AZZ! L’Antica Hostaria Massa gestita dai figli di un pregiudicato in Maserati. La riunione con l’amico di Nicola Ferraro, con sgommata in retromarcia lungo via Mazzini

6 Novembre 2023 - 19:40

All’inizio della scorsa estate si incontrano in uno dei locali storici della città di Caserta Domenico Mimì Romano, l’imprenditore napoletano Dario De Gregorio e Davide Gallo, padre di Luca e Daniele, che hanno in gestione il ristorante

CASERTA (g.g.) – È la volta di un altro personaggio noto alla cronaca nera e anche giudiziaria della provincia di Caserta.

Il nome di Davide Gallo, 61 anni, originario di San Nicola la Strada, ma trapiantato a Caserta, in quel di Puccianiello, compare tra i 29 indagati venuti alla luce grazie all’emissione di altrettanti decreti di perquisizione emessi dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli legati all’ormai nota inchiesta sui casi di presunta corruzione, aggravata dalla contestazione del reato previsto dall’articolo 416 bis, comma 1 del codice penale (favori alla camorra), e che vede coinvolti, quali personaggi più conosciuti, l’imprenditore di Casal di Principe, Nicola Ferraro e suo fratello Luigi, oltre che al politico Luigi Bosco.

Questa presenza ci consente di acquisire un’informazione che non avevamo. Davide Gallo, attraverso i due figli, Luca e Daniele, ha rilevato la gestione, attraverso un contratto di locazione, di quello che è probabilmente il ristorante più conosciuto, perché tra i più antichi, di Caserta: l’Antica Hostaria Massa di via Mazzini.

Se affermiamo che Davide Gallo abbia a che fare con la gestione del ristorante, anche se formalmente la locazione è stata stipulata dai figli, è perché lui ha fornito costantemente l’idea di essere presente all’interno dei locali e di utilizzarlo anche per appuntamenti con altri indagati nell’inchiesta appena citata.

E, francamente, questa cosa finisce per evocare una vulgata – che in alcuni è fondata su elementi concreti – su una presenza stabile di soggetti malavitosi o paramalavitosi nelle attività commerciali di quella che è o è stata la strada più elegante di Caserta.

Davide Gallo, infatti, annovera precedenti di polizia che una sola cartella non riesce a contenere. Scrivono, al riguardo, i carabinieri della prima sezione del nucleo investigativo di Caserta, titolari di questa indagine, che i reati presenti sulla banca dati sono: emissione di assegni a vuoto, associazione a delinquere per emissione di fatture false, turbata libertà degli incanti e truffa. E ancora, una seconda contestazione associazione a delinquere finalizzata per la corruzione aggravata, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa dal p.u. in atti pubblici. Poi, sempre nella banca dati presenti anche precedenti per reati contro la Pubblica Amministrazione, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio,. Gallo è stato anche sottoposto ad obbligo di dimora e arresti domiciliari, precedenti, poi, associazione a delinquere finalizzata alla truffa e uso di atto falso. Infine, una terza associazione a delinquere per una vicenda contestata nel 2008 relativamente a fatti accaduti nel 2002, ovvero presunte regalie in cambio di appalti all’Asl Salerno Tre, con il supporto di un dirigente dell’ospedale di Caserta trasferito a Vallo della Lucania.

Ora, con tutti questi guai e con i figli impegnati nella gestione dell’Antica Hostaria Massa, uno è portato a pensare che Davide Gallo potesse tenersi lontano da questo luogo o, al limite, standoci in maniera discreta, senza dare troppo nell’occhio, frequentando persone senza carichi pendenti relativamente a certi reati.

Al contrario, lo scorso 14 giugno, nel cortile del ristorante non è parcheggiata una Matiz o una Cinquecento, bensì una fiammante Maserati che i carabinieri definiscono “in uso a Gallo Davide“.

A qualche chilometro di distanza, precisamente al casello di Caserta Nord, alle 19:54 arriva un’altra macchinuccia, una di quelle che non danno nell’occhio, una BMW X6, con il “sei” quale ultimo seri, visto che una più grande, più lussuosa e più costosa della X6 l’azienda automobilista di Monaco di Baviera non ne fa.

