CAMORRA, MAZZETTE e fondi neri alla politica. Secretati i verbali sui soldi trovati a casa di Giuseppe Rea “topolino”. Ecco invece i contanti sequestrati a Luigi Rea “rattus”. In quella scatola di scarpe….

25 Ottobre 2023 - 19:52

Emergono i primi dati sull’attività dei carabinieri del nucleo investigativo, effettuata all’alba del 4 ottobre. Per Giuseppe Rea si parla di una cifra cospicua nascosta in diversi punti della sua casa

CASERTA – Parliamo un attimo dei danari che attengono alle perquisizioni, realizzate dai carabinieri del nucleo investigativo del Comando Provinciale di Caserta, su ordine del pubblico ministero della Dda di Napoli, Maurizio Giordano, nelle abitazioni dei fratelli Luigi e Giuseppe Rea, i quali, rispettivamente, hanno scelto volontariamente di chiamarsi come loro nome in codice nelle comunicazioni telefoniche, intercorse soprattutto con l’imprenditore Nicola Ferraro, condannato con pena definitiva per reati di camorra, “rattus” e “topolino”.

Ci occupiamo di loro perchè nei giorni scorsi, abbiamo dato al notizia dell’accoglimento da parte del tribunale del riesame di Napoli del loro ricorso per ottenere il dissequestro dei beni finiti sotto chiave nel corso della citata perquisizione. Partiamo dal verbale, di fatto secretato, relativo al sequestro realizzato nell’abitazione, nelle sue pertinenze e nei luoghi di lavoro riguardanti Giuseppe Rea.

Niente. Il verbale cala la saracinesca della riservatezza, rimandando il rapporto, la relazione ad un altro verbale non contenuto in quelli consegnati agli indagati e ai loro avvocati. Si parla di una somma “cospicua” che magari il difensore di Giuseppe Rea conosce, ma che noi al momento non possiamo indicare.

A dire il vero c’è un’altra indicazione: gli estensori del rapporto, cioè i carabinieri del nucleo investigativo di Caserta, scrivono che questa cospicua somma sarebbe stata rinvenuta in diversi punti all’interno della sua abitazione.

Questa circostanza ha indotto i militaria svolgere una ricerca accuratissima anche all’interno della casa, delle sue pertinenze, dell’auto e dell’ufficio del fratello Luigi Rea. In questo caso sono saltati fuori 36mila 350 euro. Di questi 31mila700 euro sono stati rinvenuti in una scatola di scarpe, marca “Balenciaga”, riposta in una scarpiera, mentre i restanti 4mila650 euro erano conservati in una borsetta, riposta all’interno di un mobile posizionato nel corridoio. La convivente dei Luigi Rea, la 47enne M.S., han dichiarato che i 31mila euro erano il corrispettivo della vendita di un terreno appartenente a lei e al fratello avvenuta 10 giorni. La donna, però, non ha saputo indicare, neppure in linea di massima, l’importo reale, ingenerando più di un dubbio su questa versione. A luigi Rea sono stati sequestrati un computer a casa, due in ufficio, ma soprattutto un dispositivo di pagamento, che Luigi Rea ha utilizzato nel mese di luglio. Non è improbabile che si tratti proprio del bonifico, inviato a favore della Pam cioè della società che ha avuto a che fare con la gestione dei contributi pubblicitari di un evento estivo, svoltosi ad Ischia, del quale Rea è risultato sponsor e su cui noi di CasertaCe ci siamo interrogati in merito all’evanescenza della controprestazione della fattura di 55mila euro che la Pam ha emesso a favore della società dei Rea.

Per il momento queste sono le prime evidenze delle perquisizioni. Da domani abbiamo intenzione di tornare a occuparci anche dei testi che magari per tanti altri sono insignificanti, ma che a noi di CasertaCe possono dire tanto, per quello che è il nostro grado di conoscenza dei tanti intrighi riguardanti gli appalti dei rifiuti, assegnati dai Comuni e ancor di più per quel che riguarda gli appalti, nel caso specifico riguardanti le sanificazioni e le pulizie, aggiudicati da quello che noi riteniamo uno dei luoghi più opachi della nostra provincia, ossia l’Asl di Caserta.