CASERTA. La Facoltà di Psicologia piange la professoressa Anna Costanza Baldry
22 Marzo 2019 - 16:55
CASERTA – (PM) All’inizio di questo mese è venuta a mancare prematuramente, per una malattia, la professoressa Anna Costanza Baldry, docente presso il dipartimento di psicologia dell’università cittadina. Benché fiorentina di origine e con varie esperienze formative e professionali in Italia ed all’estero, si poteva considerare casertana di adozione. Difatti, con la nostra città ha avuto uno speciale e duraturo legame, dovuto, oltre che all’attività di docenza, alle numerosissime iniziative pionieristiche intraprese con le autorità giudiziarie, le forze di polizia e le associazioni di volontariato locali nei campi delicatissimi della tutela dei minori e del contrasto alla violenza sulle donne.
A Caserta, già negli anni ’90, attraverso seminari di formazione e convegni a cui chiamava i più autorevoli esperti della materia anche della fondamentale scuola di studi canadese, concorreva alla nascita dei servizi specializzati allora costituiti nella polizia e nei carabinieri per la prevenzione ed il contrasto dei reati in tali ambiti ed alla formazione degli operatori.
Per le sue ricerche accademiche e per la sua attività, nel 2015 veniva insignita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dell’onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Il suo rilievo internazionale era attestato, poi, dalla sua qualità di consulente esperta delle Nazione Unite, dell’OSCE (l’organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) e della Nato, nei suoi campi di elezione.
La notizia della scomparsa della professoressa Baldry non ci sembra che abbia avuto – inspiegabilmente, ma non troppo, in fondo, in una realtà in cui i valori pubblici appaiono piuttosto appannati e corrivi – in città il rilievo che avrebbe richiesto, non foss’altro che per i tanti studenti casertani che ha educato e che l’hanno autenticamente stimata.
Dal canto nostro abbiamo inteso qui, sia pure brevemente, rievocarne l’ammirevole personalità e la figura di colta studiosa, a riconoscimento del suo merito, perché convinti che solo il merito costituisca il fattore per il progresso civile del nostro problematico territorio, che ha bisogno come non mai di esempi luminosi di vita.