SECONDA PARTE L’abbattimento dei 750 lecci nel Parco della REGGIA DI CASERTA. La direzione museale non fuga i seri dubbi delle associazioni

17 Agosto 2023 - 15:38

Ridiamo la parola a Nando Astarita, amministratore del sito Facebook Reggiando…e dintorni reali

Caserta (pm) – Nel racconto degli ultimi sviluppi della peripezia dei 750 lecci della via d’Acqua del parco reale, che secondo la direzione museale sarebbero variamente da abbattere e sostituire nel corso di un quinquennio poiché irrimediabilmente ammalati, eravamo arrivati al sopralluogo svolto lo scorso 24 luglio da una delegazione di associazioni culturali ed ambientaliste casertane che l’avevano richiesto perché perplesse ed allarmate dell’intervento di natura ed ampiezza tanto radicale in progettazione (qui il testo della prima parte)

, che finirebbe per stravolgere per non pochi anni il sublime effetto prospettico voluto da Vanvitelli.

Immagini della Peschiera Grande del 2021

Stravolgimento che già si è sperimentato alla Peschiera Grande – si ricorderà, ce ne occupammo con vari articoli dove, rimossa l’alberatura che faceva da corona all’invaso d’acqua, sono comparsi i vari condomini adiacenti con le loro brutture, compresi stendini di panni del bucato e caldaie a gas.

La rappresentanza – come dicevamo nella prima parte dell’articolo – veniva guidata da 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐏𝐚𝐥𝐦𝐢𝐬𝐚𝐧𝐢, dottore agronomo e delegato LIPU di Caserta.

Dopo la visita, non giungendone notizie, Nando Astarita, amministratore del sito Facebook Reggiando…e dintorni reali, sentiva in un’intervista su di essa lo stesso Palmisani, pubblicandone il testo sul suo popolare e soprattutto autorevole social sulle cose vanvitelliane, per via dei contributi professionali che riceve.

A questo punto, CasertaCe.net, l’altro giorno ha ritenuto di pubblicare a sua volta le dichiarazioni dell’agronomo casertano, rilevandone l’importanza e costatando una sorta di censura seguita su di esse.

Per Palmisani, come i lettori hanno potuto leggere, la soluzione degli abbattimenti ipotizzata alla Reggia sarebbe tutt’altro che pacifica in punto di scienza botanica. Non certo una quisquilia!

E qui, per sciogliere la riserva sulle novità seguite al sopralluogo, che ci eravamo data nella prima parte di questo approfondimento di una vicenda che è fondamentale per il museo vanvitelliano ma che pare si tenda a minimizzare, ridiamo la parola ad Astarita, secondo quanto ha aggiunto su Facebook

𝐋𝐄𝐂𝐂𝐈 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐑𝐄𝐆𝐆𝐈𝐀 : 𝗶𝗹 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗗𝗶𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲                                                                     Mentre sulla questione dei 750 lecci – ritenuti irrimediabilmente malati dagli esperti ingaggiati dalla Reggia cosicché tutti da abbattere – cresce sempre più l’attenzione della collettività locale e non solo, alla Reggia pare che al riguardo vogliono prendersela comoda. Infatti, la delegazione di alcune associazioni ambientaliste e sociali, guidata da 𝐌𝐚𝐭𝐭𝐞𝐨 𝐏𝐚𝐥𝐦𝐢𝐬𝐚𝐧𝐢 agronomo ( Delegato LIPU Caserta) lunedì 24 luglio effettuò un sopralluogo per verificare la situazione dei 750 lecci. Ma poiché l’incontro era stato fissato per le ore 17 e, per di più , la delegazione fu prima fatta incontrare con un professore appositamente fatto venire da Bologna, il tempo che rimase disponibile per il sopralluogo fu veramente poco. Ciò nonostante fu possibile esaminare compiutamente 100 lecci e il risultato fu che 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝟭𝟬 𝗱𝗶 𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗿𝗶𝘀𝘂𝗹𝘁𝗮𝗿𝗼𝗻𝗼 𝗱𝗮 𝗮𝗯𝗯𝗮𝘁𝘁𝗲𝗿𝗲, 𝗰𝗶𝗼𝗲̀ 𝗶𝗹 𝟭𝟬%.! Tuttavia la delegazione, per poter emettere un documento conclusivo sulla situazione reale dei 750 lecci, ritenne necessario richiedere già per il giorno successivo, 25 luglio, un secondo accesso per completare la ricognizione. Purtroppo però, da allora, dalla Reggia non c’è stata più nessuna risposta. E nemmeno ci sono state risposte alle numerose telefonate effettuate per sollecitare il riscontro della richiesta. Per quanto ovvio, la richiesta di un secondo accesso, da parte della delegazione alla direzione della Reggia, è da considerarsi un atto di cortesia formale in quanto che se tale riscontro dovesse ancora tardare o perfino mancare, la delegazione farà ugualmente la ricognizione prevista semplicemente accedendo al parco della reggia da cittadini e quindi pagando il biglietto.  Speriamo davvero che si tratti solo di un banale disguido e che al più presto possa ricostituirsi un clima di proficua collaborazione per raggiungere un risultato di reciproca soddisfazione. Vogliamo escludere il fatto che il mancato riscontro alla richiesta di un secondo accesso per completare la ricognizione sia collegabile al risultato parziale già ottenuto dalla delegazione secondo cui, ripetiamo, solo il 10% dei 100 lecci esaminati sarebbero da abbattere. Solo il tempo però ci darà la risposta.

Ecco, appunto, anche noi speriamo che si sia trattato di un banale disguido…