CAMORRA & STATO SOCIALE. La moglie del costruttore, che in una settimana raccolse 400 mila euro da pupillo della famiglia di Sandokan, ha preso per anni il Reddito di Cittadinanza
25 Novembre 2022 - 19:23
Magari la notizia potrà essere utilizzata o strumentalizzata nell’ormai stucchevole e inutile dibattito tra i pro e i contro a questa misura, non sbagliata di per sé, ma assolutamente inapplicabile in un Paese come l’Italia, in un sud com’è il nostro sud, afflitto da ogni vizio capitale, corrotto e mafioso fino al midollo. Sempre per quanto riguarda Nicola Schiavone O’Russ, in questo articolo tratteremo anche del suo inserimento nella dinamica degli appalti al comune di Minturno
CASAL DI PRINCIPE (g.g.) – Si era mosso subito in grande stile, da quando era tornato a piede libero, dopo essere uscito dal carcere, dove si trovava a seguito della sentenza Normandia II, Nicola Schiavone detto O’ Russ, costruttore 44enne di Casal di Principe, per anni e anni operatore privilegiatissimo dentro alle più importanti dinamiche relative agli appalti pubblici dei comuni dell’agro Aversano, ma di anche altri comuni della provincia di Caserta, del suo omonimo e lontano parente Nicola Schiavone, figlio di Franscesco Sandokan, di un anno più giovane.
Dei 400 mila euro recuperati da suo padre Luigi e suo fratello Isidoro Schiavone, dalle imprese che, in passato, si erano viste aggiudicare lucrosi appalti, grazie ad una presenza di fatto all’interno della struttura proprietaria di O’Russ,
Insomma, nonostante il fatto che a Nicola Schiavone O’Russ mancavano quei riferimenti che gli consentirono di avere gioco facile in diversi appalti, grazie alla strada spianatagli dal figlio di Sandokan e dal suo vero e proprio ministro dei Lavori Pubblici, Dante Apicella, ha iniziato a muoversi disinvoltamente Schiavone ’78, senza sentire il disagio di un re-ambientamento.
Non erano passati più di due anni dall’uscita del carcere, quando Nicola Schiavone O’Russ varcava dall’ingresso principale la porta del comune di Minturno, appartenente alla regione Lazio e alla provincia di Latina, ma confinante con la provincia di Caserta, attraverso il ponte del Garigliano.
Dalla porta principale perchè Nicola Schiavone entrò, in pratica, sotto abbraccio all’assessore ai Lavori Pubblici Mino Daniele Bembo.
Oggi questi non è più assessore, ma è comunque stato eletto in consiglio comunale circa 4 mesi dopo quell’incontro avvenuto il 6 maggio 2021 e in occasione delle elezioni amministrative celebratesi a ottobre 2021.
Non sappiamo per il momento se Nicola Schiavone O’ Russ abbia partecipato a gare d’appalto al comune di Minturno e se lo ha fatto utilizzando il nome del suo prestanome liternese, Alessandro Ucciero, con quella Vonax che di appalti – e che appalti – ne ha conquistati sicuramente in provincia di Caserta, così come abbiamo scritto tra l’altro ieri e ieri, soffermandoci su due in particolare, cioè su quello da mezzo milione di euro, frutto di una gara bandita dal comune di Capodrise, e quello scaturito di un bando del comune di Casal di Principe (CLICCA E LEGGI) a firma del dirigente ai Lavori Pubblici del comune, Vincenzo Cenname, ex sindaco di Camigliano: 208 mila euro come base d’asta, con vittoria della Vonax, con un’offerta di circa 122 mila euro e il tutto per realizzare opere di efficientamento energetico dell’illuminazione pubblica.
Non costituirebbe certo una novità la certificazione della presenza di O’Russ e dunque dei capitali del clan dei Casalesi nelle zone del basso Lazio, fino ad arrivare a quelle pontine, cioè Formia, Gaeta, Sperlonga eccetera. Però, averlo verificato in uno stralcio dell’ordinanza che ha portato qualche giorno fa al nuovo arresto di Nicola Schiavone O’Russ e al primo arresto di Alessandro Ucciero, rappresenta un riscontro importante.
La seconda questione interessante appartiene anch’essa al novero di quelle che ormai non sorprendono.
Il fatto che tra i percettori del reddito di cittadinanza ci siano anche fior di delinquenti o familiari di criminali di ogni tipo è arcinoto.
In provincia di Caserta i casi sono decine e, allora, ci sta pure che la moglie di Nicola Schiavone O’ Russ, cioè di un imprenditore che, uscendo dal carcere, in circa una settimana è riuscito a recuperare 400 mila euro in contanti tra crediti vantati e pretesi verso aziende favorite negli appalti pubblici dal clan dei Casalesi e, poi, ha recuperato altre cifre dalle case di parenti e congiunti dove, ai tempi dell’inchiesta Normandia, questi soldi erano stati nascosti, sia stata percettrice di assegni del reddito di cittadinanza.
Da quando si intende dall’ordinanza, la donna avrebbe perso questo privilegio, ma sarebbe interessante capire se e quante volte abbia ricevuto una chiamata, una convocazione da parte di un’impresa del territorio, in modo da offrirle un posto di lavoro in riscontro all’incrocio tra la domanda proveniente dall’impresa e l’offerta, sviluppatasi con la mediazione dell’agenzia del lavoro di Caserta, il collocamento, per capirci.
Non è improbabile che su questi temi specifici, intercettati in una lettura veloce dell’ordinanza, possiamo tornare nei giorni prossimi, nel momento in cui dovessimo acquisire nuovi elementi cognitivi.