CASAL DI PRINCIPE. Nuovi controlli sugli Schiavone, si cercano i prestanome dei clan casertani

26 Aprile 2019 - 18:42

CASAL DI PRINCIPE (Tina Palomba) – Indagini a tutto campo della Dda d Napoli in alcune società che fanno capo a due imprenditori di Posillipo, i fratelli  Vincenzo e Nicola Schiavone, 63 e 65 anni, che vanno oltre al cartello delle loro imprese che operano nel settore della costruzione e della manutenzione delle reti ferroviari. Sono state le dichiarazioni del figlio di Sandokan, Nicola Schiavone e della mamma Giuseppina Nappa che non ha lo status di pentita ma è entrata nel programma di protezione a rendere più agevole questa nuova inchiesta che si allarga a macchia d’olio in vari settori economici. Intestazioni fittizie di beni e conto correnti è quello che stanno ‘fotografando’, in questi giorni, gli 007 per ricostruire i nomi dei prestanome, specialmente quelli nella provincia di Caserta, nel triangolo magico Casal di Principe, San Cipriano e Santa Maria la Fossa. Il collegamento di Sandokan con l’imprenditore Nicola Schiavone è stato comprovato da un colloquio in codice nel carcere tra padre e figlia, Sandokan e Angela Schiavone,  risalente al 5 marzo del 2016, due giorni dopo il compleanno del capoclan condannato all’ergastolo e detenuto al 41 bis. Angela Schiavone è alla vigilia del matrimonio (si è sposata ad agosto di quello stesso anno). Parlano di “zio Nicola”, il boss chiede notizie, la ragazza risponde a gesti: “Stanno

sempre fuori, cioè non a Casal di Principe, non si fanno più vedere”. All’ennesimo diniego fatto con la testa, Francesco Schiavone: “Ehm, mi fai una cortesia ??? Digli, digli…non tu. Le donne mai. Diglielo: ha detto papà due tute, X X X, del Napoli originale (con la mano mima il numero tre, toccando il vetro divisorio) e poi dici a tuo fratello che si sta comportando in modo schifoso!!! Schifoso!!! E mio padre sta a soffrire…sta…sta…per diciotto anni lo hanno torturato in tutte le maniere e lo stanno ancora torturando e voi state a fare i signori, tutti quanti…tutti…”. Le tre XXX quindi non stavano ad indicare le taglie delle tute del Napoli, ma una richiesta di trentamila o addirittura di trecentomila euro. La somma, dunque, che Sandokan si aspettava da “zio Nicola”, ma che alla fine, si scoprirà, arriveranno solo 3000 mila euro.