Le memorie di Nicola Schiavone: “Dopo l’omicidio, l’auto fu incendiata nel deposito giudiziario”

15 Dicembre 2019 - 08:01

CASAL DI PRINCIPE – Nicola Schiavone ha raccontato, nel memoriale scritto di suo pugno, che l’auto usata per l’omicidio di Nicola Villano, detto Zeppetella, fu sequestrata dall’autorità inquirente e bruciata nel deposito giudiziario dagli uomini del clan. Uno degli autisti del commando, infatti, sempre secondo il racconto del collaboratore di giustizia, a delitto consumato, scese dall’auto per scaricare una raffica di colpi con un Ak47 “quando già Villano era giacente a terra“.

Nel tornare per la fuga l’auto “non andò più in moto” e venne lasciata nei prsssi dell’autolavaggio. Secondo Schiavone “fu rinvenuta dall’autorità giudiziaria e sequestrata, affidata poi ad un deposito tra Villa Literno e Castel Volturno.”

La sera stessa andarono a cancellare le tracce” possibilmente prima delle operazioni della scientifica. “Il fatto incendiario venne portato a termine da Vincenzo Schiavone Copertone, il quale, in quell’occasione si ustionò il viso per un ritorno di fiamma”.