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CASERTA ALLE ELEZIONI. Tra insulti, pressioni e paventati ricatti, Italia Viva con Mario Russo, Iarrobino, Megna e co., tiene il punto e lavora ad una grande coalizione civica

15 Gennaio 2021 - 12:44

Le ultime riunioni sono state tempestose. Per il momento, vi facciamo sconto delle ambiguità dei soliti noti e delle posizioni di piccoli partiti, i quali puntano ad alzare la posta, ma poi si sa come va a finire

 

CASERTA – (g.g.) Il racconto delle trame politiche già in corso in vista delle prossime elezioni comunali del capoluogo deve rappresentare, per il sottoscritto, un banco di prova, per dimostrare con i fatti il cambiamento di approccio a queste vicende attraverso articoli asciutti e sintetici, in modo tale che non perdiamo tempo più di tanto con una classe politica locale totalmente squalificata e completamente inadeguata come emerge da altri articoli, quelli sì meritevoli di spazi maggiori di analisi che ogni giorno scriviamo a denuncia della mala amministrazione della cosa pubblica e della mala gestione e di quelli che, a nostro avviso, sono comportamenti costitutivi di notizie di reato.

Fatta la premessa, cerchiamo ora di rispettare il proposito: il Pd di Caserta capoluogo è spaccato. C’è un’ala dissidente quella diciamo degli ex Ds, Ubaldo Greco, Battarra saldatasi insieme ad Antonio Ciontoli, alle posizioni di Gennaro Oliviero e che Marino non lo voterà nemmeno sotto tortura. Poi c’è quella che ha gestito il potere insieme a Carlo Marino

e che possiede al momento, con Enrico Tresca la titolarità della segreteria cittadina. Questo gruppetto ritiene di essere tanto forte da poter trattare con sufficienza e certe volte letteralmente a pesci in faccia quelli di Italia Viva, i quali da un anno hanno posto un problema politico, chiamandosi fuori da una maggioranza, a loro dire, inattiva e dannosa per la città.

I vari De Michele, Boccagna, De Florio e compagnia, ritenendo evidentemente di poter fare a meno dei Mario Russo, dei Gianfausto Iarrobino, dei Megna eccetera, hanno additato Italia Viva come scimmiottatrice di quella che è la posizione nazionale del partito, manco si trattasse di due soggetti politici diversi, quello di Renzi a Roma e quello degli appena citati a Caserta.

Insomma, diciamocela tutta: dipendesse da Nicola Caputo, assessore regionale all’agricoltura, Italia Viva starebbe con Carlo Marino che è amico suo e con il quale si comprende. Al di la della posizione nazionale del partito, se Caputo, attraverso De Luca eccetera, dovesse forzare la mano sui suoi a Caserta, i vari Mario Russo, Iarrobino, Megna saluterebbero le insegne renziane, magari scrivendo una bella lettera al leader nazionale, non favorendo, però, allo stesso tempo, Marino, chiamandosi fuori dalla contesa. Farebbero una lista civica parlando ad altre liste civiche. A partire da quella per esempio che sta raccogliendo alcuni elementi del mondo delle professioni, “Io firmo per Caserta” a cui hanno già aderito l’attuale consigliere comunale Antonello Fabrocile (a proposito, dobbiamo chiedere se abbia votato o meno i bilanci di Marino) soggetti quali Moriello, Marzano e Maria Giovanna Piccolo, sorella dello scrittore Francesco Piccolo.

Italia Viva guarda anche a Gianpiero Zinzi. Ma non alla Lega. Nel senso che se Zinzi accettasse di utilizzare solo il simbolo del suo movimento civico Caserta nel cuore e non il simbolo della Lega, Italia Viva farebbe altrettanto costruendo una coalizione costituita solo di liste civiche, finalizzata a superare totalmente i metodi di gestione di questo sindaco che onestamente è andato ben al di la, anzi molto al di la, di quanto in passato non fossero andati (e il sottoscritto è stato testimone di tutto) Luigi Falco, Nicodemo Petteruti e Pio Del Gaudio.

Quindi discorso semplice: se Marino, facendo pressione su De Luca, su Caputo eccetera riuscisse ad ottenere il ritiro del simbolo di Italia Viva, dissociandolo dalle posizioni di chi oggi, il partito di Renzi rappresenta in consiglio comunale, questo gruppo importante e sicuramente rilevante da un punto di vista elettorale, formato da Mario Russo e da altri costruirebbe una lista civica. A meno che il gioco non si incarognisca a tal punto da creare pressioni ricattatorie, da parte del mondo Soresa e sanità su Mario Russo, il quale, com’è noto, lavora (piuttosto bene in verità), erogando servizi di Cup, ma non solo, a diversi ospedali della Campania, su Gianfausto Iarrobino, a cui magari Nicola Caputo potrebbe rinfacciare di averlo sostenuto, diciamo così, nella nomina a primario di Chirurgia dell’ospedale di Piedimonte Matese, e magari su Megna che per molti anni è stato fornitore di consulenza da avvocato alla Publiservizi di Nino Natale e figliola che, avendo visto come mister Franco Biondi ha costruito il bando per l’affidamento settennale dei servizi di riscossione dei tributi, abbiamo l’impressione che sarà sotto ogni punto di vista, morale e materiale in prima linea al fianco di Carlo Marino alle elezioni.

E per il momento è tutto.