CAMORRA AL CIMITERO. Così il ras parlava del vicepresidente Crisci: “Me lo faccio portare e gli dico…”

12 Gennaio 2023 - 13:35

Emergono le prime intercettazioni legate al blitz compiuto dalla guardia di finanza, coordinata nelle indagini dalla Dda di Napoli

SANTA MARIA A VICO – Certo che non crea grande fiducia per il destino di questa terra il fatto che un esponente alla criminalità organizzata, Domenico Nuzzo, possa parlare nel modo che vedremo del vicesindaco di Santa Maria a Vico Pasquale Crisci, poi diventato vicepresidente della provincia di Caserta.

Il ras del clan Massaro, intercettato dalle forze dell’ordine, spiega così il suo rapporto con Crisci, arrestato anche lui questa mattina nell’operazione della DDA di Napoli e della Guardia di finanza: “Me lo faccio portare una sera e gli dico: Pasquale sistema questa cosa interessa a me“.

Le investigazioni hanno dimostrato come, attraverso condotte estorsive e corruttive, gli indagati avessero ottenuto
l’assegnazione di cappelle e loculi cimiteriali. In particolare, uno di loro aveva ottenuto l’assegnazione di una cappella
gentilizia del valore di 44mila euro estorta al titolare della società aggiudicataria dei lavori di ampliamento del cimitero di Santa Maria a Vico.

Un brevissimo stralcio che mostra un chiaro potere da parte di Mimmariello rispetto ad amministratore locali e quindi a una sostanziale parte del governo cittadino di Santa Maria a Vico.

Ricordiamo che sono state arrestate altre quattro persone questa mattina, oltre a Pasquale Crisci e Domenico Nuzzo, già citati all’inizio di questo articolo, ovvero Carmine

Liparulo, Carmine De Lucia, Giovanni Papa, dipendente comunale addetto al cimitero e l’imprenditore 43enne Giuseppe Pascarella.

I finanzieri della Compagnia di Marcianise hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della locale Dda, per estorsione e corruzione aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso.