CAMORRA E BIGNE’. Ecco l’elenco dei parenti dei camorristi, assunti in Butterfly da Giuseppe Santoro

23 Aprile 2019 - 19:12

CASAPESENNA – Due intercettazioni telefoniche relativamente recenti, che attesterebbero, secondo il gip del tribunale di Napoli Linda D’Ancona, in simbiosi con la tesi della dda,  lo stretto rapporto economico tra Giuseppe SAntoro e la famiglia Zagaria.

Con il boss e i suoi tre fratelli Carmine, Pasquale e Antonio in carcere, sono i Capaldo a muovere le fila. E ciò non è dimostrato dall’ordinanza sui pasticcieri, ma da altri, fondamentali atti giudiziari. D’altronde, Filippo Capaldo è il figlio di Beatrice Zagaria, dunque il nipote diretto di Michele. E quest’ultimo ha individuato in lui le caratteristiche per reggere le sorti del clan anche in sua assenza.

Nel 2015, precisamente il 14 marzo, Nicola Capaldo, fratello di Filippo, a sua volta nipote di Michele Zagaria, si informa, mostrando di voler conoscere con precisione l’accaduto, su una visita dei Nas dei carabinieri nella pasticceria Butterfly. Chiede un appuntamento a Giuseppe Santoro. Ciò è sintomatico di un coinvolgimento diretto degli Zagaria-Capaldo nel business dell’azienda di Giuseppe Santoro, partecipata anche da Pasquale Fontana.

La seconda telefonata datata due giorni prima, repcisamente il 12 marzo 2015, riproduce una conversazione tutt’altro che pacifica, tra Giuseppe Santoro e Tiziana Monteleone, sorella di Francesco Monteleone, imprenditore e titolare di un importante laboratorio di produzione di pasticceria fresca e anche surgelata, localizzata a Sarno, in provincia di Salerno.

I Monteleone devono avere dei soldi da Giuseppe Santoro per forniture, evidentemente non pagate ancora.

Sntoro è irritato perchè Francesco Monteleone avrebbe detto in giro, facendolo sapere anche a Casapesenna, che lui di fronte ai tempi ormai biblici di questo mancato pagamento, sarebbe pronto a parlarne con quella che definisce “la tua famiglia“. Ovviamente Monteleone si riferisce agli Zagaria.

Santoro, che non è uno, come si suol dire, “dolce di sale“, sfida apertamente la sorella di Monteleone al telefono, dicendo che se suo fratello è pronto, lui gli fa trovare tutta la famiglia, quella famiglia a cui si allude, nella sua parsticceria. Mancano i nonni, ma tutti gli altri ci sono.

E i nonni, secondo il giudice, sono chiaramente il boss e i suoi fratelli, al tempo tutti in carcere.

In conclusione, forse lo stralcio più importante di oggi. Contiene i 6 nomi (un altro è sicuramente omissato) di perone assunte nell’azienda di Giuseppe Santoro. Si tratta di soggetti imparentati con malavitosi di primo e secondo piano. Si va da Annalisa Fontana, figlia di quell’Antonio arrestato per estorsione, nell’ambito di un’ordinanza che ha coinvolto lo stesso Michele Zagaria, a Carmela Caterino, migloe di Antonio Delli Paoli, condannato per omicidio e recluso nel carcere di Avellino.

Poi c’è Aldo Nobis che non ha bisogno di presentazioni, visto che si tratta del fratello di Salvatore detto scintilla. Peraltro lo stesso Aldo Nobis ha un casellario giudiziario e carichi pendenti “di tutto rispetto”.

Gli altri tre nomi, ugualmente interessanti, li potete leggere nella parte finale dello stralcio dell’ordinanza che pubblichiamo qui sotto e che abbiamo riassunto in questo articolo.

 

QUI SOTTO IL TESTO INTEGRALE DELLO STRALCIO DELL’ORDINANZA