Maxi frode da 20milioni: condannato ex finanziere

26 Settembre 2025 - 09:41

Un’indagine avviata da una verifica fiscale ai fini IVA nei confronti di una società attiva nel commercio di prodotti elettronici ha portato alla scoperta di una complessa rete criminale

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SAN PRISCO – Quattro condanne e una assoluzione, in primo grado, per circa 40 anni complessivi di carcere. E’ quanto stabilito dalla terza sezione del tribunale di Santa Maria Cpua Vetere, presieduta da Giuseppe Meccariello, con a latere Anna Sofia Sellitto e Raffaele Ferraro, nel processo sulle frodi fiscali ai danni dello Stato. 

Il sostituto procuratore Alessandra Converso, nella sua requisitoria, ha richiesto 16 anni e 6 mesi di carcere per l’ex finanziere Luigi Cestrone: 7 anni e 6 mesi per Danilo Sales; 7 anni per Marco Ziccardi; 5 anni e 6 mesi per Alejandro Fabian Rascio; 4 anni e 6 mesi per Salvatore Moira. 

Un’indagine avviata da una verifica fiscale ai fini IVA nei confronti di una società attiva nel commercio di prodotti elettronici ha portato alla scoperta di una complessa rete criminale specializzata in frodi fiscali per oltre 20 milioni di euro. L’inchiesta, condotta anche tramite intercettazioni telefoniche e ambientali, ha permesso di ricostruire un sistema articolato di evasione che vede coinvolti imprenditori, consulenti fiscali, commercialisti e un ex maresciallo della Guardia di Finanza, Luigi Cestrone, all’epoca dei fatti in servizio a Marcianise.


L’organizzazione agiva attraverso l’emissione e l’annotazione di fatture per operazioni inesistenti, sfruttando lo schema tipico delle frodi carosello. Questo meccanismo prevedeva l’interposizione di società fittizie, le cosiddette “cartiere”, per creare un fittizio diritto alla detrazione dell’IVA, evitando così il reale versamento dell’imposta.
Inoltre, è emerso l’utilizzo sistematico di indebite compensazioni di imposta tramite crediti inesistenti, aggravando ulteriormente il danno erariale.


Per rendere credibili le operazioni fraudolente, l’organizzazione si avvaleva della complicità di professionisti del settore fiscale e dello stesso ex finanziere, che si occupava del reclutamento di prestanome e della gestione burocratica delle società di comodo.
L’indagine

ha evidenziato come l’attività criminale fosse strutturata e pianificata nei minimi dettagli, portando a un’evasione fiscale milionaria con gravi ricadute per le casse dello Stato.