Cancelliere del tribunale di AVERSA si tiene marche da bollo e soldi degli avvocati. Confermato sequestro da quasi 140 mila euro anche a moglie e figli

27 Agosto 2023 - 16:14

AVERSA – Sono state rese note le motivazioni con cui i giudici della sesta sezione penale della corte di Cassazione hanno confermato il sequestro preventivo di denaro e titoli depositati sui conti correnti intestati a Angelo Chierchia, cancelliere del tribunale di Aversa-Napoli Nord – arrestato lo scorso dicembre con l’accusa di peculato e ristretto ai domiciliari – alla moglie e ai figli della coppia. Secondo l’accusa dei pm, Chierchia si sarebbe appropriato di marche da bollo consegnate da avvocati e di somme in denaro dovute sempre le funzioni relative all’ufficio Tiap del tribunale aversano.

Si tratta di un provvedimento emesso dalla procura normanna contestualmente all’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari di Chierchia per somme e titoli pari a 139 mila euro.

La chiamata in causa della corte di Cassazione si lega al ricorso presentato dal cancelliere nei confronti della decisione del tribunale del Riesame di Santa Maria Capua Vetere che aveva confermato la misura patrimoniale nei confronti del 49enne e della sua famiglia.

Diversi i cosiddetti motivi di doglianza rispetto a quanto emesso dai giudici sammaritani.

Ad esempio, lamenta il legale di Chierchia, sia il metodo con cui sono state effettuate le riprese di videosorveglianza nell’ufficio, sia il modo in cui è nata l’inchiesta, ovvero una fonte

anonima che ha portato in procura delle foto del cancelliere nell’ufficio Tiap, non sarebbero idonei a provocare effetti come, ad esempio, il sequestro. Anche la distanza temporale tra le somme acquisite e la data di commissione del presunto reato e il modo in cui la guardia di finanza avrebbe rivelato sproporzione patrimoniale tra i beni accumulati ed il reddito dell’indagato e tra i motivi di ricorso di Chierchia.

Per chi vorrà approfondire la vicenda, interessante soprattutto sul versante di come funzionano le intercettazioni e anche le videoregistrazioni di polizia, c’è il link completo in calce all’articolo. Per riassumere, vi diciamo che i ricorsi dei legali del cancelliere sono stati respinti tutti.

Andando ad analizzare una delle motivazioni del rigetto del ricorso, leggiamo come i giudici dell’ultima istanza prendono in considerazione la questione della fonte anonima, ma scrivono che, poi, l’indagine e il successivo sequestro si è sviluppato, ad esempio, sull’estrapolazione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza, da cuisi vede Chierchia o intascare le marche da bollo, approfittando della distrazione degli avvocati o recuperarle e rivenderle“.

Come detto, per il resto della sentenza vi rimandiamo al link che troverete CLICCANDO QUI.