CAMORRA, GUERRA E PACE. Il noto fuochista protetto a Sant’Antimo provocò un agguato del clan Verde contro gli Ucciero, poi, nel carcere milanese di Opera l’abbraccio tra boss

12 Agosto 2021 - 12:30

Dalle intercettazioni che stiamo leggendo una per una vengono fuori fatti molto interessanti, soprattutto perchè inediti in quanto sviluppatisi recentemente. Questa ordinanza, lo ripetiamo, ha grande peso specifico in quanto non è legata all’archeo-camorra che si rivela attraverso le dichiarazioni dei pentiti, ma ha collegato l’attività investigativa a fatti in essere, ad attività criminali colpite e bloccate mentre si stavano realizzando in versione assolutamente live. Non a caso le intercettazioni sono quasi tutte datate anno 2021

 

VILLA LITERNO – Gli inquirenti cioè i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta, coordinati dai magistrati della Dda di Napoli, hanno raccolto molti elementi dalle intercettazioni. In sede di richiesta di emissione del provvedimento cautelare di arresto a carico di Vincenzo Ucciero, del figlio Antonio e di altri esponenti del clan di Villa Literno, sono stati selezionati i documenti ritenuti più significativi.

A sua volta il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli Isabella Iaselli, sicuramente uno dei più validi per quaità ed esperienza in tema di valutazione su indagini compiute dall’Antimafia, ha utilizzato nella ordinanza, da lei firmata, alcuni di questi spunti. Tra gli altri ha inserito anche una intercettazione recente del 25 gennaio scorso in cui Vincenzo Ucciero, parlando in auto col suo adepto Raffaele

Granata, racconta di una estorsione importante, compiuta anni prima ai danni di Salvatore Perfetto, imprenditore del settore dei fuochi pirotecnici, con attività aperte a Villa Literno ma anche a Sant’Antimo, un’altra delle camorra city delle province di Napoli e Caserta.

Quell’estorsione, racconta Vincenzo Ucciero, era stata il motivo per una frizione pericolosa tra i Tavoletta-Ucciero e il temibile clan Verde di Sant’Antimo, visto e considerato che Perfetto già pagava il pizzo ai Verde e con loro si era lamentato delle pretese dell’Ucciero in quel di Villa Literno. Addirittura ci fu un agguato, teso dagli emissari, da un gruppo di fuoco dei Verde, ai danni delle persone che si recavano, in nome e per conto degli Ucciero, a pretendere, ed eventualmente a ritirare il denaro da Perfetto.

Successivamente, nel carcere di Milano-Opera, questo contrasto si appianò perchè, il caso volle che in quel penitenziario fossero reclusi contemporaneamente lo stesso Vincenzo Ucciero e los tesso boss santantimese Antonio Verde. Una pace reale se è vero com’è vero che quest’anno, sempre nel gennaio scorso, precisamente il 12 gennaio 2021, Vincenzo Ucciero chiamò, dal telefono fisso di casa, la madre di Antonio Verde, che si chiama Anna Perfetto e non sappiamo, a questo punto, se sia addirittura una parente del fuochista sottoposto ad estorsione, per chiedergli della salute del figlio.

Una premura che induce il giudice a spiegare l’immissione di questa intercettazione nell’ordinanza in quanto questa rappresenta la prova di un’attività costante, di un essere camorrista sempre, sia quando si è a piede libero, sia quando si è in carcere, dove ci si organizzza, si trama, si pianifica, si danno ordini o, addirittura, si conversa al cellulare con l’esterno, così come dimostra l’episodio, da noi narrato lunedì scorso (CLIKKA E LEGGI

) riguardante la telefonata propiziata da Luigi Bamundo, ed eseguita in pratica da Vincenzo Ucciero che parla direttamente con la cella in cui è recluso Tammaro Iavarazzo, altro elemento di spicco del clan Tavoletta, al quale Ucciero chiede se eventualmente la sua famiglia ha bisogno di qualcosa, di sostentamento.

Riteniamo che la storia dell’estorsione a Perfetto sia stata appianata e soldi non sarebbero più stati chiesti all’imprenditore di Sant’Antimo, anche se questo non emerge dalla conversazione intercettata, nella quale Ucciero evidentemente voleva evidenziare al suo interlocutore il suo prestigio criminale che lo aveva portato, da vero boss, a trovare un accordo con un clan storico, potente, importante, qual è stato e in parte è ancora, quello dei Verde di Sant’Antimo.

 

QUI SOTTO LO STRALCIO DELL’ORDINANZA