Cantiere sequestrato. La clinica Pineta Grande: “Nessun favoritismo”

18 Settembre 2019 - 18:30

CASTEL VOLTURNO – Nessun favoritismo per l’aumento di posti letto, piena regolarita’ dell’istruttoria pubblica. Lo afferma in una ulteriore nota la direzione della societa’ Pineta Grande spa, titolare della clinica di Castel Volturno i cui lavori di ampliamento sono stati posti sotto sequestro dai carabinieri per presunte violazioni alla normativa urbanistica. Tra i soggetti coinvolti anche l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune e l’ex sindaco. “L’ampliamento ed il conseguente aumento dei posti letto – spiega il comunicato – non e’ stato un favore, tantomeno illecito, fatto nei confronti della nostra struttura. In realta’ l’aumento dei posti letto e’ la risultanza della chiusura di altre 3 strutture del gruppo con il trasferimento della capienza gia’ riconosciuta dalla Regione proprio nella struttura in costruzione. E’ poi il caso di ricordare – prosegue la nota – che la competenza in materia sanitaria e’ esclusivamente regionale, spettando all’Amministrazione comunale il rilascio finale della concessione sulla base dell’istruttoria precedentemente effettuata. Iter che e’ stato fedelmente e legittimamente seguito con doverosi e ufficiali contatti tra i nostri tecnici e quelli regionali“.

La direzione interviene anche sull’accusa di aver assunto parenti di funzionari e consiglieri comunali e di aver voluto favorire l’ex sindaco Dimitri Russo nell’assegnazione della farmacia interna alla struttura sanitaria. “Le assunzioni cui si fa riferimento e la presunta futura assegnazione della farmacia interna all’ex sindaco Dimitri Russo non trovano alcun riscontro causale con i provvedimenti emanati dalla stessa amministrazione comunale. Anzi nel periodo che va dal 2015 ad oggi sono stati assunti piu’ di 50 nuovi lavoratori. Mentre per quanto riguarda la questione della farmacia, bisogna ricordare che si tratta di un servizio farmaceutico ad uso interno della struttura ospedaliera e non aperta al pubblico, cosi’ come obbligatoriamente previsto per tutte le Case di cura“. “Il timore – conclude la nota – e’ che gli effetti collaterali della pur legittima azione giudiziaria possano vanificare questa ulteriore occasione di sviluppo e rilancio del territorio, con danni d’immagini ed economici irreparabili“.