AVERSA. Alè, altro giro altra corsa: il già assistente di Zannini, Mario D’Ovidio da Pietramelara, assunto al comune normanno. L’art. 97 della Costituzione? Carta igienica

18 Agosto 2023 - 19:38

Ormai i concorsi non si fanno più. C’è un sistema ferreo, orchestrato dal consigliere regionale, fondato su convenzioni tra alcuni Comuni e su pesche miracolose da graduatorie regionali

AVERSA (G.G.) – L’ultima assunzione in termini di tempo realizzata dal comune di Aversa è stata quella di Mario D’Ovidio, consigliere comunale in quel di Pietramelara, ma soprattutto assistente del consigliere regionale Giovanni Zannini, a quanto pare durante il primo mandato esercitato da quest’ultimo.

Mario D’Ovidio è stato assunto nel settore amministrativo e ha firmato il suo contratto nel mese di luglio. È del tutto evidente che, nella lottizzazione di tipo militare, nella spartizione del potere tra Graziano e Zannini, questa assunzione è stata una diretta attribuzione di un lotto di gestione ad appannaggio di quest’ultimo.

Siccome non ci risulta che il Comune abbia bandito un concorso, possiamo ragionare un attimo nell’affrontare questa notizia dal primo dei diversi angoli visuali da cui si può osservare.

Gli altri li andremo a illustrare nei prossimi giorni.

Negli ultimi mesi non ci è mai capitato di scrivere di un comune della provincia di Caserta controllato da Zannini – e sono tanti – che abbia bandito un con corso.

Gli ultimi sono stati quelli famigeratissimi attivati dal Comune di Sparanise che hanno assorbito molte delle nostre energie professionali.

Di quei concorsi, Casertace si è occupata tantissimo e all’inizio ha ritenuto che le notizie principali, se non addirittura esclusive, da questi prodotte, erano quelle relative ai vincitori, coloro o quali, per effetto di quel concorso, abbandonavano lo status di disoccupati per entrare a far parte di quello di occupati.

E invece, almeno all’inizio di questa storia, noi non avevamo capito proprio nulla perché quei tre o quattro concorsi del Comune di Sparanise rappresentavano la punta di lancia di un metodo tossico, divenuto poi vero e proprio sistema.

Quelle graduatorie, infatti, sono diventate centrale di smistamento degli amici e degli amici degli amici.

Inaugurando un meccanismo che poi abbiamo visto trasformarsi in quintessenza in misura esponenziale all’amministrazione provinciale, quelle graduatorie non sono rimaste ferme neppure per un minuto.

Un vero e proprio turbillon di delibere di giunta comunale da parte, sempre e comunque, di comuni controllati da Zannini hanno aperto la strada a un numero molto alto di convenzioni in cui il Comune di San Cipriano, per fare un esempio tra i tanti, ma potremmo citare anche Carinola, Vitulazio, Pignataro, si accordavano con il Comune di Sparanise e pubblicavano un ulteriore atto amministrativo con il quale, attraverso un procedimento chiuso e blindato andavano a pescare immancabilmente un nuovo assunto da quelle graduatorie, garantite da un sindaco, Salvatore Martiello, e da un vicesindaco Vitaliano Ferrara che associare a Zannini è anche poco.

Tutto ciò prima che la scure dell’infiltrazione camorristica si abbattesse sul palazzo municipale.

Ma se la fonte di ogni assunzione clientelare si è essiccata in quel di Sparanise, il metodo delle graduatorie non è certo diventato un ferro vecchio. Altri Comuni si sono incrociati con adeguate convenzioni ed altre promesse sono state soddisfatte in una sorta di catena di montaggio che non viene combattuta né da un punto di vista politico, né creando le condizioni per un attento controllo da parte degli organi dello Stato di fronte ad un meccanismo che più o meno – a qiuesto piuto molto più che meno – surrettiziamente sta aggirando attraverso l’affermazione di un sistema, quello che la Costituzione Italiana sancisce all’articolo 97, che così recita: “Agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso, salvo i casi stabiliti dalla legge”.

Ora se l’eccezione “salvo i casi…” diventa la regola fino a far sparire lo strumento di maggiore equità e democrazia, cioè quello del concorso, vuol dire che attraverso un sistema di aggiramento c’è chi in questa provincia ha di fatto abolito il principio dell’articolo 97.

Il signor Mario D’Ovidio da Pietramelara, peraltro segnalato in simbiosi quasi fisica con Giovanni Innocenti, in pratica plenipotenziario di Zannini ad Aversa, in un’attività già finalizzata a costruire la lista dei sedicenti moderati per le prossime elezioni comunali, in programma ad Aversa nella prossima primavera, non sarebbe stato beneficiato da una pesca miracolosa, fatta all’interno di una graduatoria di qualche comune col copyright Zannini, ma attraverso l’utilizzo di un’altra graduatoria di carattere regionale Ripam, gestiti dal Formez, che sulla carta andrebbero a selezionare il personale altamente qualificato per far crescere il livello della macchina amministrativa, ma che in realtà diventano un serbatoio clientelare ben conosciuto dai politici, i quali non appena si crea la condizione all’interno di un comune che controllano politicamente, vi inseriscono un loro protetto.

E per oggi ci fermiamo qui, avendo voluto affrontare tra le diverse questioni dell’assunzione di Mario D’Ovidio può attivare in sede di analisi, considerazioni e giudizio, il dato di una filiera di eventi simili che hanno in pratica azzerato il principio costituzionale del concorso pubblico direttamente connesso alle funzioni e alle posizioni che un qualsiasi ente pubblico territoriale ritiene di dover coprire.