AVERSA ALLE ELEZIONI. “Bacchette” contro Pagano che conferma la candidatura a sindaco. Ma su Castel Volturno accorra lo psicologo

12 Aprile 2019 - 19:29

AVERSA (g.g.) – Poche parole perché non vogliamo scassarci la testa alle 7 di sera su quello che è, a tutti gli effetti, un teatrino della politica, con attori sia del presunto centrodestra, sia del presunto centrosinistra. Enzo Pagano è sottoposto, come ampiamente preventivato, a tentativi di delegittimazione politica. E’ appoggiato dalla Lega e da liste civiche importanti, come quella di Noi Aversani, oltre al sostegno di Fratelli d’Italia, partito di cui è coordinatore provinciale.

Ed è proprio quest’ultimo aspetto che sta diventando, da elemento di forza, elemento di debolezza. Una modalità che ha scatenato, nelle ultime ore, una ridda di voci messe in giro ad arte che segnalano un ritiro della candidatura a sindaco da parte di Pagano, al punto di aver ringalluzzito la fino ad ora dormiente Nicla Virgilio, la quale ha dichiarato di non volersi candidare poiché, a maggio, la scuola italiana attende trepida il suo concorso da preside, in modo da imprimere una svolta radicale alla propria qualità didattica.

In realtà non è che la Virgilio non voglia candidarsi. Considera, a causa di chi in questi anni l’ha pompata politicamente, una diminutio (ci concediamo una botta di latinorum che avrebbe fatto incazzare Don Abbondio, in onore della futura preside) correre solo per il consiglio comunale e infatti, oggi, s’informava di qua e di là sulla presunta rinuncia di Pagano. Attivissima, con la speranza che, cadendo quest’ultimo, il

senatore Giuliano potesse indicarla come elemento di mediazione tra i partiti e le liste di centrodestra.

In realtà nulla è cambiato, dato che la conferenza stampa di domenica convocata da Enzo Pagano non è stata revocata e, a quanto ci risulta, non lo sarà domani. Insomma, la candidatura a sindaco del funzionario dell’Agenzia dell’Entrate non viene meno.

Ma rischia di indebolirsi, di fornire il destro, a chi non la vuole, di un attacco purtroppo sensato. Se Enzo Pagano è il coordinatore provinciale di Fdi, che alle ultime elezioni politiche ha raccolto una percentuale minore del 5%, chiede Aversa ma non vuole rinunciare a Petrella in quel di Castel Volturno, s’impallina da solo. Onestamente non si capisce per quale motivo, da coordinatore provinciale, utilizzando l’argomento degli equilibri della coalizione, le ragioni della sua unità, non possa dire a Petrella: “Scusa, ti auguro il meglio se vorrai lo stesso correre. Ma il simbolo di Fratelli d’Italia starà insieme a Caste Volturno a quello di Forza Italia, se ad Aversa accadrà lo stesso”. Perché è serio, lineare, coerente e anche ovvio.

A quanto pare, invece, Pagano non avrebbe intenzione a togliere il simbolo a Castel Volturno, a questo punto non si capisce se ci sia bisogno di uno psicologo o il nostro non abbia compreso che una cosa è candidarsi a sindaco da semplice esponente di un partito o di un’area politica, altra cosa è candidarsi a sindaco della seconda città di Terra di lavoro da coordinatore provinciale.

Chissà se lo capirà fino a domenica, perché lunedì, forse, sarà già troppo tardi e metterà anche in difficoltà la Lega che non avrà argomenti per giustificare un percorso con Forza Italia ad Aversa e uno diverso a Castel Volturno. Staremo a vedere.