Il direttore della Reggia Tiziana Maffei: “Sforza sarà denunciato”. Ecco com’è entrato nel parco reale
31 Ottobre 2019 - 09:28
CASERTA – “Siamo preoccupati che qualcuno possa essere entrato alla Reggia di Caserta cosi’ facilmente. La sicurezza e’ un problema, per questo gia’ da tempo abbiamo inviato al ministero dell’Interno un piano per la messa in sicurezza totale del monumento che prevede un finanziamento da 7 milioni di euro“. Lo dice il direttore della Reggia, Tiziana Maffei, il giorno dopo la bravata di un esibizionista casertano, gia’ noto per essersi tuffato nella Fontana di Trevi, che ieri pomeriggio e’ entrato con l’auto alla Reggia, ne ha percorso i bellissimi viali fino quasi in cima, dove si e’ tuffato in una vasca, il tutto mentre si riprendeva in diretta Instagram (LEGGI QUI).
Il direttore ha preannunciato che fara’ denuncia. E’ quasi certo che l’uomo sia entrato con l’auto dal varco di via Gasparri, dove c’e’ l’autoparco per i lavoratori della Reggia e da dove si accede, previa esibizione del permesso, anche per parcheggiare al Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana dop, che ha sede poco dopo il varco, alle Reali Cavallerizze; potrebbe aver approfittato del cambio turno dei dipendenti, o aver esibito un permesso, di certo una volta entrato, e’ riuscito facilmente a introdursi nel Parco, visto che il cancello elettrico che dovrebbe chiudere l’accesso al Parco non funziona da tempo. All’entrata peraltro non ci sono le telecamere di videosorveglianza, che sono posizionate alcune decine di metri piu’ avanti, rivolte verso la facciata, che saranno ovviamente acquisite; e anche lungo il Parco mancano.
“Proprio ieri – spiega la Maffei – quando e’ avvenuto il fatto, stavamo facendo una riunione sulla sicurezza, per capire i tempi di realizzazione del progetto, visto che i fondi vanno spesi entro il 2021; una volta ultimato il piano per la messa in sicurezza, la Reggia sara’ dotata di telecamere ai varchi e lungo il percorso“. Il direttore del monumento patrimonio dell’Unesco lancia infine un allarme sull’imminente pensionamento di 10-15 custodi, circostanza che rendera’ piu’ complicato tutelare il Palazzo borbonico, vista la sua ampiezza. “Entro gennaio, con il pensionamento di alcuni addetti, andremo pesantemente sotto organico – sottolinea la Maffei – inoltre c’e’ il problema dell’eta’ media molto avanzata dei custodi, che ne riduce la mobilita’, e la mancanza di navette interne, tanto che i custodi devono usare le proprie auto“.