BANCA & ECONOMIA CASERTANA. La BCC sfonda quota un miliardo di euro. Il presidente Ricciardi: “Ecco le cifre del nostro orgoglio”

12 Gennaio 2025 - 21:09

PRIMA PARTE. Domani, lunedì 13 gennaio, la Banca di Credito cooperativo Terra di Lavoro aprirà la sua decima sede a CAPUA. L’occasione torna utile per realizzare l’ormai rituale conversazione di inizio anno con CasertaCe su montante, raccolta, impieghi, stato delle sofferenze e utile. Roberto Ricciardi: “La nostra missione? Non demutualizzarci mai

CASAGIOVE (Gianluigi Guarino) – La doppia cifra vale di più, molto di più di una semplice struttura numeraria – aritmetica. La doppia cifra è un segno espressivo avvertito che ti fa alzare il sopracciglio inteso come livello di attenzione.

Perché, se per il matematico il numero dieci, rispetto al numero nove è solo una progressione aritmetica, da spiegare con la fredda e ineluttabile regola di un cluster dell’unità che si riconfigura in quello della decina, diverso è il discorso per il mondo dei più, quelli degli imperfetti, dei digiuni in matematica, per i quali dieci è diverso da nove molto di più di quanto nove sia diverso da otto.

Nello sport, è spesso una piccola scossa emotiva. Nel calcio, ad esempio, diventa notizia rimarchevole quella di un cannoniere che va, come si dice in gergo, in doppia cifra.

Nel basket non ne parliamo proprio: la doppia cifra rappresenta un marchio di qualità, il passaggio dalla, routine operativa di un discreto giocatore a quella di un ottimo cestista. Doppia cifra, ma non solo: c’è la “doppia doppia” e ancora la “tripla doppia”: i patiti della palla a spicchi sanno bene cosa significhi ciò.

La celebrazione di un numero di punti marcati pari almeno a dieci, di punti e di rimbalzi che toccano ognuno il doppio numero e, infine, parta pure il rullo di tamburi, la tripla doppia, quella dei campioni, quella dei punti, dei rimbalzi e degli assist.

Non sarà come per una partita della Nba, ma l’apertura della decima sede di una banca fa più notizia rispetto alla nona. Dunque, è giusto sottolineare con maggiore enfasi che domani, lunedì 13 gennaio, la Banca di Credito Cooperativo San Vincenzo de’ Paoli di Terra si Lavoro aprirà i suoi sportelli a Capua, che si aggiungeranno a quelli di altre nove sedi. In attesa dell’evento, su cui ci terremo dettagliatamente informati per darne, poi, conto ai nostri lettori, l’occasione della vigilia torna buona per stilare un bilancio dello stato di salute dell’istituto di Casagiove con il presidente Roberto Riccardi.

Dieci sedi – così mi accoglie senza darmi nemmeno il tempo di salire le scale -, ma c’è un altro numero, che oltre ad essere emblematico, è ugualmente importante e ci riempie di orgoglio. Un numero a dieci i cifre”.
Mi siedo un attimo, presidente e glielo chiedo. Oggi la vedo proprio scalpitante

Allora, qual è questo numero?
“Il nostro montante ha varcato ampiamente quota un miliardo di euro. Si tratta, di dati ufficiosi in attesa di perfezionamento nel Bilancio ufficiale, 2024, ma sono numeri, in pratica, sovrapponibili alla realtà. Glielo avevo detto nelle precedenti due interviste che ce l’avremmo fatta”.

Ahhh, perciò faceva il figo in cima alle scale!!! Numeri precisi, please
“Siamo passati dai 989 milioni 551 mila euro del 31 dicembre 2023 a un miliardo 121 milioni e 196 mila euro, con un Incremento del 13,36 per cento, a fronte di una media di incremento dell’intero gruppo Iccrea di cui facciamo parte, del 3 per cento.”

