Blackjack: un viaggio tra storia e strategia

3 Luglio 2024 - 13:00

Per molti è un vero re dei giochi da casinò. Di sicuro il blackjack attira schiere di appassionati, che si cimentano sia sui tavoli tradizionali sia nelle versioni online. La sua fama lo ha imposto come riferimento anche nella cultura popolare. Ed è proprio da qui che partiamo per raccontare la storia e le storie di questo gioco affascinante.

Il Blackjack nel cinema e nella cultura popolare

Il blackjack ha lasciato un segno indelebile nel mondo del cinema e della cultura popolare: film e serie tv hanno fatto leva spesso su questo gioco per raccontare storie di intrighi e sfide personali a colpi di intelligenza e di fortuna. contribuendo a consolidare il fascino del blackjack nell’immaginario collettivo. Forse il film più iconico, in cui il blackjack sembra avere un vero e proprio ruolo, è Rain Man (1987). Interpretato da Tom Cruise e Dustin Hoffman, racconta la storia di due fratelli che si riuniscono dopo la morte del padre. Hoffman è l’autistico Raymond, dotato di una straordinaria capacità di contare le carte e le probabilità delle loro uscite, abilità che viene sfruttata da suo fratello Charlie (Cruise) per sbancare Las Vegas. Un film leggendario, premiato con diversi Oscar, che ha anche sensibilizzato il pubblico sull’autismo e sulle capacità straordinarie delle persone che ne soffrono. 

Un altro film significativo è 21, basato sulla vera storia del MIT Blackjack Team: un gruppo di studenti del Massachusetts Institute of Technology che contava le carte utilizzando regole matematiche e strategie, sbancando puntualmente i casinò. Il film, con protagonista Kevin Spacey, racconta infatti come i membri del team siano passati dall’essere ordinari studenti un po’ nerd a vincere milioni di dollari nei casinò di Las Vegas.

Oltre che in altri film (tra tutti Casinò, di Martin Scorsese), il blackjack ha fatto capolino nella musica (quella di Ray Charles o dei Motörhead), nella letteratura e nelle serie tv: Las Vegas e CSI: Crime Scene Investigation, per esempio, hanno dedicato episodi interi al gioco e alle sue atmosfere.

Un po’ di storia: le radici del Blackjack

L’origine del blackjack è molto antica. Si ipotizza che già gli antichi Romani giocassero a un gioco simile chiamato “Venti-uno”. Per arrivare ad avere le prime tracce scritte di un gioco simile al blackjack, tuttavia, bisogna aspettare l’apparizione del racconto Rinconete y Cortadillo di Miguel de Cervantes (XVII secolo), in cui si descrive un gioco giocato a Siviglia e chiamato “veintiuna”. Il gioco ha conosciuto una propria evoluzione in Francia e nel Regno Unito sotto il nome di “vingt-un”: si narra che lo stesso Napoleone ne fosse un grande appassionato.

Nel XVIII secolo, con la colonizzazione delle Americhe, il blackjack sbarca nel Nuovo Mondo, dove subisce ulteriori trasformazioni. Negli Stati Uniti, per attirare più giocatori, i casinò cominciano a offrire bonus speciali per certe combinazioni di carte, come l’Asso di picche e un Jack nero. Il bonus consiste nel pagamento di 10 a 1 per una mano con asso di spade e un jack nero, dando origine al nome “Blackjack”.

La legalizzazione del gioco d’azzardo in Nevada, nel 1931, è il trampolino di lancio verso l’ascesa come uno dei giochi da casinò più amati. Un’ulteriore svolta significativa si verifica negli anni ’50, quando un gruppo di ricercatori pubblica un articolo sulla strategia ottimale per vincere a Blackjack, fondando le basi per le tecniche di conteggio delle carte. Un libro, dieci anni più tardi, approfondisce il tema: lo scrive Edward O. Thorp e dimostra che i giocatori possono effettivamente ottenere un vantaggio matematico sui casinò. Una di queste strategie, elaborata dal matematico Roger Baldwin, utilizza la statistica per determinare le mosse migliori in ogni situazione di gioco. Ad esempio, suggerisce di dividere sempre le coppie di assi e otto e di chiedere carta con un punteggio inferiore a 12.

 I Matematici dell’MIT e l’Agenzia Griffin

Lo studio tecnico del blackjack ci porta ad approfondire la vicenda di due entità che hanno avuto un impatto significativo sul modo in cui il blackjack viene giocato- e controllato –

 Il MIT Blackjack Team 

Torniamo allora al film 21 con il primo gruppo, il MIT Blackjack Team. Formato da studenti e ex-studenti del Massachusetts Institute of Technology (MIT), dell’Università di Harvard e di altre prestigiose università americane, il gruppo ha sviluppato, a partire dagli anni ’70, sofisticate tecniche di conteggio delle carte per sbancare i casinò. Basandosi sul conteggio delle carte, sul tracciamento degli assi e sul gioco di squadra, il team è riuscito a vincere milioni di dollari nei casinò, non solo statunitensi. Per questo motivo gli stessi casinò hanno adottato rigide contromisure. La più nota di esse risponde al nome di Agenzia Griffin, fondata nel 1967 da Robert Griffin. L’agenzia ha effettuato servizi di sorveglianza e investigazione, utilizzando tecnologie avanzate come lo scanning biometrico per monitorare i giocatori. Ma soprattutto, il contributo più famoso dell’Agenzia Griffin è stato il “Griffin Book”, un libro fotografico che conteneva immagini e informazioni sui noti contatori di carte e truffatori del gioco d’azzardo. Questo libro veniva aggiornato regolarmente e distribuito ai casinò per aiutare il personale di sicurezza a identificare i giocatori sospetti.

Oltre al libro, L’interazione tra il MIT Blackjack Team e l’Agenzia Griffin ha avuto un impatto significativo sull’industria del gioco d’azzardo. Molti giocatori di blackjack hanno dovuto adattarsi, utilizzando nomi falsi e travestimenti per evitare di essere identificati. I casinò, dal canto loro, hanno aumentato le misure di sicurezza e implementato nuove regole per rendere il conteggio delle carte più difficile.

Questo scontro tra menti strategiche ha trasformato il blackjack da un semplice gioco di fortuna a un’arena di ingegno e tattica, arricchendo la sua leggenda e complessità.