AVERSA. Dopo il fratello all’Asl, assunta anche la cognata al Villaggio dei Ragazzi. Ma lei, sindaco Golia, ritiene di possedere l’etica pubblica e privata per fare la morale a me e a questo giornale?

22 Settembre 2022 - 14:05

Ci abbiamo impiegato un pò di tempo a replicare alle solite contumelie che ovviamente, senza avere il coraggio di fare nomi e cognomi, il primo cittadino di Aversa sciorina in rete. Vi spieghiamo perchè da parte nostra esiste una difficoltà a fare valere le ragioni del rispetto di una istituzione importante qual è quella ricoperta da una qualsiasi fascia tricolore, rispetto alla povertà, alla banalità di certe esternazioni. Ma dato che questo qua vuole fare anche la vittima, cioè colui che viene attaccato virtualmente per chissà quale disegno criminale, gli ricordiamo ai nostri lettori aversani cosa è successo negli ultimi mesi nella sua famiglia

AVERSA/MADDALONI – (Gianluigi Guarino) Da Aversa, in questi giorni mi hanno contattato in molti per chiedermi per quale motivo io non abbia risposto all’ennesima manifestazione di vittimismo che il sindaco Alfonso Golia ha iniettato in rete, ovviamente – da vero Cuor di leone qual è, senza avere il coraggio di fare il nome e il cognome, – in riscontro all’articolo, pubblicato da CasertaCe che racconta dell’incarico, ricevuto da un personaggio locale inquisito Carmine

Martiniello che dovrà comparire davanti ai giudici del tribunale di Aversa-Napoli nord, difendendosi dall’accusa di truffa (CLIKKA E LEGGI).

Non l’ho fatto, lo ammetto per una questione di pigrizia. Non riesco infatti ad infervorarmi, come succedeva un tempo, di fronte a tutte le esternazioni di quelli che detengono il cosiddetto potere costituito. Se è vero infatti che il sindaco della seconda città per popolazione, per importanza della provincia di Caserta andrebbe sempre ripagato con uno o più rilanci del confronto dialettico, è anche vero che con Alfonso Golia si fa veramente fatica ad osservare questa impostazione frutto dell’indubbia importanza della funzione da lui ricoperta per mandato del popolo sovrano. Si fa fatica a considerare il peso specifico, l’istituzione, il lignaggio storico-politico della stessa. Per ricorrere ad un esempio, non sarebbe bastato a Luigi XIV l’appellativo agiografico di Re Sole, se questo fosse stato frutto solo di una asserzione pelosa. In poche parole, se Luigi XIV avesse riempito la sua esistenza di parole ed opere scadenti, fallimentari, l’appellativo Re Sole si sarebbe trasformato in un boomerang della memoria e per usare un’espressione più popolaresca, all’ottimo Luigi XIV avrebbero “appicciato la carta in culo”, nei secoli dei secoli. Cosa abbiamo voluto dire utilizzando questo esempio: vogliamo dire che non basta avere un titolo per sfuggire alla necessità di raggiungere e rispettare almeno un minimo sindacale della logica e della decenza dialettico-concettuale.

Dunque, la prima reazione, da noi avuta, di fronte al post pubblicato dal sindaco Golia, è consistita in un’alzata di spalle. Della serie, ok, il popolo l’ha votato, la sua fascia è legittima e legittimata, ha il diritto pieno di parlare come sindaco di Aversa, però, anche io ho il diritto di cedere ad una spossatezza frutto di unaconstatata inutilità dell’agire. Sarà anche un pò spocchiosa, sarà anche un pò snob, ma che volete, sono anni e anni che leggo e leggiamo idiozie scritte da sindaci e da politici casertani, alle quali non abbiamo mai fatto mancare il riscontro delle nostre leonine repliche.

Ci si conceda, allora, questa umana debolezza della indifferenza. Anche perchè a “questo qua” noi abbiamo risposto già diverse volte. Però, siccome lui poco capisce, ma una cosa, invece, l’ha capita fin troppo bene, cioè che l’antico adagio del “chi piange fotte a chi ride” è infallibile e dunque con queste reazioni da pulcino bagnato, lui prova a suscitare anche solidarietà in un territorio in cui nessuno approfondisce un tubo e dunque in pochi potranno dirgli, “guarda che CasertaCe ha esposto una tesi che meriterebbe di essere confutata con un’altra tesi e non con le chiacchiere, non con queste performances di quelli che in una sua famosa canzone, Francesco De Gregori, parlando proprio di Napoli, definì “martiri professionali“.

