Ora abbiamo anche “Pretty woman” tra il Richard Gere di CASAPESENNA e la Julia Roberts di Pitesti. Inquieto la prese dalla strada e…
6 Maggio 2018 - 18:45
CASAPESENNA – (g.g.) Dalla favola alla realtà di un “camorrese” stretto, quello che usa Nicola Inquieto nei confronti di un interlocutore che è andato a mediare a favore di un certo Lori, divenuto il nuovo compagno o qualcosa del genere di Simona, della prima moglie rumena di Nicola Inquieto.
La favola è quella di una pretty woman quand’anche un pò meno raffinata. Simona viene abbordta in strada da Nicola Inquieto in quanto faceva la prostituta. Lui se ne innamora, di ce di averla ripulita, ci fa una figlia. Ma siccome Simona non è Julia Roberts, men che meno Nicola Inquieto è Richard Gere, la vicenda finisce a schifio.
Simona vuole i soldi, Nicola Inquieto non gliele vuole dare o quantomeno non glieli vuole dare nella misura in cui la donna desidera in sede di separazione.
Il resto è tutto una minaccia, largamente evocativa dei metodi utilizzati, in casi come questi, nella storia del clan dei casalesi.
Inquieto dice al suo interlocutore che di questa storia ha parlato alla polizia locale che anche se lui andasse in carcere, ci penserebbero altri, perchè il clan è così.
Poi, l’immagine finale lapidaria, sia metaforicamente che materialmente. Dice Inquieto che se Lori avesse fatto una cosa del genere a Casapesenna, aizzando Simona sui soldi, sarebbe già sotto terra da un pezzo e nè il padre nè la madre saprebbero neppure dove pregare sulla sua tomba.
Ultimo passaggio interessante, sempre nell’ambito delle minacce che nicola Inquieto esprime nei confronti del suo interlocutore, quello riguardante la titolarità dei soldi: “Non sono solo i miei soldi, ma ci sono anche i soldi di qualcun altro. Qualcun altro che gli “mangia il cuore” se non fa il bravo.” Per dire: calmino, Lori, perchè se poi gli Zagaria si incazzano…
Questa intercettazione è datata 28 giugno 2009, quando Michele Zagaria era uccell di bosco e inafferrabile latitante.
QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA