CORRUZIONE E MINACCE AL COMUNE DI TRENTOLA. Quello sfogo di Saverio Griffo nel ristorante Ranucci, Lello Marino, l’avvocato Maiolica e il nervosismo dopo il blitz dell’Arma
31 Agosto 2019 - 17:27
TRENTOLA DUCENTA (g.g.) – Quando i carabinieri del nucleo investigativo del Gruppo di Aversa entrarono in forze negli uffici del comune di Trentola, Saverio Griffo, che si autodefiniva “consigliere legale” dell’allora sindaco Andrea Sagliocco, finendo per diventare, con l’evoluzione dell’indagine, “consigliere il-legale”, realizzò per la prima volta che stava correndo il rischio molto grosso di essere implicato in una faccenda giudiziaria complicatissima e per lui, nefasta.
Cercava conforto, l’avvocato-faccendiere, perché affermava di essere “molto nervoso”. Questo disse a due persone, che incrociò all’interno del ristorante Ranucci di Trentola Ducenta il giorno 31 gennaio 2019, 48 ore dopo il maxi blitz.
Si professava innocente Saverio Griffo. Se la prendeva con l’imprenditore Lello Marino, che aveva registrato il contenuto di un loro incontro, dirigendosi, subito dopo verso lo studio dell’avvocato Maiolica.
Secondo Saverio Griffo, questo Maiolica avrebbe cacciato fuori di casa l’imprenditore e l’avrebbe anche ammonito per il fatto di aver registrato il colloquio. Cosa che ci sembra abbastanza inverosimile perché costituirebbe un fatto grave se, un avvocato, considerasse un fatto negativo l’acquisizione di una registrazione utile a denunciare la commissione di reati.
Non è il caso di rideclinare i contenuti dell’incontro tra Lello Marino e Saverio Griffo, visto che ne abbiamo scritto a profusione, a commento dell’ordinanza, che ha portato, mesi fa, all’arresto di Andrea Sagliocco, dello stesso Saverio Griffo e anche del dipendente Agostino Fabozzi, che, manco a dirlo, quel gennaio accompagnava Saverio Griffo nel ristorante della conversazione.
Era arrabbiato l’avvocato trentolese e prometteva vendetta nei confronti di Lello Marino, garantendo ai suoi interlocutori che di lì a poco avrebbe svelato e reso pubbliche tutte le illegalità e le magagne compiute negli anni da Lello Marino.
Era entrato per mangiare forse, ma più che mangiare, fumò nervosamente e compulsivamente.