ASSUNZIONI ALLA PROVINCIA. E i concorsini diventano un CONCORSONE: raddoppiati i posti disponibili. Ora attenzione agli esclusi dalle graduatorie

1 Settembre 2022 - 10:46

Si tratta di una decisione già anticipata, in qualche modo, nel concorso come tecnici informatici, che era passato da un posto disponibile a tre, utilizzando lo scorrimento della graduatoria. Queste sono le operazioni che prestano il fianco alle descrizioni dell’Ente provinciale come un luogo dove regna una certa approssimazione e un’attenzione più ai desiderata dei politici di turno che a portare avanti operazioni logiche. Soprattutto se si pensa che l’allargamento dei posti avviene quando i precedenti concorsi non sono neanche arrivati alla pubblicazione delle graduatorie provvisorie e con alcune prove ancora in corso

CASERTA (l.v.r.) – Si può dire che i concorsi che la provincia di Caserta ha bandito nel luglio scorso e che in queste settimane hanno visto prendere il via le prove dei candidati siano diventato un vero e proprio concorsone.

Lo scriviamo perché pochi giorni fa, il 25 agosto, il presidente della provincia Giorgio Magliocca ha firmato l’allargamento dei posti previsti di altre 46 unità da assumere, per un totale di 90 in considerazione degli altri 44 previsti dai concorsi banditi nel 2021.

Ma non si tratta di nuove procedure che verranno messe in piedi dall’amministrazione provinciale, bensì è stato deciso lo scorrimento delle graduatorie approvate dalle commissioni esaminatrici dei

citati concorsi e di cui da diverse settimane si attende il responso.

Più o meno, quindi, un’operazione identica a ciò che è avvenuto all’ASL di Caserta dove per un concorso di un 46 posti, alla fine sono state assunte 147 persone, tra cui anche personaggi vicini e parenti di politici della nostra provincia.

Nulla di illegale, nulla di illegittimo, resta il dubbio sulla logicità di questa decisione. Nel luglio 2021 la provincia aveva attivato la procedura concorsuale per questi 44 posti, funzionari amministrativi, istruttori contabili, tecnici, avvocati, dopo che nel marzo 2021 era stato approvato il documento da cui partono le attività di assunzione, ovvero il piano del fabbisogno del personale.

A pochi mesi di distanza esce fuori che il nuovo Piano del personale 2022-2024, approvato Consiglio provinciale lo scorso 20 giugno – a meno di un anno dall’avviso pubblico dei concorsi per le 44 assunzioni e a 15 mesi dal precedente – prevede che la provincia di Caserta necessiti di altre 46 persone, tra funzionari amministrativi, guardia provinciali, istruttori contabili, legali, informatici eccetera.

Il pensiero più maligno che – ci perdoneranno i nostri lettori – può balenare nella mente di chi legge il decreto 145 (che trovate alla fine di questo pezzo) è che la decisione dell’allargamento delle graduatorie sia legato a un’operazione clientelare, corrispondente alla necessità di tenere all’interno della graduatoria fortunata, di rendere vincitore di concorso persone inizialmente fatte fuori e che, invece, sono state rassicurate, loro o politici che hanno a cuore i loro destini, che ci sarebbe stato per questi un posto negli uffici di via Lubich.

Non si tratta di una certezza, chiaramente, ma la possibilità che esistano attenzione particolari ai sentimenti dei politici locali nelle amministrazioni della provincia di Caserta è qualcosa di verosimile. Potrebbe essere vero, tranquillamente potrebbe non esserlo.

Eliminando questo ragionamento, non volendo pensare a male, l’operazione dimostra due cose.

La prima è che, evidentemente, nel precedente piano del fabbisogno del personale sono stati fatti male i conti. Perché se in un anno l’amministrazione provinciale è costretta a raddoppiare il numero di persone da assumere, i numeri emersi solo pochi mesi prima non sono stati precisi.

Il secondo concetto che emerge dal provvedimento del presidente Magliocca è quello di una ingiustizia perpetrata ai danni di molte persone.

Mettiamoci un attimo nei panni di un papabile candidato ad un concorso come istruttore amministrativo, ad esempio. La provincia bandito nel luglio scorso 4 posti. Ok, sempre meglio di uno, ma si tratta di un numero basso ed è difficile rientrare nei fortunati, soprattutto se i candidati sono tanti.

E allora è certo che persona si sono candidate senza poi presentarsi alle prove, in considerazione proprio del numero risicato di posti disponibili. Perché se devo scegliere tra una procedura concorsuale per quattro posti e una per otto, chiaramente, statisticamente, opterò per la seconda.

Allargare durante i lavori della commissione esaminatrice il numero di posti disponibili, a nostro avviso, equivale a un comportamento scorretto, ma non illegittimo, da parte dell’amministrazione provinciale di Caserta.

Tali decisioni prestano il fianco a quei pensieri maligni di cui sopra, cioè che determinate persone presenti in questa graduatoria devono entrare, devono essere assunte.

Un ente pubblico che soffre di una specifica nomea che non è proprio affine al concetto della “casa di vetro”, figlia soprattutto delle scelte operate in quegli uffici e non solo per le indagini della magistratura, vedi il caso del dirigente corrotto all’Ufficio Tecnico e ancora anonimo, avrebbe potuto prendere delle decisioni diverse, avrebbe potuto operare in maniera differente.

Invece, si è scelta la via del metodo raffazzonato e dell’approssimazione, allargando una graduatoria in corso e raddoppiando le assunzioni a meno di un anno e mezzo dall’approvazione del Piano triennale del fabbisogno di personale 2021-2023, approvato nel marzo 2021.