CASERTA. “Sono Enzo, tuo figlio, dalla Polonia. Sono in difficoltà, mandami i soldi”. Coppia di VIA ROMA truffata di migliaia di euro

3 Dicembre 2018 - 10:39

CASERTA – Sembra una storia surreale, una di quelle che come capita spesso nella giungla del presunto giornalismo locale, intossicato da tanti virus in provincia di Caserta dal momento in cui si è affacciato alla ribalta nel 1995, possano essere benissimo inventate, tanto gli elementi di riscontro sono complicati.

Bè, noi vi diamo un indirizzo che non può essere proprio quello preciso per motivi di privacy. Si tratta di una coppia di ultra settantenni, residenti a Caserta nella centralissima via Roma. Hanno versato diversi migliaia di euro  ad un falso corriere che bussava alla loro porta, a seguito di accordi presi con un figlio che non era il figlio, ma uno spietato truffatore che dall’altra parte del telefono era riuscito a convincere la donna di essere proprio Enzo, suo figlio che lavora in Polonia.

Uno ora può dire, ma scusate, la mamma non si è accorta al telefono che quella non era la voce di suo figlio? Eppure è così. Queste bande di criminali, il più delle volte costituitesi nel napoletano, fanno tantissimi tentativi al telefono. Le forze dell’ordine che indagano su questi episodi che ormai a Caserta ma anche nel resto d’Italia sono all’ordine del giorno, invitano a non enfatizzare più di tanto, quell’idea che alla base di un’azione di “abbordaggio” di una persona, di un’anziana, vi possa essere un basista che ne ha indicato alla banda, la vulnerabilità.

Può anche capitare, ma nella media, questa è gente che fa centinaia di tentativi al telefono, e quando trova la persona adatta, non la molla.

Insomma, questa madre era convinta che dall’altra parte ci fosse proprio il suo Enzo. E non ne è rimasta convinta solo in occasione della prima telefonata, ma anche successivamente, quando le sono giunte altre telefonate uguali.

Risultato, in una prima occasione, il falso figlio ha chiesto ed ottenuto l’invio di circa 1.500 euro, consegnati all’unica persona della banda fisicamente manifestatasi, cioè quel corriere di cui abbiamo scritto all’inizio di questo articolo.

Prima 1.500 poi 2.500, fino a quando probabilmente la donna e suo marito hanno trovato modo di chiamare loro in Polonia, accorgendosi che il figlio cascava letteralmente dalle nuvole. E’ partita una denuncia alla Questura di Caserta e con essa le contestuali indagini.