Caro vecchio TOTOCALCIO, uno degli ultimi 14 prima di pensionarlo imbroccato in un’EDICOLA DI CASAPULLA
22 Gennaio 2019 - 15:38
CASAPULLA – (TP) Tra 20 e 30 anni fa, un unico 13 o due 13 in Italia avrebbero garantito una vincita miliardaria che, tradotta in euro, avrebbe potuto variare, in base ad eventuali sorprese in qualche partita, dai 600 mila al milione 300 mila euro. Oggi, con la modifica del 14 l’unico ad aver fatto filotto in Italia ha vinto, soli 38 mila euro per aver indovinato tutte le partite, e qualche altro “spicciolo” (si è aggiudicato anche il 9, il 12 e il 13), circa 5 mila euro che fanno una somma di 43 mila euro con le altre vincite frutto di un sistema matematico.
Colpa di un montepremi ormai ridotto all’osso, di un gioco che ha monopolizzato l’Italia intera, settimana dopo settimana per decenni, prima con la Sisal, poi con la nuova denominazione di Totocalcio, collezionando montepremi da record, fino a quello del 7 novembre 1993, quando si giunse alla cifra di 5 miliardi, 256 milioni, 635 mila 320 lire che poi significava che in quella domenica erano state giocati più di 15 miliardi perchè il montepremi sopravviveva a ciò che introitava lo stato vampiro solo per un terzo di tutto il monte giocate.
Ora, il totocalcio è stato subissato dai nuovi giochi e non a caso questo dovrebbe essere l’unico anno in cui si potranno giocare le famose schedine, eredità di un tempo che non c’è più, riprogrammato e rideterminato da una tecnologia che negli ultimi 25 anni ha fatto passi da gigante.
Il bravo e fortunato giocatore ha depositato la sua schedina nell’edicola “La Fenice” sulla Nazionale Appia, a Casapulla.