CASERTA. “Non ne fanno faccia”. Biondi revoca una procedura MePa da 235 mila euro. E naturalmente farà una gara da par suo per la potatura piante

17 Dicembre 2018 - 18:57

CASERTA – Ce l’avevamo quasi fatta. Davvero questa volta siamo andati vicini al miracolo, cioè un serio utilizzo del “mitico” Franco Biondi dello strumento di maggiore trasparenza costituito dal MePa, il Mercato economico per le Pubbliche amministrazioni che permette di effettuare acquisti di importo inferiore alla soglia comunitaria. Uno strumento che, a Caserta, è un essere mitologico come il Minotauro, praticamente il MePatauro.

Era il 22 ottobre quando il già citato dirigente comunale Franco Biondi firmava la determina “storica” con la quale veniva affidata la ricerca degli operatori economici tramite MePa per il servizio di potatura degli alberi in tutto il territorio cittadino. Un appalto della rispettabile di euro 235.788,00, ovviamente in piena omertà amministrativa sulla durata dello stesso, dato che sarebbe opportuno capire se una sola potatura generale costi 235 mila euro, manco se fossero d’oro le estremità più deboli di alberi, alberelli e piante della città.

C’eravamo quasi, dicevamo, perché in questi giorni è stata pubblicato online l’atto con il quale si revoca la precedente decisione e per “motivi tecnici” (sic!) viene annullata la determina del 22 ottobre e la relativa procedura di gara a mezzo MePa. La scelta addotta dal dirigente è così motivata: “la piattaforma MePa non ha consentito l’inserimento di tutta la documentazione richiesta dal bando/disciplinare di gara, in particolare per quanto riguarda l’attribuzione

dei punteggi all’offerta economica e riduzione tempo“.

Quindi, per capirci, lo strumento elettronico utilizzato in tutta Italia per l’esperimento delle gare, che aiuta la pubblica amministrazione a risparmiare e a mettersi in contatto con i fornitori abilitati, per Caserta non funziona, anzi, diremmo meglio, non funziona quando il comune di Caserta gli fornisce i propri dati.

Vorremmo capire precisamente il perché di questa decisione, soprattutto il motivo preciso per cui la piattaforma che ha questo compito non avrebbe consentito delle normali procedure per un normale bando. Un colpo di sfortuna, a quanto pare. Perché diciamocela tutta, a nostro avviso, anche le motivazioni dietro all’annullamento sembrano generiche e prive di un criterio logico evidente.

 

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