Golia afferma che il comune di Aversa ha stanziato 20mila euro non per le notti bianche, bensì per i festeggiamenti della Madonna di Casaluce. Noi, nell’articolo abbiamo associato all’incarico che Martiniello ha ricevuto per le notti bianche, uno stanziamento economico che invece è andato, secondo il sindaco, ad appannaggio dei festeggiamenti della Madonna di Casaluce. Questa locandina che pubblichiamo in alto però, espone le insegne dell’amministrazione comunale di Aversa, la quale, con il suo sindaco rivendica il proprio ruolo determinante, di incisiva promozione in 4 eventi di fine estate. Tra questi ci sono i festeggiamenti della Madonna di Casaluce che sono però affiancati dalle notti bianche. Per cui, il discorso dei 20mila euro appostati di qua o di là conta molto poco, costituisce, cioè, un elemento irrilevante rispetto a ciò che quell’articolo voleva significare.

Anche se l’organizzazione delle notti bianche non avesse ricevuto un solo euro dal comune di Aversa, la nostra valutazione non cambierebbe, perchè noi poniamo un atro problema che, ne siamo convinti, Alfonso Golia non comprende, visto che noi onestamente, per come reagisce, siamo persuasi ormai sul fatto che lui “ci è e non ci fa.”

Non è fondamentale neppure porre in evidenza l’attività del Martiniello, entrato in decine e decine di negozi, di attività commerciali della città di Aversa per chiedere l’adesione alla notte bianca con contestuale versamento di un contributo. Martiniello l’ha fatto non nella veste di coordinatore di un comitato organizzatore privato, costituito da commercianti, ma indossando i galloni, le insegne a lui devolute dal comune di Aversa. Ma ripetiamo, togliamo di mezzo anche questa cosa.

Il problema è uno: chi è imputato per truffa in un processo, va sostenuto moralmente. A Martiniello va augurato – e lo facciamo anche noi senza retorica – di dimostrare in dibattimento la sua innocenza. Fino ad allora, lui sarà un non colpevole per la legge, ma sarà, a mio avviso, anche un “inopportunamente compulsabile” dalla potestà amministrativa. Un comune serio, un sindaco serio, queste cose le guardano. Un comune serio avrebbe fatto a Martiniello il seguente discorso: “Ti garantiamo l’incarico in caso di tua assoluzione. E ci basterà avere solamente a disposizione la sentenza del verdetto di primo grado. Ci basterà e dunque ti nomineremo anche se il procuratore della repubblica rimanesse persuaso della tua colpevolezza, e conseguentemente dovesse impugnare questo verdetto assolutorio davanti alla Corte di Appello.”

Beh, sarebbe una nobile espressione di garantismo che supererebbe ragionevolmente le posizioni più intransigenti che considerano una persona candidabile ad un incarico, anche gratuito, ricevuto dalla pubblica amministrazione, solo quando la sua assoluzione sia passata in giudicato e sia diventata definitiva. Mo, voi pensate che uno che scrive questi post che seguono altri post simili, possa mai capire un discorso così impostato? Però, siccome, cari lettori aversani, avete rotto le scatole per alcune settimane, la replica l’ho fatta.

A proposito, sa sindaco qual è la differenza tra me e lei? Se io fossi stato sindaco di Aversa, ma anche primo cittadino dell’ultimo paesello sperduto di questa provincia, avrei chiesto a mio fratello di non partecipare a un concorso bandito dall’azienda sanitaria locale, cioè da un ente pubblico, in cui tutti i sindaci, forse lei questo neppure lo sa, svolge una funzione statutaria, normativa che può addirittura condizionare l’attività della governance. Il fatto che a Caserta questo non avvenga, perchè i sindaci si fanno rappresentare, nelle stanze dei bottoni della sanità locale, dai loro capi bastone che stanno alla Regione, non vuol dire che quell’organismo dei sindaci dei comuni Asl non esista. Però lei ha pensato di non opporsi al proposito di suo fratello Angelo Golia di partecipare a quel concorso nel quale si è classificato al posto 147.