Vabbe’, presidente, il montante è un dato importante, ma è pur sempre un super aggregato tra capitale e interessi. A volte può anche mascherare condizioni reali costruite da sé in funzione dalla stretta creditizia della Bce e dal conseguente aumento dei tassi di interessi. Allora, dottor Riccardi, vediamo se è tutto oro quello che luccica.

Tiri fuori i dati della raccolta di danaro della sua banca.
“Siamo passati da 704 milioni a 808 milioni non possiamo non essere fieri, quindi, del fatto che tante persone in più ci affidino, anno dopo anno, i loro soldi.”

Beh, tanti soldi in più nelle vostre casse. Per cui, domanda cruciale e obbligatoria.
E gli impieghi? Quanti soldi avete immesso nello sviluppo dell’economia di questa provincia e di quelle in cui siete presenti?
“È il dato di cui vado più fiero. Al. 31 dicembre 2023, avevamo affidato a famiglie e a imprenditori 285 milioni di euro. In un anno, dal primo gennaio al 31 dicembre scorso, abbiamo toccato quota 313 milioni. Insomma, un incremento del 10 per cento che coloro i quali hanno un po’ di esperienza per questi numeri non possono non considerare un successo notevolissimo. Queste sono cifre di solidità. Perché se si ragiona sugli incrementi degli utili, uno può sempre dire che ciò è accaduto anche per un effetto ciclico dei tassi di interessi. Ma se una banca ha un montante come il nostro, il cui tessuto connettivo è rappresentato da un aumento di 104 milioni della raccolta, di cui 28 in più rispetto ai 285 dell’anno scorso gettati immediatamente nella partita del Pil locale, questo significa che la banca si è consolidata, si è integrata in un rapporto di reciproca fiducia con cittadini. attori del consumo e imprese, attrici degli investimenti.”

Ok, 28 milioni in più di impieghi. E basta?
“Nient’affatto. Dopo aver accompagnato verso il pensionamento tre nostri dipendenti, abbiamo realizzato dieci nuove assunzioni.” L’incremento dei livelli occupazionale dell’economia dei territori in cui operiamo è un nostro pallino, la nostra principale mission mutualistica. Allora è giusto che cominciamo noi, dando il buon esempio con l’incremento delle nostre assunzioni. cresciamo per far crescere il territorio”

Crescita, una parola irrinunciabile in una economia di mercato, presidente. Ma una parola che nasconde anche delle trappole “Ripeto: crescere noi per far crescere il tessuto produttivo e il tessuto sociale. Crescendo, però, aumentano anche i rischi. Conosciamo bene gli esempi di certe crisi bancarie. Il rischio è una sfida, ma la sfida sì vince solo se un istituto di credito sa ogni giorno che non deve distrarsi, che deve stare sul pezzo, che deve rafforzare i propri organici per presidiare, ottimizzare, controllare meglio, affinché i rischi siano sempre più contenuti e soprattutto affinché questo non contenga e non vada in contrasto con la volontà della banca di essere sempre di più un attore in grado di stimolare e promuovere la crescita dell’economia locale .”

E allora, dato che lei, presidente Riccardi, ha introdotto l’argomento, ci dia pure qualche numero sulle strategie del presente che la BCC realizza per fronteggiare i rischi.

