FOTTUTI! Zannini, Magliocca & co. hanno ragione: siamo dei fetenti di merda e loro sono apostoli della legalità. Sfilata di magistrati ai convegni di Colombiano. Le indagini della procura? Stronzate

26 Settembre 2025 - 18:26

Vi presentiamo, dopo aver chiesto umilmente perdono ai suddetti politici, il programma dettagliato del secondo corso di formazione specifica organizzato dal settore legale provinciale di cui fa parte Giulia Fucci, figlia del procuratore di Cassino, Carlo Fucci, che raddoppia anche la sua presenza agli eventi. Una presidente di sezione penale di S.Maria, un pubblico ministero della stessa procura, il giudice delle Misure di prevenzione, presidenti di corti tributarie, giudici del Tar e del consiglio di Stato. L’unica cosa che non capiamo e ci sentiamo di criticare agli organizzatori è il mancato invito della dottoressa Maria Antonietta Troncone. Noi veramente proviamo vergogna per tutto ciò che abbiamo scritto su Colombiano, Magliocca e Zannini in questi anni e vogliamo andarci a costituire a Guantanamo. IN CALCE ALL’ARTICOLO IL PROGRAMMA COMPLETO

CASERTA (gianluigi guarino) – Alziamo le mani e speriamo nel perdono cristiano di Anacleto Colombiano, di Giovanni Zannini, di Giorgio Magliocca. Se ci amnistieranno, potremo passare i prossimi tempi in libertà, lo diciamo subito, mettendo a loro disposizione CasertaCe.

Due interviste al mese – minimo – al consigliere regionale Zannini, il quale, inoltre, ogni mattina ci darà tutte le dritte per parlare in un certo modo, quello gli conviene di più, dei comuni in cui controlla politica e amministrazione.

Su Colombiano, invece, affermeremo categoricamente che nessuno potrà mai più permettersi di dire che il matrimonio di sua figlia con Marcello Della Corte, nipote diretto di Giorgio Marano, vero numero uno del traffico illegale dei rifiuti che ha garantito centinaia di milioni di euro al clan dei Casalesi, possa rappresentare anche una suggestione per mettere in dubbio l’adamantina concezione, quasi sacrale, che Colombiano ha delle istituzioni, della presidenza della Provincia, ruolo che ricopre, e della guida del comune di San Marcellino, riconquistata in seconda consiliatura senza avere nessuna lista in competizione con lui, solo e solamente perché il 100% dei consensi è frutto della sua onestà e del suo buon governo. Diremo che Pietro

Apicella, figlio di Dante Apicella, ministro dei Lavori Pubblici del clan dei Casalesi, quando ha parlato, intercettato dalla DDA, del summenzionato Marcello Della Corte come gancio per entrare negli appalti di San Marcellino, ha detto il falso e non è stato denunciato per calunnia da Colombiano solo per generosa e cristiana indulgenza, per l’attitudine che lo connota e che ogni uomo di buona volontà, credente o meno, deve avere per il perdono.

Che granchio la procura di Santa Maria Capua Vetere ha preso su Giorgio Magliocca, mettendo in dubbio la sua moralità. Andrebbe risarcito per la seconda volta nella sua vita, dopo la vicenda che lo coinvolse un decennio fa, autentico martire delle toghe e della follia inquisitoria, dopo essere stato costretto a rassegnare le dimissioni da presidente della provincia e da sindaco di Pignataro Maggiore.

ZANNINI, IL PIU’ AMATO DAI CASERTANI PERCHE’ MISSIONARIO NEL BISOGNO

Diremo che i 21 mila voti raccolti da Zannini alle scorse elezioni regionali e i forse 30 mila delle prossime di novembre, sono e saranno solo frutto di una disponibilità attuata con certosina applicazione, con un’estrema dedizione alla causa e alle esigenze di ogni famiglia, di ogni cittadino considerato missionariamente come “il prossimo suo”. Diremo che non ci eravamo sbagliati quando nel 2014, 2015 e 2016, abbiamo demolito, consegnandola a Zannini, l’amministrazione comunale di Mondragone targata Giovanni Schiappa.

Quella era la nostra strada maestra. Poi, obnubilati dalle passioni, dai livori, dallo spirito di rivalsa e dall’invidia, ammetteremo, confesseremo di aver costruito una montagna di menzogne nei confronti del consigliere regionale, dell’ex e dell’attuale presidente della provincia, del presidente del Consorzio Idrico, Pasquale Di Biasio, e anche alla presidente ASI, Raffaela Pignetti, alla quale già oggi chiediamo umilissime e deferenti scuse per quello che le abbiamo fatto passare in tutti questi anni.

