AVERSA. Monnezza gate, chiesta l’archiviazione per il dirigente comunale Raffaele Serpico, che per noi ha avuto comunque un comportamento pessimo e riprovevole. Carlo Savoia è libero e dal primo luglio prof in una scuola media

24 Giugno 2022 - 19:40

Abbiamo detto la nostra sullo stralcio della posizione del titolare della delega all’Ambiente e non solo e approfittiamo dell’occasione anche per dar notizia della decisione del gup di togliere l’obbligo di dimora all’imprenditore di Sant’Arpino e l’obbligo di firma a…

 

AVERSA (g.g.) Raffaele Serpico, dirigente del Comune di Aversa, è stato molto spesso ospite di Casertace, quale indagato nell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli sui super appalti dei rifiuti, poi abortiti anche per effetto dell’iniziativa giudiziaria dei pm, ai Comuni di Aversa, Caserta, Curti ed altri ancora.

E’ stato sicuramentee un nostro errore, di cui ci scusiamo con Raffaele Serpico, dirigente del Comune di Aversa, quello di non guardare con l’attenzione dovuta l’atto con cui i pubblici ministeri hanno chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati, divenuti a quel punto imputati, con i nomi del sindaco di Caserta Carlo Marino, con quelli di Carlo Savoia, dell’ex assessore di Aversa Paolo Galluccio, del dirigente in pensione del Comune capoluogo, Marcello Iovino, della neo posizione organizzativa (ad alta professionalità) Pippo D’Auria in primo piano. Avevamo letto bene, invece, l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, notificato  qualche tempo prima ai medesimi indagati. O meglio, a tutti, proprio a tutti gli indagati, compreso Raffaele Serpico.

La richiesta di rinvio a giudizio l’abbiamo commentata, riportata, considerando in pratica scontato, come capita nel 90% dei casi, il trasferimento di tutti gli indagati nella classe degli imputati. E invece non è andata così. Solo oggi diamo la notizia, comunque in esclusiva, della posizione stralciata del Serpico, per il quale la Dda ha chiesto, dunque, l’archiviazione, non sappiamo se già accordata o meno, anche se si tratta di una pura formalità.

In poche parole, secondo i magistrati che lo hanno indagato, non ci sono elementi per chiederne il processo. E questo è l’aspetto giudiziario, sicuramente importantissimo e che va riportato correttamente, senza se e senza ma. Ma nella richiesta di archiavizione non è contenuta anche la cancellazione, oppure la distruzione su un rogo della Santa inquisizione degli atti che raccontano di Raffaele Serpico e di come questi si sia comportato nel corso delle procedure della gara d’appalto. Per quanto ci riguarda, e non possiamo certo essere tacciati di avere pregiudizi nei confronti di un dipendente del Comune di Aversa (rispetto al quale non abbiamo quasi mai avuto da ridire), Raffaele Serpico alla luce dei suoi comportamenti e solo per questo, resta, secondo noi, un pessimo dirigente, un pessimo dipendente. Perché una cosa è la messa a fuoco di atti, di azioni che integrano un’ipotesi di reato in modo che questa si trasformi in accusa formalizzata durante un processo, altra cosa è la disinvoltura, l’assoluta mancanza di rigore amministrativo, la disponibilità ingiustificata, del tutto inortodossa nei confronti delle esigenze di uno o più imprenditori. Per cui, se la Dda ha ritenuto che non ci fossero elementi per processare Raffaele Serpico, ciò va rispettato e, aggiungiamo pure, ciò ci garantisce sul fatto che realmente sarebbe stato difficile sostenere un’accusa in un processo. Diverso è il discorso per quello che Raffaele Serpico ha fatto durante quelle fasi e che rimane scritto negli atti di indagine.

A nostro avviso, il sindaco, campa cavallo, dovrebbe sviluppare una attività di verifica, di accertamento per capire se, nelle norme, esistono le condizioni per un procedimento disciplinare, per una sanzione amministrativa. Ovviamente, il sindaco non lo farà, ma noi lo diciamo lo stesso per evidenziare, ancora una volta, la nostra posizione e per disegnare il perimetro di due aree, quella giudiziaria e quella dell’etica pubblica,  distinte tra di loro ma, sempre a nostro avviso, importanti allo stesso modo.

Se diciamo che Raffaele Serpico, persona con la quale non abbiamo mai parlato, né direttamente né indirettamente, che conosciamo solo grazie alla sua effigie fotografica, ma che abbiamo, per un altro verso, imparato a conoscere anche e soprattutto per le modalità con cui ha gestito la procedura della gara d’appalto, aggiudicata dal Comune di Aversa al consorzio Cite gestito da Carlo Savoia, è un pessimo dirigente, esprimiamo un punto di vista che riteniamo di aver motivato, riservandoci poi, eventualmente qualcuno volesse contestare questo nostro articolo, di riproporre tutte le parti dell’ordinanza riguardanti Raffaele Serpico.

Absit iniuria verbis, che significa con rispetto parlando e senza offesa.

A proposito, oggi il gip, in versione gup, Anna Tirone, cioè colei che il 17 giugno scorso ha aperto l’udienza preliminare, subito rinviata per alcuni difetti di notifica al prossimo 16 settembre e che ha già proceduto o procederà di qui a poco al proscioglimento di Raffaele Serpico, ha ritenuto che non ci siano motivi cautelari ancora validi per restingere l’area della libertà personale di Carlo Savoia e del suo primo collaboratore, Gennaro Cardone. Era rimasto in vita l’obbligo di dimora a Sant’arpino per Savoia e l’obbligo di firma per Cardone. Nella decisione del gup, che ha accolto la richiesta dell’avvocato Raffaele Costanzo, ha inciso sicuramente il fatto che il prossimo primo luglio Savoia dovrà prendere servizio presso la scuola media Attilio Romano di Napoli, dove svolge la funzione di docente, che rappresenta la sua unica fonte di sostentamento.

E’ soprattutto per la stima e il rispetto che portiamo all’avvocato Costanzo, ci tagliamo i polpastrelli e, per una volta, niente satira politica.