettura e delle forze dell’ordine. Io credo nell’utilità di lavorare insieme e di lavorare anche con gli abitanti di Praia a  Mare. Questo è un fenomeno prettamente estivo causato da alcuni flussi turistici che qui non ci devono più venire. E per ottenere che questi flussi non vengano è necessario vigilare anche sulle attività ricettive. Perché ritengo che una famiglia che viene qua e che lascia i bambini scorrazzare fino alle 5-6 la mattina è una famiglia quantomeno problematica.

CasertaCe.net –  Sindaco, le obiezioni che ha raccolto, quali sono state?

Sindaco De Lorenzo –  Sono state due, fondamentalmente. Qualcuno parlava della limitazione delle libertà personali. Qualche altro ha detto che io volevo sostituire i genitori.

CasertaCe.net –  Sindaco, sul piano concreto dell’applicazione, le difficoltà che le hanno rappresentato gli operatori, quali sono state?

Sindaco De Lorenzo –  Nessuna, in verità, nessuna particolare difficoltà. Diversi ragazzini si avvicinavano persino alle postazioni della polizia e in qualche caso mi hanno chiesto personalmente come dovevano comportarsi avendo appena compiuto 14 anni.

CasertaCe.net –  Sindaco De Lorenzo, un passaggio dell’ordinanza ne fissa il vigore fino al 30 settembre, come anche lei ha appena ricordato. Pensa di rinnovarla in futuro?

Sindaco De Lorenzo –  Non nell’immediato.  Come dicevo ha avuto un incontro in prefettura. Al momento non c’è necessità di rinnovarla, ma ho interesse che ci siano delle attività di controllo che vanno a mitigare il rischio che il fenomeno dei minori si ripresenti. Potrei anche rifarlo.

CasertaCe.net –  Scusi, ma il prefetto come mai ha questa contrarietà che, come ci pare di aver capito, le ha espresso? Sindaco De Lorenzo –  La cautela del prefetto è legata all’opinione che ci possono essere altri strumenti da utilizzare. C’è comunque da sottolineare che l’ordinanza non è stata impugnata da nessuno. Questo è importante sul piano dei principi e della condivisione generale della misura.

CasertaCe.net –  Un’ultima cosa. Secondo lei, di là dall’esperienza di questa ordinanza, che cosa bisognerebbe fare – a suo giudizio – per contrastare anche il fenomeno della malamovida che riguarda tutti i maggiori centri urbani del Paese? Nel casertano è una vera piaga sociale per le risse, i pestaggi, le aggressioni che si determinano.

Sindaco De Lorenzo –  Diciamo che la malamovida è un po’ diversa rispetto al tema della mia ordinanza. Perché la malamovida coinvolge gente adulta, di 25-30 anni. Noi per esempio a Praia a Mare l’abbiamo limitata, devo dire con grande successo, perché non abbiamo più telefonate che lamentano schiamazzi e disordini  notturni da almeno un paio d’anni, un paio d’anni e mezzo. Nel territorio comunale il consumo di alcol è consentito solo ed esclusivamente all’interno degli ambienti pubblici del locale, ovvero all’interno del locale. Cioè è vietato l’asporto di alcol. Si può bere qualsiasi cosa, che sia vino o champagne, si può fare, ma bisogna occupare un tavolo da seduti.

CasertaCe.net –  Sindaco, abbiamo letto che questa è una misura che lei ha adottato fin dal momento del suo insediamento. E’ così?

Sindaco De Lorenzo –  Sì, questa è un’ordinanza che ha superato i tre anni e che va avanti con ottimi risultati.