CASERTA. A scrivere dello zoppo si diventa più zoppo di lui. La nuova giunta di Carlo Marino è illegale per la quota femminile. E vi spieghiamo il perché

15 Gennaio 2020 - 16:40

CASERTA (g.g.) – Quando diciamo che noi di CasertaCe non dobbiamo più immischiarci nel pattume, nel ciarpame politicante della città capoluogo, più che capo, invece luogo del tozzabancone, non professiamo questo concetto per metterci, come si suol, dire, sul cerasiello. E’ perché ci fa male. Storicamente, almeno da un punto di vista culturale, la contaminatio fu un momento di civilizzazione dei Romani che conquistarono la Grecia, ma ne furono conquistati proprio sotto il profilo del sapere. Nel caso nostro, invece, succede esattamente il contrario. Esiste la contaminatio, ma noi, che in origine sappiamo, degradiamo verso il non sapere, verso l’analfabetismo. Non è un caso che un mezzo strafalcione l’abbiamo fatto (QUI) quando, molto controvoglia, siamo stati costretti a rideterminare il conteggio delle quote di genere all’interno della giunta comunale di Caserta. Abbiamo scritto che gli assessori al momento sono 8 e che dunque la presenza di 3 donne, le già datate Maria Giovanna Sparago ed Dora Esposito e la neo nominata Lucia Monaco, moglie di Antonio Esposito, parente di Biagio Esposito e quindi della figlia, Dora, rappresentava una quota rispondente alle norme vigenti.

Avendo dovuto affrontare per tre giorni le beghe di Marino & soci, abbiamo cominciato già a perdere alcune facoltà. Giustamente, come

ci fa notare Speranza per Caserta, la giunta attualmente non è formata da 8 assessori, ma dal sindaco Carlo marino e da 8 assessori. Quella di Marino è un’unità vivente e vigente che va computata e aggiunta a quella degli 8 titolari di deleghe. insomma, il conto delle quote si fa utilizzando come dividendo, non la cifra di 8, ma quella di 9. E allora, 3 assessori di sesso femminile, con 5 assessori di sesso maschile e il sindaco di sesso maschile significa 33,33 periodico, precisamente 1/3, dunque un 6,66 periodico al di sotto del limite minimo stabilito dalla legge del 40%.

Il conto lo possiamo anche fare con un sistema differente: il 40% di 9 è 3,6. La legge stabilisce l’arrotondamento per eccesso o per difetto in base aritmetica di 0,5, e dunque 3,6 diventa 4. Su 8 assessori + il sindaco, 4 devono essere di un genere e 5 di un altro. In questo caso, arriviamo ad un molto più rassicurante 44,44% periodico. Ergo: la giunta comunale di Caserta, avendo deciso carlo marino, al posto delle due assessore dimissionarie Mirella Corvino e Tiziana Petrillo, un maschio e una femmina, Raffaele Piazza e Lucia Monaco, è tecnicamente illegale.

In coda, giusto per evitare che qualcuno possa fare il fenomeno confutando tesi inconfutabili, vi pubblichiamo il testo, prima dell’articolo 47 del d.lgs 267/2000 Tuel in vigore (“La giunta è un organo collegiale composto dal sindaco, che ne è anche presidente, e da un numero di assessori, stabilito dallo statuto comunale“) e poi il comma 137 dell’articolo della legge n. 54/2014 (“nelle giunte dei comuni con popolazione superiore a 3000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico).

Siccome, di ogni giunta comunale il sindaco, per quel che prevede il Tuel, il “presidente”, significa che è anche un componente, perché non ci può essere un presidente che non sia componente dell’organo che presiede. ecco perché attualmente la giunta comunale non è formata da 8, bensì 9 componenti.

 

QUI SOTTO IL COMUNICATO STAMPA DI SPERANZA PER CASERTA

NUOVI INCARICHI IN GIUNTA, LA CONSIGLIERA DI PARITÀ DELLA REGIONE SCRIVE AL SINDACO MARINO DOPO L’ESPOSTO DI SPERANZA PER CASERTA. NAIM E APPERTI CHIEDONO LA REVOCA DELLE DELIBERE APPROVATE.

 

 

Le notizie che in questi giorni la stampa locale sta diffondendo sulle nuove nomine in Giunta non risolvono l’affermazione della rappresentanza di genere prevista dalla legge per la composizione degli organi di governo della città. La Consigliera di Parità della Regione Campania, Domenica Marianna Lomazzo, ha infatti indirizzato in data 10 gennaio una lettera all’Amministrazione Comunale di Caserta per ribadire la questione degli assessori ‘rosa’ che, in una Giunta a 9 componenti come quella voluta dal Sindaco Carlo Marino, dovrebbero essere 4 e non 3 come si sta continuando a sostenere e a prospettare in queste ore. I Consiglieri Comunali di Speranza per Caserta, che si erano rivolti alla Consigliera Lomazzo per segnalare l’anomalia e risolvere l’irregolarità, ribadiscono la posizione già espressa alle istituzioni cittadine. “Le annunciate nomine in Giunta da parte del Sindaco Marino – dichiara il Consigliere Francesco Apperti – lasciano prefigurare comunque una irregolare composizione dell’organo di governo cittadino. Come prevedono le norme l’arrotondamento in questi casi è prettamente aritmetico e, in caso di Giunta a 9, è chiaro che il numero di donne da nominare deve essere di 4, e non di 3 come si sta discutendo in queste ore. Invitiamo – conclude Apperti – il primo cittadino a prendere atto delle norme e ad applicarle per garantire la regolarità delle attività amministrative”. Come sottolinea la Capogruppo Norma Naim in caso di irregolarità nella composizione della Giunta gli atti approvati lo sono in maniera illegittima. “Ci aspettiamo che il Sindaco provveda ad horas a revocare le delibere di Giunta nn. 215-216-217-218-219 del 2019 e  la numero 1 del 2020, approvate in modo illegittimo per violazione del principio delle pari opportunità, perché se il primo cittadino non rispetta la legge – conclude Naim – sarà difficile chiedere ai cittadini di rispettarla”. In ogni caso SpC ritiene che aldilà delle illegittimità questo valzer di poltrone serve solo a saziare appetiti, ma non porterà alcun beneficio alla città.

 

Caserta 15 gennaio 2020