Travolge e uccide la fidanzata con il suo suv. Condannato “solo” per omicidio stradale. La madre della ragazza voleva gettarsi dalla finestra
18 Dicembre 2018 - 17:25
AVERSA – (Christian de Angelis) Rese note le motivazioni della sentenza a carico di Giuseppe Varriale, accusato dell’omicidio della sua fidanzata Alessandra Madonna. Il tribunale di Aversa-Napoli Nord, lo scorso 27 novembre, ha condannato Giuseppe Varriale alla pena di 4 anni e 8 mesi di reclusione per l’omicidio di Alessandra Madonna a fronte dei 30 anni chiesti dall’accusa.
Secondo il Gup Antonino Santoro “l’intenzione di fondo dell’imputato era quella di allontanarsi velocemente da quella discussione e non quella di percuotere o ledere la ragazza”, prosegue scrivendo “Si è invece di fronte ad un fatto colposo dovuto alla negligente-imprudente condotta dell’imputato per aver accelerato nonostante la presenza di Alessandra in aderenza al veicolo, nel corso di una accesa discussione, in tal modo mettendo in pericolo la sicurezza della ragazza”.
“Decisiva inoltre la condotta successiva di Varriale che si è immediatamente fermato dopo essersi accorto che qualcosa era successo, ha soccorso la vittima come poteva, l’ha portata in ospedale nell’estremo tentativo di salvarla. E’ evidente che tale atteggiamento cozza con una eventuale volontà di uccidere”.
L’avvocato Raffaele Chiummariello, legale dell’imputato, non è soddisfatto della sentenza di condanna per omicidio stradale ed annuncia alle telecamere della nota trasmissione “Quarto Grado”, la volontà di ricorrere in sede di Appello, per chiedere l’assoluzione piena del suo assistito.
Secondo l’avvocato, schiacciante per l’assoluzione del suo cliente sarebbero i dati del Gps che hanno evidenziato che la prima vera accelerazione di cui il giovane si è reso protagonista, sarebbe stata quella nella corsa verso l’ospedale San Giuliano di Giugliano alle ore 3.56 di quella tragica notte.
Durante la trasmissione, con il sistema della ricostruzione tipica di “Quarto Grado” sono state riproposte, in versione letterale, le dichiarazioni fatte a suo tempo, da Giuseppe Varriale, in sede di interrogatorio, reso ai carabinieri: “Ho percorso 2 o 3 metri, poi ho sentito un rumore come di tacchi sull’asfalto. Allora mi sono fermato e ho guardato nello specchietto retrovisore. Non ho più visto Alessandra. Lei era a terra svenuta”.
Ovviamente, di segno nettamente contrario rispetto a quello dell’avvocato difensore di Varriale, la reazione dei congiunti di Alessandra Madonna. Durante la lettura della sentenza, la madre della vittima avrebbe addirittura tentato di gettarsi dalla finestra, mentre il padre ha rilasciato a caldo questa secca dichiarazione: “L’hanno uccisa una seconda volta”.