CORONAVIRUS. CASERTA. Barman sputa sulla frutta, i colleghi: “Ci vergognamo di lui, non ci rappresenta”

20 Marzo 2020 - 15:51

COMUNICATO STAMPA

Dopo la denuncia al ragazzo di Caserta, Salvatore F., che aveva sputato su della frutta esposta in un supermercato, arriva la risposta da un gruppo di suoi colleghi.
Infatti il ragazzo, macchiatosi di quell’ignobile gesto, è risultato essere un barman che faceva parte di un gruppo WhatsApp di barman, cuochi e camerieri che hanno contattato il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e il conduttore radiofonico Gianni Simioli autori della denuncia verso questa persona.

Uno dei membri del gruppo, Domenico Barra, presidente del movimento ABUI Associazione baristi uniti Italia), dopo aver visto il video del gesto dello sputo ha subito riconosciuto il collega, con il quale aveva partecipato a qualche MasterClass anche se i due non avevano mai avuto rapporti diretti. Così, dopo aver creato con altri colleghi il gruppo Bartender Recruite, ha scritto e divulgato una lettera in cui si chiede che a Salvatore F. non sia più consentito di rappresentare la categoria dei barman.

Noi chiediamo che a questo soggetto non sia più consentito di mettere piede dietro nessun bancone d’Italia, non può rappresentare la nostra categoria e non può avere a che fare con il pubblico dopo quello che ha fatto. Noi del gruppo WhatsApp gli abbiamo anche dato la possibilità di redimersi ma non ha voluto sentire ragione, anzi ci ha insultato, continua a sostenere che la sua sia stata una ragazzata. ”-ha dichiarato Barra in diretta telefonica alla trasmissione “La Radiazza” condotta da Gianni Simioli e dal Consigliere Regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli.

E’ più che giusto che dopo essersi beccato la denuncia questo soggetto subisca una punizione esemplare, ha dimostrato di essere estraneo alle regole del vivere civile. Il suo gesto è già di per sé disgustoso e vigliacco ma in questa particolare circostanza che stiamo vivendo, in questa emergenza sanitaria, è stato anche un atto criminale.” – sono state le parole di Simioli e Borrelli.