SCIOGLIMENTO CASERTA. Il ministero porta in tribunale Marino, Casale e Marzo: “devono essere incandidabili”
3 Ottobre 2025 - 17:30

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Ci scusiamo per l’errore di comunicazione. Gli ex sindaco, vice e assessore non sono incandidabili ufficialmente, bensì si tratta della comunicazione dell’inizio del provvedimento civile per l’incandidabilità. A nostra difesa, per quel che vale, fonti dirette avevano confermato la notizia
CASERTA – La vicenda giudiziaria seguita allo scioglimento del Comune di Caserta per infiltrazioni camorristiche entra nel vivo. È notizia di queste ore che Carlo Marino, Emiliano Casale e Massimiliano Marzo sono stati ufficialmente citati in giudizio dall’Avvocatura dello Stato, su mandato del Ministero dell’Interno, per l’accertamento della loro incandidabilità. Quindi, non si tratta di una decisione già sancita, bensì l’inizio del procedimento che potrà portare allo stop all’elettorato passivo per i tre.
Il procedimento sarà discusso davanti al Tribunale Civile di Santa Maria Capua Vetere, e la prima udienza è fissata per fine ottobre. A occuparsene sarà la Prima Sezione Civile, presieduta dal giudice Giovanni D’Onofrio.
La citazione da parte dell’Avvocatura segna l’avvio ufficiale di una fase processuale che potrebbe concludersi con la dichiarazione di incandidabilità per i tre ex amministratori. Il procedimento nasce dalla relazione redatta dalla Commissione d’accesso e allegata al decreto di scioglimento, ritenuta sufficiente dal Ministero per chiedere al Tribunale un accertamento giudiziario delle responsabilità politiche e amministrative.
Il Tribunale, in questa fase, non è chiamato a valutare eventuali reati penali, ma a stabilire se gli ex amministratori abbiano tenuto comportamenti tali da giustificare l’esclusione dalla possibilità di ricandidarsi in futuro.
In caso di accoglimento della richiesta, Marino, Casale e Marzo potrebbero essere dichiarati incandidabili per almeno una o più tornate elettorali, come già accaduto in altri casi analoghi (Sparanise su tutti).