CAPUA. Poliziotto eroe: salva un uomo che tenta di lanciarsi sotto un’auto

1 Novembre 2025 - 18:00

Indossa la divisa da appena un paio d’anni: “Ho agito d’istinto, non potevo restare a guardare”

CAPUA – C’è chi indossa una divisa solo durante il servizio, e chi invece la porta dentro, in ogni fibra del suo essere. È il caso di Francesco Zarrillo, giovane agente della Polizia di Stato originario di Capua, che nel pomeriggio di venerdì 24 ottobre 2025 ha compiuto un gesto di straordinario coraggio e umanità, salvando la vita a un uomo in difficoltà.

Erano da poco passate le 16 quando Zarrillo, libero dal servizio e in ferie, si stava recando dal barbiere in via Ponte Vecchio Romano. Lungo la strada ha notato un uomo riverso a terra sul ciglio, apparentemente privo di sensi. Senza esitare, il poliziotto si è avvicinato, si è qualificato mostrando il tesserino e ha cercato di offrirgli aiuto.

L’uomo, di origine straniera e senza fissa dimora, appariva agitato e disorientato. Mentre alcuni passanti allertavano i soccorsi, la situazione è improvvisamente degenerata: il malcapitato si è rialzato barcollando e, in preda a uno stato di forte confusione, si è lanciato verso la carreggiata proprio mentre sopraggiungeva un’auto.

Con grande prontezza e sangue freddo, Zarrillo si è gettato su di lui, riuscendo ad afferrarlo e a trascinarlo via all’ultimo istante. Entrambi sono caduti a terra, a pochi centimetri dalle ruote del veicolo, ma vivi. “Mi sono buttato per salvarlo, ho pensato solo che non potevo permettere che morisse davanti ai miei occhi”, ha raccontato il giovane agente.

Dopo l’intervento, Zarrillo è rimasto accanto all’uomo fino all’arrivo dei sanitari del 118, collaborando con i presenti per metterlo in sicurezza. L’extracomunitario è stato poi trasportato all’ospedale per gli accertamenti del caso.

Francesco Zarrillo è figlio del poliziotto Giuliano Zarrillo e nipote, da parte materna, di un ex funzionario della Questura di Caserta, l’ex vicequestore Feola. Una famiglia che da generazioni vive la divisa come una vocazione, e il gesto di Francesco ne è la più autentica testimonianza.