Accusato dal figlio di Sandokan. L’imprenditore: “Sono una vittima di Nicola Schiavone”

23 Maggio 2019 - 09:24

CASAL DI PRINCIPE – L’imprenditore Giuseppe Corvino, 64 anni, di Casal di Principe nel corso dell’udienza del processo per camorra a suo carico, ha reso spontanee dichiarazioni per chiarire la sua posizione, dopo le accuse mossegli da Nicola Schiavone (LEGGI QUI). Il 64enne ha raccontato di come il giovane Schiavone si fosse inserito nell’affare per la realizzazione di alcuni appartamenti in provincia di Modena, su un terreno acquistato da Corvino e dai suoi familiari. Terreno sul quale erano già in corso i lavori.

Corvino ebbe problemi economici e tentò di risolverli con un cambio assegni in Portogallo. Per questo venne arrestato e scontò 10 mesi di carcere. Secondo il racconto di Corvino, una volta rientrato in Italia, trovò un’altra impresa, al posto suo, ad occuparsi di quei lavori, e non solo. Avrebbe dovuto anche restituire a Nicola Schiavone i soldi da lui investiti in quell’affare, mediante la vendita dei terreni e di una villetta. Insomma, Corvino ha sostenuto di essere vittima di Schiavone e non un suo “socio”.

Gli altri imputati in questo processo sono Gennaro Pezone di Trentola Ducenta e Francesco Barbato di Giugliano.