PIGNETTI E GRAZIANO, UN QUINTALE DI CENERE DA COSPARGERE SULLE NOSTRE TESTE

A Stefano Graziano, poi, chiediamo di tornare ad invitarci, dopo averci perdonato anche lui, a quelle divertenti cene romane che qualche volta frequentavamo quando, proprio con il simpatico rosso di Teverola, seguivamo un percorso di giustizia ed equità, ossia, pure in questo caso, la retta via, scrivendo che era bravo, bello e buono.

Voi pensate che questo pistolotto rappresenti un esercizio di ironia. No, assolutamente. Per cui, mettendola già da adesso in grassetto, questa frase, affermiamo che non c’è ironia, solo consapevolezza. Come San Paolo fu fulminato sulla via di Damasco, noi lo siamo stati su via Lamberti, Caserta.

SE TANTI MAGISTRATI PARTECIPANO, ALLORA “SANNO A LORO”. E NOI AL CONFRONTO SIAMO DEI MINUSCOLI INSETTI

Possiamo mai pensare, infatti, che magistrati di alto livello, dei quali noi non siamo neppure l’unghia dei loro piedi, possano partecipare, senza averne prima valutato con attenzione l’opportunità, ad un evento che si terrà nella sede dell’amministrazione provinciale a partire dai prossimi giorni, organizzato dall’Ufficio Legale dell’ente presieduto da Colombiano, divenuto corposissimo dopo i famosi concorsi di Magliocca & Zannini, guidato dalla dirigente Emilia Tarantino, e in cui lavora Giulia Fucci, figlia dell’attuale procuratore di Cassino, il sannita-caudino Carlo Fucci?

Anche ai due Fucci, al padre e alla figlia, dobbiamo chiedere scusa quando abbiamo scritto di un problema di opportunità relativamente all’assunzione per concorso di Giulia Fucci. Per non parlare delle scuse al signor Eugenio Catalano della Saviano Costruzioni, marito di Giulia Fucci, genero del procuratore Fucci, dopo averlo in pratica, sostanzialmente calunniato, per aver maliziato, dubitato su certi appalti a lui aggiudicati dalla stessa amministrazione provinciale e dal comune di Caserta, poi sciolto per infiltrazione camorristica.

Se ci perdoneranno, giurin giurello, ci impegniamo a fare un giornale diametralmente opposto a quello che avete letto fino ad oggi. Se non lo faranno, invece, accetteremo il castigo con la serenità dei rei.

Dunque, venerdì 3 ottobre, sala consiliare dell’amministrazione provinciale, inizia un corso di formazione professionale per avvocati. Ore 8: registrazione dei partecipanti; ore 8.30: saluti istituzionali del dott. ing. Anacleto Colombiano, presidente della provincia di Caserta; avv. Angela Del Vecchio, presidente ordine avvocati del Foro di Santa Maria Capua Vetere; Gianluca Lauro, presidente ordine avvocati Aversa Napoli Nord.

Ci fa piacere constatare che Francesco Matacena, il quale saluterà a sua volta, non interverrà come sindaco presidente, bensì come presidente dell’ordine commercialisti di Aversa Napoli Nord, carica da cui non ha fatto solo bene, ma addirittura benissimo a dimettersi. Con buona pace di quei pochi idioti, noi compresi, che ipotizzavano un piccolo conflitto di interessi, non scherziamo.

E ancora, saluteranno Pietro Raucci, presidente dell’ordine commercialisti Caserta, e (chapeau) Carlo Fucci, procuratore della repubblica presso il tribunale di Cassino, nonché componente del consiglio di presidenza della Giustizia tributaria.

Ore 8.50: il corso sarà presentato dalla dottoressa Emilia Tarantino, dirigente del settore Legale della provincia. Ore 9: si torna ad un altro indirizzo di saluto sul dibattito relativo all’anticorruzione, stavolta portato dall’attuale procuratore della repubblica di Perugia, che concorre (speriamo veramente che tocchi a lui), a guidare quella di Aversa Napoli Nord, Raffaele Cantone, già presidente dell’Anac. Non si chiarisce chi sarà al centro poi del dibattito, riteniamo che chi saluta, parteciperà alla discussione.

Il 9 e il 10 ottobre, invece, ci sarà come relatore Tammaro Maiello, presidente di sezione corte dei Conti e consigliere del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria. Il 14 e il 16 ottobre, invece, relazioneranno, Roberto Chieppa, presidente di sezione del Consiglio di Stato; e Raffaele Tuccillo, giudice del Tar Lazio e consigliere di giustizia tributaria.

IL SEGNALE DAI PM E DAI GIUDICI DI S.MARIA C.V. CHE CONTANO

Il 22 ottobre lezione di diritto civile con la giudice, ovviamente della sezione civile del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Elmelinda Mercurio. Poi, il diritto penale. Il modulo sarà sviluppato il 28, 29 ottobre e il 4 novembre.

