MARCIANISE. Come volevasi dimostrare: Velardi si è (ri)dimesso. Ha trasformato la città in un cabaret

4 Ottobre 2019 - 14:58

MARCIANISE (g.g.) – Ovviamente, nel giorno della presentazione della mozione di sfiducia, scrivemmo che di lì a poco sarebbe cominciato il cabaret e così è stato. Scrivemmo che il sindaco Velardi si sarebbe ri-dimesso e così è stato. Scrivemmo che l’avrebbe seguito anche la giunta. E così è stato. Scrivemmo che avrebbe messo in campo qualche roba per dire che lui ha lavorato bene per la città ed infatti è uscita la barzelletta dell’adozione del tutto insignificante dal punto di vista concreto, del Puc, approvata dalla giunta.

Finita qui? Nient’altro. Il consiglio comunale, o meglio, i 14 che hanno firmato la sfiducia, non hanno un solo motivo per credere che quelle del sindaco sono reali dimissioni. Le ha già date in passato, definendoli irrevocabili. E irrevocabili non sono state. Anzi, c’è un lavoro sotto traccia per recuparer il voto di un paio di firmatari, di cui vi parleremo nelle prossime ore. Qui sotto la fredda cronaca dei fatti avvenuti e previsti.

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MARCIANISE (red.cro.) – Dopo la mozione di sfiducia presentata da 14 consiglieri comunali e le dimissioni in blocco degli assessori, il sindaco di Marcianise Antonello Velardi getta la spugna. Lo rende noto lo stesso Velardi sulla sua pagina facebook. “Ho rassegnato poco fa le dimissioni da sindaco di Marcianise” scrive Velardi, caporedattore del quotidiano “Il Mattino”. “Ho inviato – prosegue – la comunicazione al segretario generale e, per conoscenza, al presidente del Consiglio comunale. Le mie dimissioni fanno seguito a quelle irrevocabili, protocollate stamattina, presentate da tutti gli assessori della mia giunta. Resto in carica, per un periodo a termine, per il disbrigo delle pratiche di ordinaria amministrazione“.