Cagnolina padronale uccisa con wurstel farciti di veleno. Bimbo di 4 anni salvo per miracolo

8 Giugno 2020 - 18:19

TEVEROLA – Una manciata di wurstel, tagliati e avvelenati con un potente antiparassitario. Un’esca diabolica, e invitante per tutti i cani.
Anche Laika ne era golosissima e chi le ha teso la trappola mortale, evidentemente lo sapeva troppo bene.
Laika li ha trovati la notte scorsa a vico Cirillo nel Parco Cristina a Teverola, dove la cagnolina viveva insieme ai suoi padroni in un appartamento sito al piano terra, li ha mangiati ed è morta dopo atroci sofferenze.

E’ molto probabile che, dai piani sovrastanti, siano stati lanciati i wurstel intrisi di sostanza velenosa, molto probabilmente di metaldeide ossia veleno per lumache. Ma ciò che spaventa è che quelle esche potevano essere ingerite anche dal piccolo figlioletto di 4 anni della coppia che giocava di continuo con la sua amata cagnolina.
Laika è stata stroncata da rantoli e crisi epilettiche fortissime.
La schiuma alla bocca e l’irrigidimento del tronco sono i sintomi tipici dell’ingerimento di sostanze avvelenate. Ed è così che l’hanno trovata i suoi padroni la mattina seguente.

L’assassino (diamo il giusto nome a questi personaggi schifosi), per eliminare Laika ha usato con molta probabilità un prodotto impiegato in agricoltura contro le lumache che attaccano le foglie degli ortaggi. Si tratta di un veleno fatale e micidiale.

Oltre allo sdegno e allo sconcerto per quanto accaduto, resta l’incredulità per la tragedia che, solo per fortuna, si è sfiorata. Infatti, è solo per puro caso, che quei wurstel non siano stati ingeriti dal figlio della coppia di proprietari che giocava tutto il giorno con la cucciola.

Non è la prima volta né sarà l’ultima che un cane viene avvelenato con queste atroci modalità.  Preoccupa ormai la frequenza di simili gesti incivili ad opera di personaggi che riescono a farla franca. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri.

Va ricordato che l’uccisione di animali, in diritto penale, è un reato previsto dall’art. 544-bis del codice penale ai sensi del quale: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da 4 mesi a 2 anni”. 

Si invitano le autorità preposte a non sottovalutare questi fenomeni: sono un segnale preoccupante di un malessere. Chi fa questo ad una cagnolina docile e padronale, è un malato, e pertanto vanno presi provvedimenti.