A bordo ci sono altri due signori insospettabili. L’ormai arcinoto (ai nostri lettori) Domenico Romano, per gli amici Mimì, socio dei figli di Lorenzo Nuvoletta in aziende come la Puteolana Costruzioni che negli anni Novanta hanno fatturato decine e decine, se non centinaia, di miliardi delle vecchie lire, e Dario De Gregorio, napoletano e anche lui capace di sfoggiare un elenco di precedenti che, se non vale e non è all’altezza di quello Gallo, pure si fa rispettare: rapina, truffa, rissa, frode in commercio, esercizio abusivo di attività di giuoco e scommessa, ingiuria, minacce e danneggiamento.

Insomma, un tipetto nervoso, visto e considerato che nella sua fedina ci sono reati anche molto materiali anche contro le persone, come quello di rapina, ad esempio. In poche parole, De Gregorio è meglio non incrociarlo per strada.

Abbiamo evitato di citarvi la pletora di società in cui sono stati e sono ancora coinvolti da un lato Davide Gallo e dall’altro lato De Gregorio perché, con le contestazioni di reato appioppate ad entrambi, si può ritenere che la produzione di fatture fosse significativamente prevalente rispetto all’effettiva produzione di beni e di servizi.

Spassoso, invece, è il modo in cui Mimì Romano e De Gregorio trascorrono l’ora che li separa dall’effettivo ingresso della BMW X6 nel cortile dell’Antica Hostaria Massa.

Una serie di stop ‘n go dinanzi ai varchi della ZTL di Caserta. Riteniamo, al riguardo, che il loro problema e il problema dell’auto – risultata poi intestata alla LTC Italia, con sede a Napoli, zona Soccavo, amministratore unico proprio De Gregorio e con ruolo di key principal a signora o signorina Yoire Sidney Alonso Rodriguez – e di chi ci stava dentro quella sera fosse quello di non pagare una contravvenzione per la citata ZTL, piuttosto quella di non riceverla, per evitare di essere tracciati.

Non sapevano, infatti, Romano e De Gregorio, di essere oggetto di monitoraggio e pedinamento da parte dei carabinieri.

È un avvicinamento complicato. Quattro telefonate partono dallo smartphone del De Gregorio al numero di telefono dell’Antica Hostaria Massa e altrettante partono dallo smartphone di Davide Gallo verso De Gregorio. In tutto fanno otto telefonate e l’imprenditore napoletano chiama direttamente la linea fissa del ristorante per chiedere di Davide Gallo. Lo sottolineiamo perché, a nostro avviso, si tratta di un altro elemento che chiarisce la connessione tra Davide Gallo e la gestione dell’Antica Hostaria Massa, formalmente intestata ai suoi figli.

Verso le 21, poi, la BMW X6 arriva a piazza Vanvitelli. Non è nei piani di Romano e De Gregorio parcheggiarla lì, raggiungendo il ristorante che dista pochi metri. E allora, sapete cosa fanno? Giusto per non dare nell’occhio anche lei, la BMW X6, una macchinuccia che passa inosservata, dal valore di 100 mila euro a salire, sgomma contromano e in retromarcia, fino all’altezza del varco di ingresso alla corte del ristorante la cui libera percorrenza è inibita, come è noto a chi passa di lì, da una sbarra che, quindi, viene aperta da Gallo e i suoi familiari.

Cosa si siano detti all’interno dell’Antica Hostaria Massa tre soggetti come Mimì Romano, Dario De Gregorio e Davide Gallo lo possiamo solo immaginare, ma non ne abbiamo contezza, così come non ce l’hanno i carabinieri. Sicuramente non hanno parlato delle prospettive del Napoli appena scudettato al tempo o delle motivazioni scientifiche che oppongono gli assertori dell’esistenza di un cambiamento climatico rispetto a coloro che di ciò non sono convinti.

Sia Gallo, sia De Gregorio hanno subito la perquisizione. Al momento potremmo anche andare a controllare cosa avessero tra le mani, ritenuto poi interessante dai carabinieri e dal pm della DDA Maurizio Giordano. Ma potremmo scriverlo domani quando, avviandoci alla fine dell’analitica illustrazione dell’informativa, potremmo dettagliarvelo prima di occuparci di un altro personaggio abbastanza importante dell’indagine, ovvero l’imprenditore di Capua – storicamente vicino a Nicola Ferraro – Antonio Montanino.