LA CAMORRA del 2021 parla al telefonino con i detenuti in cella. Il caso di Vincenzo Ucciero e Tammaro Iavarazzo

10 Agosto 2021 - 21:20

Il fatto è recentissimo, dato che risale al 21 gennaio scorso. Il ruolo di Luigi Bamondo e l’intestatario del cellulare

 

VILLA LITERNO – Che gli Ucciero fossero gente pericolosa e anche in grado di riorganizzare seppure in tono minore la camorra nell’agro aversano, partendo proprio da Villa Literno, è dimostrato dalla capacità che hanno mostrato, di tenere contatti anche con le celle dei penitenziari.

Luigi Bamondo è uomo vicino a Vincenzo Ucciero. Ed è lui a contattare, su un telefonino intestato ad uno straniero, la cella dove si trova Tammaro Iavarazzo, un esponente del gruppo Tavoletta, dunque appartenente alla stessa struttura criminale degli Ucciero. Lo scambio di battute, intercettato il 21 gennaio scorso, vede Vincenzo Ucciero augurare una rapida scarcerazione a Tammaro Iavarazzo e quest’ultimo, nel rassicurarlo, dicendogli di non preoccuparsi, lo saluta affettuosamente, chiedendogli di estendere i sensi del suo affetto a Massimo Ucciero, il killer in carcere da anni e anni, esponente di punta del gruppo Tavoletta durante la guerra sanguinosa dei primi anni 2000 con gli uomini di Bidognetti.

A quel punto Vincenzo Ucciero gli offre sostegno economico per la famiglia, ma Tammaro Iavarazzo lo ringrazia ma gli dice che non ce n’è bisogno.

 

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