CAMORRA. Si è pentito il boss dei casalesi Francesco Schiavone Sandokan

29 Marzo 2024 - 08:45

A 26 anni dal suo arresto il capoclan ha iniziato a parlare con i magistrati della Dda

CASAL DI PRINCIPE – A quasi 26 anni dal suo arresto, che avvenuto nel luglio del 1998, si è pentito Francesco Schiavone Sandokan, fondatore del clan dei casalesi, l’uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto  esponente della camorra e capo, insieme a al no nolano Carmine Alfieri, del cartello della Nuova Famiglia, che che si oppose, una faida di sangue e che ha mietuto centinaia e centinaia di morti, al l’ascesa, e apparentemente irresistibile, della nuova camorra organizzata, fondata e diretta per anni, anche dall’interno del carcere, dal boss di Ottaviano Raffaele Cutolo.

Collaboratore di giustizia da qualche tempo, solo nei prossimi mesi si potrà effettivamente capire se il suo è un vero pentimento, una scelta convinta e se il boss non farà passi indietro.

In queste ore i carabinieri si sono recati presso le abitazioni dei familiari del boss offrendo loro un programma di protezione come già successe dopo il pentimento, ma datato 2018, del figlio primogenito, Nicola Schiavone.

In quel caso molti risposero picche, decidendo di restare a Casal di Principe.

A novembre del 2021 anche l’altro figlio, Walter, ha seguito le orme del fratello Nicola collaborando con la giustizia, anche se in questo caso l’atto non è stato mai deciso e determinato al punto da riscuotere la piena fiducia degli inquirenti

Resta ora da vedere se ci sarà una rinascita criminale del gruppo familiare e chi, probabilmente, tra gli altri figli Carmine ed Emanuele potrà tentare di ricostruirlo se è quando usciranno dal carcere e soprattutto se decideranno di non aderire al programma di protezione che, come noto, è previsto anche per i detenuti e che si estrinseca attraverso il trasferimento da un penitenziario ad un altro.

Diverso e il ragionamento per l’ultimogenito Ivanhoe, l’unico libero, forse non casualmente in quanto, al di là di qualche scaramuccia e di qualche piccolo episodio di tentativo anche maldestro di riorganizzare dei piccoli traffici criminali non andato in porto, non ha dimostrato di avere la caratura criminale per riunire attorno a sé un gruppo di persone in grado di rimettere in piedi un clan che, ricordiamo, oggi dovrebbe muoversi con modalità molto molto diverse rispetto a quelle patriarcali e tutto sommato semplici in cui si è sviluppato alla fine degli anni 80.

Un tempo che, poi soprattutto per effetto dello sviluppo tecnologico, è stato e appare un vera e propria era geologica fa.