Bis di Carlo Fucci il 28 ottobre, per una conferenza tutta incentrata sui reati di induzione indebita e concussione, proprio quello che sciaguratamente e ingiustamente la procura sammaritana contesta al maestro del presidente Anacleto Colombiano, cioè a Giovanni Zannini.

Chissà, magari Carlo Fucci, senza entrare nel merito del caso appena citato, potrebbe far capire all’auditorio che certi percorsi investigativi hanno bisogno di svilupparsi con grande prudenza, molto adagio, così come ha fatto lui quando ha operato a Santa Maria Capua Vetere, e senza partire in quarta, alla maniera – lo aggiungiamo noi – utilizzata ultimamente da certi pm e dall’attuale procuratore sammaritano Pierpaolo Bruni.

Il giorno dopo toccherà alla dottoressa Luciana Crisci, giudice della III sezione Penale del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, con un argomento interessantissimo relativo ai delitti contro la Pubblica amministrazione da parte dei privati. Oddio, sarebbe stato ancor più interessante se ci fosse stato uno spazio per gli stessi reati anche quando sono compiuti da dirigenti e funzionari pubblici.

Su appalti e normativa antimafia, cercando di presentare questo argomento complesso in maniera semplice, focalizzandosi su aspetti pratici, sarà in conferenza il 4 novembre il giudice Massimo Urbano, presidente della sezione misure di Prevenzione sempre del tribunale sammaritano.

L’ultimo modulo, quello dedicato al diritto tributario, si dipanerà nelle giornate del 6, 12 e 13 novembre. Il primo giorno interverranno Pasquale Menditto e Lucio Di Nosse, rispettivamente presidenti di Corte Giustizia Tributaria di II° grado, quello regionale, e di I°, con sede a Caserta. Menditto e Di Nosse saranno anche relatori nell’ultimo giorno, il 13 novembre. Il 12, invece, parlerà alla platea Gionata Fiore, sostituto procuratore presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, appartenente a quello stesso nucleo di magistrati che, ripetiamo, a questo punto impropriamente da tempo sta indagando sull’amministrazione provinciale di Caserta.

LA PRESENZA DELLE TOGHE ANNICHILISCE LA NOSTRA BORIA E LA NOSTRA PRESUNZIONE

Ora, volete che due o tre giornalisti improvvisati di un foglietto sborone che si atteggia a grande quotidiano digitale di inchiesta, quando a malapena può essere annoverato tra i localissimi ruttatori della rete, possa mai mettere in discussione le valutazioni compiute dai magistrati che presenzieranno, i quali hanno sicuramente realizzato nel momento in cui hanno deciso di partecipare ad un evento organizzato e finanziato da quella stessa amministrazione provinciale che ancora oggi, lo ripetiamo per l’ennesima volta, stupidamente, è inquisita dalla procura per reati molto gravi?

E allora diciamocela tutta: una dei relatori è proprio un pubblico ministero di questa procura. Un segnale che non va sottovalutato. I magistrati, da che mondo è mondo, hanno ben presenti le lezioni che le sono state impartite durante i loro studi, dai grandi autori oggetto della loro formazione, dai presidenti della Repubblica, da Mattarella a scendere nel tempo, dai grandi giuristi quali Pietro Calamandrei, per i quali la magistratura, essendo il terzo potere dello Stato, non può limitarsi a rispettare solo alla lettera le norme che ne definiscono il perimetro di azione, ma deve dare un esempio di attenzione, ponderazione e di una speciale attenzione alle questioni di opportunità.

Per la magistratura, infatti, quello che appare, è parimenti importante a quello che è.

E’ UFFICIALE: NOI DI CASERTACE SIAMO DELLE MERDE, MERITIAMO UNA PUNIZIONE

Quindi – e così chiudiamo il sillogismo – Colombiano ha ragione quando dice che noi di CasertaCe siamo dei fetenti di merda che attaccano ingiustamente gente come lui che di professione fa l’apostolo del diritto e della legalità. E mentre questa sua tesi era discutibile fino a ieri, ora, dopo la pubblicazione del programma, degli eventi e del parterre dei partecipanti, non c’è più partita, siamo stati smascherati.

E se non riceveremo il perdono di Colombiano, Zannini e Magliocca, non ci andremo a costituire ad un carcere comodo, vedi quello di Larino, dove si è recato, ad esempio, l’afragolese Enzo Nespoli, dopo che la sua condanna è divenuta definitiva, ma chiederemo al presidente della Repubblica una grazia al contrario, una specie deroga: vogliamo andarci a costituire a Guantanamo.