Sfruttavano operai CASERTANI nei cantieri del post-sisma. In 17 rinviati a giudizio. TUTTI I NOMI
27 Giugno 2019 - 19:09
CASERTA (Maria Rosaria Madonna) – Sono 17 le persone rinviate a giudizio a vario titolo a L’Aquila per presunto sfruttamento della manodopera nei cantieri impegnati nella ricostruzione post-sisma.
Le accuse sono tutte da dimostrare, in ogni caso dall’inchiesta sembrerebbe che alcuni imputati approfittando della necessità di trovare un lavoro e del disagio economico degli operai, avrebbero fatto un’intensa attività di intermediazione, sfruttando manodopera a basso costo reclutata dal Casertano. Gli operai sono stati poi tutti impiegati in vari cantieri aquilani. La Procura dell’Aquila contesta la violazione delle norme inerenti gli orari di lavoro, le ferie e il riposo.
Sono stati formati anche falsi attestati relativi ai corsi di formazione. Il pm ha contestato, “una sistematica retribuzione svantaggiosa per maestranze sfruttate, in difformità dai contratti collettivi e sproporzionata rispetto alla qualità e alla quantità del lavoro prestato”.
Il processo entrerà nel vivo il 25 ottobre. Sul banco degli imputati sono finiti a vario titolo: Carlo e Danilo Taddei, dell’omonima ditta con sede a Poggio Picenze, insieme al direttore generale dell’impresa, Arturo Narducci. Della Taddei c’è anche il geometra Sabatino Sette.
Altri imputati sono: Michele Bottalico, Pietro Cavagnuolo, Antonio, Giuliano e Francesco Marrandino, Giovanni di Pasquantonio, Salvatore e Vincenzo Tessitore, Raffaella Testa, Antonio Villamarino, Imane Khamriche, Alessandro Spinelli e Gianni Antonio De Laurentiis.
Scagionato invece Luigi Lama, casertano.