Alla PROVINCIA quasi 300 MILA EURO a una ditta di Battipaglia, ma è in mano a dei Capaldo di CASAPESENNA. La gara deserta con De Rosa e poi piena di imprenditori con Colombiano

18 Ottobre 2025 - 11:58

Tra gare annullate e ditte che non vogliono appalti, ignorando inviti, e il caos sui concorsi bloccati, i primi mesi di Anacleto Colombiano all’amministrazione provinciale sono stati un po’ particolari

CASERTA/CASAPESENNA – Si chiamano Francesco e Oreste Capaldo, hanno 50 e 42 anni e sono, rispettivamente, il legale rappresentante e il responsabile tecnico della società Coeffe Strade, recentemente aggiudicataria di lavori all’amministrazione provinciale di Caserta dal valore di 480 mila euro che, con il ribasso offerto del 40%, scende a 278 mila euro.

La loro impresa ha sede a Battipaglia ma, cercando un po’ online, abbiamo scoperto che una seconda casa è situata in via Vico, nel cuore di Caserta. Entrambi i Capaldo sono originari di Casapesenna, luogo dove vive Francesco Capaldo, il legale rappresentante dell’impresa. Sulla residenza il geometra Oreste Capaldo, invece, non ci possiamo sbilanciare.

Come sanno bene i lettori appassionati di cronaca giudiziaria, il cognome Capaldo non è certo uno qualunque a Casapesenna. Nicola e Filippo Capaldo, ad esempio, sono i nipoti del boss Michele Zagaria, il quale gli aveva scelti come suoi successori alla guida del clan, prima che diverse inchieste fermassero la loro ascesa.

Condannato recentemente a dieci anni di reclusione in primo grado per i suoi rapporti proprio con Michele Zagaria è, invece, che Raffaele Capaldo, detto O’Marchese. E poi ci sono altri Capaldo, coinvolti in un processo su appalti e riciclaggio di denaro, accuse mosse dalla DDA di Firenze (CLICCA E LEGGI).

Al momento non sappiamo dirvi con certezza se esista un grado di parentela o di sintonia imprenditoriale tra i vari soggetti citati e Francesco e Oreste Capaldo ed è possibile che, proprio per evitare connessioni con la parte più discutibile della storia di questo cognome, i due imprenditori che guidano la Coeffe

Strade abbiano preferito spostarsi nel salernitano mettendo la sede della società a Battipaglia.

Venendo alla gara d’appalto in sé, riguarda i lavori sulla Provinciale 39 per rimettere in sesto la strada dopo una frana avvenuta addirittura 3 anni e mezzo fa, nel marzo 2022, e per un secondo cantiere, dedicato alla risistemazione del manto stradale sulla Provinciale 330.

Si tratta di una procedura che potremmo definire con una doppia genesi. Infatti, la prima gara viene indetta il 28 maggio, all’inizio del mese conclusivo della presidenza reggente di Marcello De Rosa, seduto su quella poltrona a seguito delle dimissioni, connesse all’indagine ai suoi danni, di Giorgio Magliocca. Chiaramente, parlando di De Rosa, ci riferiamo ad una persona che che Casapesenna la conosce bene, trattandosi dell’ex sindaco, ma di fatto ancora primo cittadino, essendo l’attuale fascia tricolore, Giustina Zagaria, una sua gemmazione politica.

Sorprendentemente, come mai era avvenuto prima, le ditta invitate dalla Provincia dell’interregno De Rosa non rispondono all’invito. In pratica, cinque ditte ignorano volontariamente un’offerta di lavoro da mezzo milione di euro. Poi, un mese dopo, con una nuova procedura ad inviti, questa volta bandita pochi giorni dopo la vittoria del neo presidente Anacleto Colombiano, vero braccio destro di Giovanni Zannini, sono addirittura in undici le ditte a rispondere all’interpello della Provincia.

Chissà perché si sia passato in un mese scarso da zero a undici ditte partecipanti. Potrebbe essere che, visto il cambio al vertice della provincia, vista la situazione non ottimale dei rapporti tra De Rosa e Colombiano, ora tornati buoni (CLICCA E LEGGI COME), gli imprenditori autonomamente si siano defilati, Oppure, qualcuno che conosce bene l’ente provinciale ha consigliato di evitare di rispondere alla richiesta di offerta, lasciandola deserta, in attesa di tempi meno burrascosi.

E parliamo di un periodo complesso quello post elettorale, considerando che in quei giorni Zannini e Colombiano stavano operando una specie di damnatio memoriae dell’operato in Provincia, De Rosa, reo di candidarsi alle elezioni regionali, con quest’ultimo che aveva denunciato irregolarità compiute dal neo presidente della Provincia, dichiarando di aver portato le carte in procura. Chissà quali carte, ma se vorrà spedirle anche noi, l’indirizzo mail lo trova nella gerenza del sito.