Una graduatoria che non l’ha premiato e che avrebbe dovuto indurla a dire a suo fratello che qualora i politici avessero compulsato la suddetta governance dei Ferdinando Russo, degli Amedeo Blasotti, del “mastro di feste” di quel concorso cioè mister Giuseppe Tarantino, non a caso premiato con la nomina a direttore amministrativo dell’Asl, affinchè quella graduatoria scorresse, lui avrebbe rinunciato, così come ha fatto l’ex sindaco di Mondragone Giovanni Schiappa, il quale, stando all’opposizione di Zannini e di chi può entrare nelle stanze dell’Asl, non può essere certo tacciato di appartenere all’elenco dei raccomandati.
E invece, lei non solo non ha detto a suo fratello Angelo di rinunciare, ma neppure uno schizzo di imbarazzo l’ha percorsa quando i signori dell’Asl hanno fatto scorrere la graduatoria, manco a dirlo, fino al numero 147.
Neanche la decenza di far vedere che non si trattava di un fatto ad personam e che dunque si sarebbe arrivati a 152, a 155. No, l’Asl ha assunto i concorrenti di quel concorso , attraverso una sventagliata di formali richiami della graduatoria, arrivando esattamente al numero 147 occupato, sindaco Alfonso Golia, proprio da suo fratello, peraltro da anni collaboratore personale di Stefano Graziano.

Tornando alla differenza tra me e lei, ribadisco che il sottoscritto non avrebbe mai consentito a un suo congiunto di partecipare ad un concorso pubblico in cui la potestà valutativa era espressa da un organismo territoriale, costituito attraverso nomine politiche. Mai l’avrei consentito, a proposito di etica e di onestà materiale e intellettuale.

C’è un’altra differenza ancora tra me e lei: anche se suo fratello Angelo Golia avesse assunto autonomamente questa iniziativa, utilizzando il rapporto che ha con Stefano Graziano, il sottoscritto si sarebbe, come si suol dire, fatto “pigliare per pazzo” nel momento in cui avesse appurato che la moglie di suo fratello, cioè sua cognata, fosse stata assunta in base ad una decisione totalmente monocratica e discrezionale, nel corpo dei docenti del Villaggio dei Ragazzi di Maddaloni. E invece, sindaco, sua cognata Angela De Laurentiis fa la professoressa di italiano, accumula punteggio e introia anche uno stipendio nel Villaggio dei Ragazzi governato da Felicio De Luca, commissario per modo di dire in quanto, come dimostrano i fatti di questi giorni, lui partecipa attivamente alla campagna elettorale del Pd e di Graziano e governato anche da quel Claudio Petrone (CLIKKA E LEGGI) il quale, sorride di fronte alle assunzioni di figli, di congiunti di politici maddalonesi, di consiglieri comunali, mentre lui contatta personalmente altri politici, altri imprenditori annunciando loro il suo proposito di candidarsi a sindaco della città, con conseguente riduzione del Villaggio dei Ragazzi al rango di un comitato elettorale che poi va ad utilizzare 3 milioni di euro di risorse pubbliche , stanziate ogni anno dalla Regione, per assumere la figlia di Enzo Correra, la figlia del consigliere comunale Caiazzo e Angela De Laurentiis, la cognata del sindaco di Aversa, in quanto moglie del neo assunto all’Asl, il signor 147, Angelo Golia, collaboratore di segreteria di Stefano Graziano.

E lei vorrebbe dare lezioni di morale pubblica al sottoscritto e a CasertaCe?

Ma vada a lavorare e soprattutto quando attacca me e questo giornale, cosa che lei è assolutamente libero di fare, faccia l’uomo e ci metta la faccia facendo nomi e cognomi, come faccio io. Stia tranquillo, io non ho bisogno di trincerarmi dietro a una querela o di utilizzare questo strumento per far valere le mie idee.

Vabbè, che ne parliamo e che ne scriviamo ancora a fare.