In poche parole, come sismo messi con le sofferenze? Lei sa bene che anche questo numero è fondamentale per stabilire se il montante ultra miliardario sia o meno vera gloria
“Lo so bene e le dico che anche questo dato va benissimo. In un anno, a fronte di un in volume di danaro impiegato nettamente cresciuto fino a 313 milioni di euro, il rapporto lordo tra impieghi e sofferenze è sceso da quota 1,1 a quota 0,9, da 10 milioni 852 milioni a 10 milioni a 100 mila. Se ragioniamo sulle sofferenze nette, quelle realmente non coperte dal fondo di sicurezza, dal Medio Crediti, da garanzie reali, andiamo anche al di là di questa riduzione dello 0,2 per cento delle sofferenze lorde. Per non tirarla troppo per le lunghe, io valuto in due milioni circa le vere sofferenze. Un dato eccezionale. Noi abbiamo preso questa banca in una conduzione difficilissima Nei primi anni non abbiamo pensato agli utili, ma ci siamo concentrati sugli accantonamenti, sull’ uso virtuoso del Conto economico. Questo ci consente oggi di lavorare finalmente con un angolo visuale diverso sulle sofferenze, sapendo bene che su centomila euro prestati, 77mila sono già garantiti dal fondo di sicurezza. Mi permetta di dire che questi sono dati da banca del Nord Est. I nostri uffici sanno operare benissimo sulla selezione di intenzioni virtuose che si coniugano alla serietà di chi sa che l’acquisizione di un fido si definisce proprio in questa parola, nella parola fido, cioè in un patto che deve essere prima di tutto un patto d’onore.

Vabbè, la faccio sfogare: le formulo la domanda sugli utili.
“L’unico dato ufficiale che posso dare è quello relativo al 30 settembre scorso, che segna un utile di 6 milioni e 700 mila euro, con una stima per fine anno che ci porta di qualcosa sopra agli otto milioni, con un aumento di due milioni e mezzo rispetto all’anno precedente Anche questo dato segna un chiaro incremento rispetto all’utile registrato nel 2023, visto che i 6 milioni e 700 mila ufficiali di settembre sono già un milione e centomila euro in più dei 5 milioni e mezzo di tutto il 2023 “

Voi siete una cooperativa e non ripartite dividendi. Cosa ci farete?
“E ci mancherebbe. Noi siamo una cooperativa nella Test, ma soprattutto nel cuore. Intanto, questo numero c’è lo godiamo moralmente perché una banca che ha nella sua testa, la missione virtuose del controllo intransigente dei rischi e riesce a veder crescere sempre i suoi utili, se mi permette, è una grande soddisfazione di per sé. Utilizzeremo questi soldi in mutualità, mutualità e ancora mutualità. C’è lo ripetiamo ogni volta che ci vediamo nelle riunioni con gli amici delle altre Bcc: guai a dimenticare chi siamo e perché siamo, guai ad intraprendere un percorso di demutualizzazione. Tradiremmo la nostra missione e tradiremmo noi stessi. “

Per cui….
” intanto 500 mila euro con cui abbiamo creato un fondo di solidarietà per il personale che intende andare in pensione prima delle scadenze normative. Nel rispetto di una legge dello Stato, che concede questa facoltà, detassando il citato FONDO, a chi se ne andrà garantiremo un accompagnamento con corresponsione, stando comodamente casa propria, del pieno stipendio fino alla prima pensione erogata dall’ Inps. È una misura finalizzata a favorire l’occupazione giovanile e un maggiore dinamismo nelle attività interne, connotate da un ricorso ormai full, pieno alla digitalizzazione, sull’avvento di nuovi sistemi tecnologici che, giocoforza i giovani preparati e ormai nativi sanno meglio interpretare. In più, il nostro Cda ha incrementato fino al 4 per cento la quota di utile che dedicheremo al sostegno delle iniziative sociali del territorio. L’anno scorso su cinque milioni e mezzo di utile, abbiamo impiegato 150 mila euro. Quest’anno, su un utile presumibile di 8 milioni, utilizzeremo circa 320 mila euro, cioè più del doppio rispetto al 2023. Giovani, arte cultura di autentica qualità, promozione del territorio, terzo settore, carità attenzione agli ultimi, beneficenza e mutua. L’ erogazione di questi soldi sarà sempre realizzata con grande rigore valutativo. Sosterremo iniziative qualificate, niente prebende a pioggia.”

PROSSIMAMENTE LA SECONDA PARTE DELL’INTERVISTA AL PRESIDENTE DELLA BCC ROBERTO RICCARDI