BRUCELLOSI. Allevatori al Ministero: il 18 maggio appuntamento col sottosegretario alla Salute
15 Maggio 2023 - 10:45
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“L’incontro di giovedì 18 maggio al Ministero della Salute è l’occasione per la politica di giocarsi un ruolo finalmente attivo in questa vertenza degli allevatori bufalini con la Regione Campania, che dura da troppo
tempo. Chiederemo che la Regione, che non parteciperà all’incontro, venga commissariata per risolvere una volta per
tutte, superando gli abbattimenti indiscriminati, il problema della brucellosi e della Tbc bufaline nel Casertano”. Gianni
Fabbris, portavoce delle associazioni degli allevatori bufalini che si battono perché la Regione Campania ritiri il piano di eradicazione di brucellosi e tbc, si prepara alla trasferta romana di giovedì, dove la vertenza approda dopo oltre un anno e mezzo di proteste sul territorio ea Bruxelles tramite audizioni e petizioni europee Mancava una “dimensione politica nazionale” della vertenza, visto che nella legislatura conclusasi lo scorso autunno le richieste degli allevatori non avevano mai trovato ospitalità nei sedi istituzionali della capitale, rimanendo confinate nel Casertano oa Napoli, con le proteste con i trattori, i blocchi stradali, gli scioperi della fame. Crudi e impietosi i numeri più volte sbandierati dagli allevatori a sostegno della richiesta di ritirare il piano regionale del marzo 2022; 140mila bufale, da cui si ricava il prezioso latte per la mozzarella di bufala campana dop, abbattute per sospetta brucellosi o tbc dal 2014 in poi, di cui poco più dell’1% risultate realmente malate da analisi effettuate post mortem; a queste si aggiungono le 37mila bufale abbattute nell’ultimo anno dopo l’entrata in vigore del piano regionale, mentre “le vaccinazioni di capi dai sei ai nove mesi – sottolinea
La svolta nella dimensione della protesta è arrivata con i viaggi a Bruxelles – il primo a dicembre scorso – che hanno dato legittimità e respiro ultranazionale alle richieste degli allevatori, portando alla presa di posizione del Senato Italiano che, sollecitato dai parlamentari di Fratelli d’Italia , alcune settimane fa ha votato all’unanimità l’ordine del giorno che in sostanza chiede di applicare la normativa europea cristallizzata nel Regolamento 689 del 2020.