CONCESSIONE EDILIZIA PEZZOTTATA. Abuso d’ufficio ko, processo finito senza sentenza di colpevolezza o di innocenza per dirigente del Comune e due imprenditori

25 Ottobre 2024 - 11:14

Ieri così ha stabilito il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Orazio Rossi

GRAZZANISE – Sentenza di non luogo a procedere per effetto dell’applicazione delle nuove normative sulla giustizia, erogate dal governo attraverso il lavoro del ministro della giustizia e magistrato in pensione, Carlo Nordio, l’abuso d’ufficio non è più un reato e dunque tutti i processi impiantati solo su questo reato saranno chiusi definitivamente con il non luogo a procedere. E’ questo il caso del dibattimento imperniato sulla figura del dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Grazzanise Francesco Maurizio Malena. Ieri, dunque, il gip/gup Orazio Rossi del tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha chiuso la partita per lui e per gli altri imputati. Dunque scampato pericolo per Malena, difeso dall’avvocato Maddaluna, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Grazzanise finito a processo, insieme a Girolamo Parente, 70enne di Grazzanise, difeso dall’avvocato Carlo De Stavola, e Francesco Parente, 51 anni, difeso dall’avvocato Enrico Monaco, con l’accusa di abuso d’ufficio in quanto Malena avrebbe provocato ,secondo la prospettazione dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica sammaritana, a Francesco Parente, in qualità di socio amministratore della “Shopping di Parente Francesco sas”, società committente dei lavori, un ingiusto vantaggio patrimoniale rilasciando in suo favore il permesso a costruire un capannone nonostante l’opera edile, sita alla via C. Battisti, non fosse conforme al piano regolatore.