Capanna e Matrone coppia regina alla StraRiardo: vittorie firmate tra le salite e il fascino del borgo
14 Luglio 2025 - 21:22

Capanna Vincenzo (31’09”) davanti a Gaeta e Tomaro, Matrone Lara (39’14”) in testa tra le donne. Betti vincitore ad Airola la settimana scorsa, protagonista prima di fermarsi
RIARDO (Pietro De Biasio) – Quando la pioggia cade poco prima dello sparo, a Riardo non bagna i sogni. Li lucida. Così è stato domenica 13 luglio, alle 18.30, quando 167 finisher hanno sfidato i gradoni, le curve e i silenzi del borgo, tutti con un solo obiettivo: domare la «StraRiardo – Scalata al Castello», 8,7 km di coraggio e fatica, 160 metri di dislivello che separano i comprimari dai protagonisti.
In un giorno che minacciava caldo infernale, l’acqua è stata un alleato per le gambe, non per la mente: «Qui vinci se sai soffrire», direbbe qualsiasi allenatore con un cronometro in mano. E soffrire ha saputo Vincenzo Capanna, talento juniores dell’Arca Sparanise Track & Field: 31 minuti e 9 secondi di ritmo regolare, attacco secco dove serviva, gambe toniche sui gradoni del castello.
Dietro di lui Cristian Gaeta (Isaura Valle dell’Irno 31’31”), classe SM40, che di chilometri duri ne ha già visti tanti ma non ha potuto nulla contro l’esplosività di un under 20 che promette bene. Terzo Gabriel Tomaro dell’Atletica Venafro, SM35, in 32’21” un podio che dice tutto sul livello della gara. Ma a prendersi la scena l’atleta di casa Gennaro Betti, vincitore solo sette giorni fa ad Airola dopo un lungo stop, ha acceso la gara fin dall’inizio: protagonista nella prima parte, tra i vicoli e i gradoni del castello. Poi lo stop. Giornata no, Ma per uno che torna così, basta quel primo giro per dire che la strada è di nuovo sua.
Tra le donne, dominio netto di Lara Matrone (39’14”), prima nella SF45 con passo deciso fin dall’inizio. Sul podio femminile anche Anna Santoro (42’12”) della Podistica Sammaritana e Luisa
Memorial Giuseppe Abbatiello, quindicesima edizione, significa strade tirate a lucido, logistica perfetta, cronometri di precisione di Pasquale Pizzano, speaker che sanno leggere i volti oltre i numeri: Anna Narciso e Gennaro Varrella hanno raccontato ogni respiro. E prima dei leoni, spazio ai cuccioli: bimbi di corsa senza pettorale, a ricordarci perché, in fondo, si inizia a correre. Quando cala il sole su Riardo, resta una certezza: chi ama la corsa vera, quella fatta di strappi in salita e di discese che non perdonano, qui sa di trovare pane per i propri quadricipiti.