APPALTI & MAZZETTE. Blitz della Finanza al Consorzio Sannio Alifano: sequestrati atti di una gara da 13 milioni di euro. Il subappalto “made in Carmine Sorbo” alle ditte di Ubaldo Caprio
27 Luglio 2022 - 13:41
Secondo la tesi della procura di Santa Maria Capua Vetere, i lavori di completamento funzionale dell’impianto irriguo piana Alifana – zona bassa – piana di Gioia Sannitica e piana di Telese, dal valore di base d’asta pari a 13 milioni e 242 mila euro sarebbero stati gestiti in maniera impropria da ditte collegate all’imprenditore di Casal di Principe, ma ormai casertano di adozione
PIEDIMONTE MATESE – Nelle scorse ore sono intervenuti gli uomini della guardia di finanza nella sede del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano, con sede a Piedimonte Matese.
I finanzieri hanno chiesto e ottenuto, su mandato della procura di Santa Maria Capua Vetere, delibere, verbali di gara e documenti relativi al mega appalto per i lavori di completamento funzionale dell’impianto irriguo piana Alifana – zona bassa – piana di Gioia Sannitica e piana di Telese, una gara bandita dal consorzio nel febbraio 2020 e sulla quale ci sarebbe stato il lavoro dietro lo quinte di Carmine
Secondo la tesi del trio di pubblico ministero che sta indagando su questi presunti casi di corruzione e turbativa d’asta, Gerardina Cozzolino, Anna Ida Capone e Chiara Esposito, i Caprio avrebbe operato, senza averne l’autorizzazione, attraverso quattro imprese a loro riconducibile nell’appalto sulla carta aggiudicato al Consorzio Research, società che ha subito un’interdittiva antimafia, emessa lo scorso 12 aprile dalla Prefettura di Salerno e sospesa lo scorso giugno per un anno. Il gruppo di imprese è finito al centro dell’inchiesta della Procura di Napoli che ha portato all’arresto degli ex vertici, Francesco Vorro e Fabrizio Lisi. Bisogna dire che, al momento, non è chiaro se ad essere sotto inchiesta sia l’intera procedura di gara oppure la sola operazione per subappaltare i lavori.
La Italia Impresit è la ditta nominata dal consorzio Research. Della società è amministratore legale rappresentante Francesco Paolo Alario, da Caserta. Anche lui indagato nell’inchiesta emersa pochi giorni e fa persona legata alla famiglia di Casal di Principe trapiantata a Caserta.
L’ipotesi è che cammina per gli uffici della procura è che a mettere in piedi la documentazione sia stato Carmine Sorbo, al lavoro per il subappalto nel cantiere, ritenuto illegittimo dalle pm, operato da Italia Impresit in favore della Casertana Costruzioni, la storica ragione sociale di Ubaldo Caprio, e della Green Impresit, altra azienda di famiglia guidata da Pasquale Caprio, anch’egli indagato. Di questi rapporti tra imprese e albero genealogico ne ha scritto CasertaCE in un articolo dell’aprile 2019 (LEGGI QUI
L’operazione, però, pare non ebbe un esito positivo per la Casertana Costruzioni, poiché su Ubaldo Caprio pesava sul casellario giudiziario la presenza di alcuni carichi dipendenti.
Va detto però, che, alla fine, non è che la situazione fosse totalmente negativa per l’imprenditore di Casal di Principe, visto che ad operare sul cantiere milionario oltre ad Italia Impresit, legittimamente nominata da Research, erano presenti anche altre società sotto il controllo sempre della famiglia Caprio.