Commercialista di CASERTA accusato di essere il Re di una truffa da 16 MILIONI: inizia il processo a 17 persone

28 Ottobre 2025 - 12:45

SANTA MARIA CAPUA VETERE –  Prima udienza, oggi, per il maxi-processo sulla presunta maxi-truffa da oltre 16 milioni di euro ai danni dell’Erario, attraverso l’indebita fruizione dei crediti del Superbonus 110%. Un procedimento che vede alla sbarra 17 imputati, tra cui il professionista P.M. di Caserta, indicato dalla Procura come il perno tecnico del sistema fraudolento.

L’udienza, dinanzi alla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – presieduta dal giudice Ricci – si è conclusa con un rinvio al gennaio 2026, dopo un’articolata discussione sulle questioni preliminari sollevate dalla difesa.

La richiesta di rinvio a giudizio, firmata dal Sostituto Procuratore della Repubblica Sergio Occhionero, descrive un sistema articolato di cessione di crediti di imposta per lavori di efficientamento energetico e recupero edilizio mai effettuati, relativi a immobili spesso di proprietà di ignari terzi o addirittura inesistenti. Il commercialista è accusato di aver fornito i visti di conformità e le comunicazioni telematiche che, attestando la sussistenza dei presupposti, avrebbero consentito l’illecito accesso agli incentivi.

A caratterizzare la giornata è stata un’eccezione di incompetenza territoriale avanzata dall’avvocato Giovanni Palmiero, difensore del professionista. L’avvocato Palmiero ha sostenuto che il foro competente a giudicare la vicenda non sia quello di Santa Maria Capua Vetere, bensì il Tribunale di Roma.

La tesi della difesa poggia su un assunto preciso: l’erogazione dei fondi pubblici contestati è stata gestita e disposta dall’Agenzia delle Entrate nella sua Sede Centrale, che ha sede proprio nella Capitale. Di conseguenza, secondo il legale, è il tribunale romano a dover giudicare il caso, legandosi a un’interpretazione sostenuta da una consolidata giurisprudenza della Cassazione. Alla richiesta di declinare la propria competenza a favore di Roma, avanzata dall’avvocato Palmiero, si sono poi allineati tutti gli altri difensori del collegio.